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...benvenuti a Belville

venerdì 20 aprile 2012

1x06 "Le Relazioni Pericolose"


Ashley e Matt sono stesi sul letto nella stanza di lei. Si baciano, si sfiorano, si respirano… Matt infila la mano sotto la camicetta di Ashley ma lei lo ferma. Si mette seduta e cerca di risistemarsi i vestiti e i capelli.
MATT: scusami… mi sono lasciato trasportare
ASHLEY: va tutto bene, scusami se ti ho fermato
MATT: ho esagerato
Le scostò una ciocca di capelli dal viso
ASHLEY: tu lo hai mai fatto?
Fece questa domanda tenendo gli occhi bassi e arrossendo
MATT: si… qualche anno fa
Ashley sperava il contrario.
ASHLEY: come è stato?
MATT: niente di che… era una ragazza del liceo, ci sono uscito 4 volte, ricordo che eravamo nel retro dell’auto di suo padre
ASHLEY: ti sei pentito?
Lui sollevò le spalle
MATT: Ashley per un uomo è diverso, siamo poco romantici
ASHLEY: già
Sospirò


MATT: ma con te sarebbe diverso
Le accarezzava la guancia rossa
MATT: con te tutto è diverso
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Neil e Henry avevano iniziato a vedersi.
HENRY: e con questa buca…mio caro ti ho stracciato!
Henry si rivolgeva a Neil che lo fissava mentre centrava la buca nel campo da golf. Neil capiva ben poco di mazze e buche e  quel pullover giallo canarino era odioso!
HENRY: la prossima volta andiamo a giocare a biliardo e a bere una birra
Gli diede una pacca sulla spalla e rise.
HENRY: credo sia il tuo mondo..il golf è troppo impegnativo


NEIL:  già… non ti dispiace vero?!
HENRY: dispiacermi? Figurati! Sono giorni che mi stai facendo fare pessima figura con i soci del club!
Ridendo si diressero verso il camping. Henry mise un braccio intorno alle spalle di Neil

HENRY: ci sono novità riguardo Tina?
NEIL: nulla… cerca solo sesso, te l’ho detto… mi parla poco di te, soliti discorsi… ottimo marito, splendida persona ma sul quel fronte niente da fare
Neil appariva il migliore dei confidenti …
HENRY: no Neil! Scava più a fondo! C’è altro…  Tina gioca sporco
NEIL: credimi Henry. Non devi preoccuparti, ma continuerò a indagare se lo desideri
HENRY: si..per favore
Gli fece un sorriso e accelerò il passo lasciandolo dietro. Neil sospirò.
HENRY: ah Neil!
Si voltò verso di lui
HENRY: martedì sera biliardo! Ci conto!
NEIL: perfetto!
Neil aveva un enorme senso di colpa. Henry in fondo era una brava persona, ma l’amore per Tina era più forte. Fino a che punto il gioco valeva la candela?
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Tiffani vide Owen, indaffarato, discutere con gli operai. Doveva ammettere che stava mettendo tutto l’impegno possibile per il BelRose.
TIFFANI: vedo che sei super impegnato
Owen si voltò per guardarla e sorrise.
OWEN: piccola! E’ il mio lavoro
TIFFANI: e dopo te ne andrai spero
OWEN: potrei trattenermi
Le passò davanti e lei lo seguì
TIFFANI: te ne andrai Owen!!!
OWEN: mi piace questo posto
TIFFANI: io non verrò con te!
Owen rise e lei era infastidita.
OWEN: vedremo! Ma al momento ho altri progetti…
Alzò lo sguardo al di là di Tiffani. Lei istintivamente si voltò e vide una bella ragazza bionda avanzare verso di loro.


JENNIE: ciao Owen
OWEN: bellissima!
Le diede un bacio sulla guancia.
Tiffani li guardava a bocca aperta, quell’uomo era folle!
OWEN: allora stasera alle 21 passo a prenderti
Si comportava come se Tiffani non fosse lì.
TIFFANI: mmmmm mmmmmm
Si schiarì la voce per attirare l’attenzione
OWEN: che sbadato… Jennie lei è Tiffani… una vecchia conoscenza
JENNIE : piacere di conoscerti Tiffani
TIFFANI: è un piacere anche per me
Doveva ammettere che era molto bella.
JENNIE: devo andare, ci vediamo stasera.
Disse rivolgendosi a Owen
JENNIE: ciao e spero di rivederti
Disse a Tiffani che sorrise.
Jennie si allontanò e poi Tiffani rivolse uno sguardo minaccioso all’uomo.


TIFFANI: ma cosa stai combinando? Adesso esci con una donna?
OWEN: non esco di certo con gli uomini! E poi tu sei impegnata con il messicano
TIFFANI: sei meschino!
OWEN: mi piace quando fai la gelosa!
Le si avvicinò all’orecchio
OWEN: mi ecciti!!
TIFFANI: mi fai schifo!
Owen rise
OWEN: non lo ammetterai mai che sei attratta da me… e finche non ti deciderai io devo pur divertirmi!
TIFFANI: in bocca al lupo!
Si allontanò… Jennie era bellissima e si accorse di esserne gelosa, ma lusingata del fatto che lui voleva lei… le sfuggi un sorriso.
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Quando Jeremy udì la sua voce voleva morire! Non era possibile! Era tornata!
DEB: tesoro!!!! Sono a casa!
Deborah Hill mancava da casa da circa 4 mesi… amava vivere nei fumi dell’alcool.
JEREMY: mamma che ci fai qui?
DEB: vieni a darmi un bacio!
Posò le buste della spesa sul tavolo in cucina e abbracciò il figlio. Ma Jeremy non ricambiò l’abbraccio, rimase immobile.
JEREMY: che sei venuta a fare? Non ho soldi
DEB: sono sobria da 2 mesi e ho un lavoro! Faccio la cameriera
JEREMY: sono felice per te mamma, ma è meglio che tu vada
Jeremy troppe volte le aveva creduto e troppe volte era rimasto deluso.
DEB: oggi cucinerò bistecche
Si fece largo in cucina mettendosi il grembiule.
DEB: voglio trascorrere qualche giorno con mio figlio…vuoi proibirmi questo?
JEREMY: no, certo che no
Sospirò.
DEB: raccontami di te…
Iniziarono a parlare…
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Noah e Billy erano al bar. Avevano ordinato due caffè.
NOAH: Jacobs è stato in gamba
Si riferiva all’avvocato.
BILLY: si! Non saprò mai ringraziarlo abbastanza
NOAH: Pete e Meg come l’hanno presa?
BILLY: hanno chiesto scusa per essere ricorsi ad un avvocato cosi tempestivamente, ho permesso loro di tenere Joshua ogni qualvolta lo desiderino
NOAH: in effetti sono stati troppo impulsivi
Sorseggiavano il caffè e Billy notò l’aria preoccupata dell’amico.
BILLY: non sei felice che Samantha abbia ritirato le accuse e tu abbia riavuto il tuo posto??
NOAH: certo
Sembrava distratto

BILLY: non sembra! Che succede? Ti conosco! La O’Donnell ha trovato un altro modo per rovinarti la vita?
NOAH: no…no. Samantha…
Sospirò
BILLY: Noah!
Rise
BILLY: quindi alla fine era come dicevo io! Tu e la squilibrata !
NOAH: piantala!


BILLY: ti sei innamorato?!
Sembrava quasi divertito.
NOAH: no
Era dubbioso
NOAH: siamo stati insieme una volta sola, e da allora la evito
BILLY: perché la eviti?
NOAH: perché tutta questa storia è assurda! È assurdo il desiderio che ho di lei! Ha 18 anni, è una bambina!
Fece attenzione affinche nessuno lo sentisse
BILLY: a me non sembra poi tanto una bambina
NOAH: preferisco non vederla, sperando che passi questa sensazione
Billy rideva scuotendo la testa.
BILLY: perché ti ostini a reprimere un qualcosa che può benissimo essere vissuto?
NOAH:  ti prego…devo essere realista
Noah pensava a lei continuamente… era il suo chiodo fisso… il suo pensiero tormentato.
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TINA: ti vedo teso
Massaggiava la schiena ad un pensieroso Neil
NEIL: senti Tina, di certo non vorrai che sia felice e rilassato!
Si alzò di scatto dal letto lasciandola lì semi nuda.
NEIL: lo sai che fatica sto facendo a mentire a quell’uomo!
TINA: lo so amore mio!
Cercava di avvicinarsi
TINA: questi tuoi sforzi saranno ripagati
Lo guardava in modo seducente, ma Neil scuoteva la testa.
NEIL: Henry ha davvero ragione sul tuo conto!
TINA: piantala Neil! Ti ho detto che è questione di vita o di morte. Ho pensato a tutto… è solo questione di dettagli e poi avrai i soldi e … me
Gli diede un bacio.
NEIL: come fai a essere cosi fredda?
TINA: shhhhhhhhhhhhhh pensa a baciarmi!


Tina voleva zittirlo, Neil era fondamentale per il suo piano. E Neil era disposto a fare tutto per lei, questo lo spaventava.
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Miguel e Tiffani si vedevano di nascosto da giorni ormai. Trascorrevano delle ore a casa di lui o nella radura vicino la spiaggia. Erano proprio nella radura, stesi, abbracciati, si udiva il rumore del mare.Miguel tentava di baciarla ma lei era assorta nei suoi pensieri.

MIGUEL: santo cielo Tiff! Cerca di essere più collaborativa!
Si mise a sedere.
TIFFANI: io non posso crederci! Adesso esce con una donna!
MIGUEL: stai pensando a Owen Carter! Non è possibile! Mi è passata la voglia
TIFFANI: adesso esce con quella bionda e le spezzerà il cuore ! Come solo lui sa fare
Miguel si alzò in piedi e si rimise la camicia.
TIFFANI: dove stai andando?
MIGUEL: me ne vado. Sono stanco di sentirti parlare di Owen
TIFFANI: mi dispiace
Si alzò in piedi
MIGUEL: non parli mai di noi! Ho accettato di tenere segreta la nostra storia, ma adesso capisco che lo hai fatto solo per preservarti, per Owen.
TIFFANI: no! Ti prego Miguel perdonami! Dalla mia bocca non udirai più quel nome
Miguel era troppo deluso in quel momento.
Tiffani sapeva che le ragioni di Miguel erano vere al 50 %...l’altro 50 riguardava Ashley.
MIGUEL: devo calmarmi… è meglio che vada
La lasciò lì… Tiffani sospirò guardando il cielo.
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Tiffani aprì la porta.
TIFFANI: tesoro che ci fai qui?
Ashley, agitata, entrò in casa.
ASHLEY: ho bisogno di qualche consiglio
TIFFANI: dimmi
ASHLEY: secondo te quale dovrei indossare?
Le mostrò due completini intimi che teneva in borsa.
TIFFANI: wow! Che intenzioni hai bel faccino???
Prese i completini e li mise sul divano prima che la nonna potesse vederli.
ASHLEY: ecco..vedi… sto pensando di fare sesso con Matt
Si sedette sul divano, era molto nervosa.
TIFFANI: Ashley sei sicura? Mi sembra tu sia alquanto agitata
ASHLEY: è normale aver paura
TIFFANI: si ma tu sembra stia partendo per la guerra!
ASHLEY: fa male?
TIFFANI: dipende… fa male al cuore quello si…la mia prima volta è stata con un ragazzo che conoscevo da circa 3 ore, ad una festa, e non l’ho più rivisto. La verginità è la cosa più preziosa e intima di una donna, me ne pento ogni giorno per aver sprecato un così bel momento con uno di cui sapevo a malapena il nome. Quindi tesoro mio, se sei convinta fallo, altrimenti non c’è fretta! Non ci sono scadenze da rispettare.
ASHLEY: Matt mi piace, un altro come lui non credo esista
TIFFANI: allora serve una ceretta completa, un bagno caldo e tanto buon profumo!
Risero…
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BILLY: ti prego Jordan smettila di lamentarti!
Aiutava il fratello a mettersi sulla sedia a rotelle, dopo un breve periodo al Belville Center era finalmente tornato a casa.
JORDAN: oddio che bella sensazione respirare aria pura!
Chiuse gli occhi inspirando profondamente… quando li riaprì vide Celeste avvicinarsi. Dopo la discussione era andata solo una volta in ospedale.
CELESTE: Salve ragazzi! Ciao Jordan… bentornato
BILLY: vedi se riesci a tappargli la bocca!
Ironizzava.
JORDAN: taci fratello!
Poi si rivolse alla ragazza
JORDAN: grazie… mi aiuteresti ad entrare?
Non sapeva come muovere la sedia.
CELESTE: oh certo!
Iniziò a spingerlo
JORDAN: come stai?
CELESTE: dovrei essere io a chiedertelo…ma sto bene grazie
JORDAN: mi dispiace per aver reagito in quel modo, ma mi sentivo davvero oppresso
CELESTE: lo so…sta tranquillo
Entrarono in casa. Celeste accompagnò Jordan nel salotto.
CELESTE: bene, ora vado… a dopo Jordan
JORDAN: grazie Celeste.
La guardò uscire.

BILLY: guarda che è andata via
Notò lo sguardo del fratello che era rimasto fisso sulla porta.
JORDAN: l’ho trattata malissimo
BILLY: lo penso anche io, ma ora basta pensarci, ti ha perdonato.
JORDAN: si stancherà di perdonarmi prima o poi
BILLY: e tu cerca di stare sulla retta via!
JORDAN: io?! Mi conosci!
BILLY: appunto! E se lei ti interessa sul serio faresti meglio a sbrigarti
JORDAN: perché?
BILLY: è arrivato in città un suo ex fidanzato, mi pare si chiami Owen, Owen Carter. E’ una sorta di paladino al momento, sta ristrutturando il BelRose.
JORDAN: ah si?!
BILLY: è un bell’uomo
Jordan si stava infastidendo.
JORDAN: non mi importa
BILLY: seeeeeeee come no! Vado a prepararti la stanza
Jordan rimase solo e pensava a Celeste, a questo Owen che non conosceva, a Celeste e Owen insieme… questo pensiero non gli piaceva affatto.

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Ashley aveva sparso i petali di rosa, accese candele profumate alla lavanda, aveva indossato un completino azzurro e aveva messo del trucco. Voleva che tutto fosse perfetto. Spense le luci della sua stanza, e si sedette sul letto in attesa dell’arrivo di Matt,che era all’oscuro di tutto. Era nervosa e si sistemava in continuazione i capelli, voleva prendere una caramella per assicurarsi di avere l’alito a posto, aprì il cassetto e vicino alle caramelle c’era una foto, la prese…lei e Miguel abbracciati e sorridenti. Sorrise sfiorandola.

Arrivò Matt che rimase a bocca aperta vedendola con una vestaglia trasparente. Lei scese dal letto e si chiuse la vestaglia con la cinta.
MATT: Ashley…io…
La guardava da testa a piedi, era sexy.
ASHLEY: puoi aspettare in cucina… mi rivesto.
Chiuse la porta e vi si appoggiò sospirando.

Ashley aveva indossato una tuta verde scuro, entrò in cucina e Matt stava sorseggiando un succo di frutta.
MATT: sono ancora sconvolto
Ashley sorrise
ASHLEY: immagino
Si sedette accanto a lui
ASHLEY: avrai capito quali fossero le mie intenzioni
MATT: ne ho un’idea
ASHLEY: mi dispiace
MATT: tranquilla, non importa…sei stata una bella visione. Io non pretendo nulla, devi sentirti pronta
ASHLEY: non è solo questo
MATT: e allora cos’è?
ASHLEY: ero decisa a fare questo passo con te, ma… non sarebbe stato giusto né per te né per me
Matt la fissava faticando a capire.
ASHLEY: e non è una questione di tempo…tu sei un ragazzo stupendo ma…
Matt assunse un’aria preoccupata
ASHLEY: ma ho realizzato che non sei tu quello con cui voglio condividere i miei momenti intimi, e non voglio illuderti


Matt si alzò in piedi.
MATT: cosa stai cercando di dirmi?
ASHLEY: non ha senso continuare, meriti di essere felice Matt
MATT: vuoi davvero lasciarmi per…
ASHLEY: volevi che ti prendessi in giro? Non ne avrei mai avuto il coraggio
Matt si rimise a sedere, c’era rimasto davvero male. Era cotto di Ashley e quando sembrava che tutto andava per il verso giusto, arriva il colpo basso.
MATT: ora è meglio che vada
Teneva gli occhi bassi, poi sollevò lo sguardo e Ashley vide i suoi occhi pieni di lacrime…si sentì un mostro.
Lui si avviò verso l’uscita.
ASHLEY: Matt…
Ma lui uscì sbattendo la porta.
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Miguel aveva deciso di mettere da parte l’invidia nei confronti di Owen. Bussò alla porta di Tiffani.
TIFFANI: sono felice di vederti!
Lo abbracciò forte
MIGUEL: scusa per la mia reazione
TIFFANI: tu devi perdonarmi! Non hai nulla di cui scusarti
Mollò la presa e lo guardò negli occhi, si baciarono e i loro baci avevano un sapore di cilegia… dolce.
MIGUEL: andiamo a fare un giro?
TIFFANI: si
Chiuse la porta e entrarono nella porsche di Miguel.
MIGUEL: potremmo uscire con Ashley e Matt
TIFFANI: ehm non credo sia una buona idea!
MIGUEL: perché??
La guardava stupito
MIGUEL: avete litigato?
TIFFANI: no…no. Ecco Ashley ha organizzato una serata speciale per Matt
MIGUEL: speciale??
TIFFANI: si… speciale! Una di quelle che restano impresse nella memoria.
Faceva la vaga. Miguel accostò l’auto.
MIGUEL: Tiffani che ti stai parlando?
TIFFANI: nulla! Ashley sa cosa fa
MIGUEL: Ashley e Matt faranno sesso?!
Tiffani guardava fuori dal finestrino…evitando di incrociare il suo sguardo. Perché mai Miguel doveva reagire in quel modo?
MIGUEL: Tiffani! Rispondimi!
TIFFANI: saranno affari suoi no?!
Tiffani si innervosì
MIGUEL: ti riporto a casa
Fece una manovra azzardata con la porsche.
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Miguel era andato al Cross Long Beach con la speranza di ritrovare Ashley. Mentre si guardava intorno vide Henry, vestito con jeans e giubbino…sorseggiava una birra e impugnava una stecca da biliardo.
MIGUEL: Henry!?


Lo guardava sconvolto. Anche Henry lo guardava con aria sorpresa…non avrebbe voluto trovarselo di fronte.
HENRY: Miguel!
Gli diede una pacca sulla spalla che lo fece rimbalzare in avanti.
HENRY: vuoi unirti a noi? Ti presento Neil Potter, un caro amico
Neil e Miguel si strinsero la mano. Neil era in evidente disagio.
HENRY: Miguel è mio cognato, il fratello della mia adorata moglie
Neil gli sorrise.
MIGUEL: è strano trovarti in un posto del genere… poi vederti vestito così
E squadrò Henry da testa a piedi!
HENRY: non è male credimi! Io e il mio amico ci divertiamo un casino
E abbracciò Neil che stava morendo dal disagio.
NEIL: ti va una birra?


Disse rivolgendosi a Miguel
MIGUEL: ti ringrazio, ma sto cercando un’ amica…un’altra volta… è stato un piacere Neil
Gli sorrise e poi si rivolse al cognato.
MIGUEL: mi piace questa tua veste! Divertitevi
E si allontanò.
Henry sospirò!
HENRY: mi è preso un colpo!
NEIL: potrebbe sospettare????
HENRY: non credo… o comunque spero di no
Ripresero a giocare. Neil era combattuto, molto combattuto.
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Jeremy entrò in casa.
JEREMY: mamma sono tornato! Che ne dici se stasera ordiniamo una pizza e guardiamo la saga di Star Trek?
Non udiva risposta.
JEREMY: mamma? Mamma?
La cercava per casa, ma lei non c’era… e non c’erano neanche i suoi vestiti. Corse nella sua stanza e aprì il cassetto dove solitamente raccoglieva i risparmi. Erano spariti! Si sedette sul letto, deluso, triste, amareggiato. Lei non era per niente cambiata.
Squillò il cellulare.
JEREMY: pronto…cosa?? Arrivo…grazie
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Jeremy arrivò sulla spiaggia dove alcuni ragazzi avevano organizzato un falò. Samantha era tra loro con un bicchiere di vodka sicuramente…ballava intorno al fuoco. Deb era con due ragazzi poco più lontano.
Jeremy si avvicinò alla madre arrabbiato.
JEREMY: complimenti mamma!
La prese per un braccio. Puzzava di alcool.
DEB: figliolo perché non ti unisci a noi!
Rideva senza rendersene conto. Jeremy provava molta vergogna.
JEREMY: ti porto a casa.
Ma Deb mollò la presa e si mise ad urlare.
DEB: io non me ne vado! Questi sono amici miei! Sei sempre con il broncio! Sei triste Jeremy!
La gente si voltò a guardarli e Samantha si avvicinò.
JEREMY: stai dando spettacolo
Gli occhi di tutte quelle persone lo mettevano a disagio.
DEB: ti serve una bottiglia di vino e tanto sesso!
Si mise a ridere, e ridevano anche la maggior parte dei ragazzi ubriachi.


SAMANTHA: è quello che gli dico sempre!
Barcollante la ragazza li raggiunse.
JEREMY:vattene Sam!
SAMANTHA: questa è la mia festa e tu non sei stato invitato! O sparisci o bevi
Gli porse il suo bicchiere.
JEREMY: su mamma…vieni con me
Si rivolse alla madre.
SAMANTHA:  Deb resta qui.
DEB: siiiiiiiiiiiiiii io resto
Jeremy capì di avere tutti contro e se ne andò, infelice.
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Owen aveva portato Jennie in un ristorante poco fuori Belville. Jennie si sentiva a suo agio con quell’uomo simpatico, divertente, sicuro di sé…
Avevano ordinato vino e caviale… menu a base di pesce. Jennie era cresciuta nel Montana, abituata ad altri tipi di prelibatezze.
OWEN: questo posto è incantevole…ma mai quanto te
Prese la mano di Jennie e la baciò.
JENNIE: è la prima volta che vengo qui
Cercava di sfuggire al suo sguardo seducente.
OWEN: come mai hai scelto di diventare una maestra d’asilo?
Owen aveva capito di averla messa a disagio.
JENNIE: ho cinque fratelli, mia madre è morta dando alla luce il più piccolo… praticamente li ho cresciuti io
OWEN: mi dispiace
JENNIE: ti ringrazio
Owen sorseggiava il calice con il vino.
OWEN: e come mai sei finita in California?
JENNIE: l’amore… un amore sbagliato
Fece una pausa…giocando con la forchetta nel piatto.
JENNIE:  e invece tu come sei finito a Belville?
OWEN: un amore
Furono interrotti dal cameriere che portò dell’altro vino. Jennie era uno splendore ma non era Tiffani. Però lo allettava il pensiero di divertirsi con lei…
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Miguel andò a casa di Ashley ma non la trovò. Andò al BelRose ma non era neanche lì. Poi la vide arrivare a piedi dalla spiaggia, con i sandali nelle mani e un’aria triste.

ASHLEY: Miguel che ci fai qui?
MIGUEL: stai bene???
ASHLEY: insomma…è stato doloroso. E’ la prima volta che faccio una cosa del genere
MIGUEL: ti ha fatto del male?!
Miguel iniziava ad agitarsi.
ASHLEY: assolutamente no! Casomai sono io ad averne fatto a lui
Entrambi iniziavano a capirci ben poco.
MIGUEL: oooh
Fu l’unica esclamazione che gli uscì dalla bocca.
ASHLEY: Miguel ma a cosa ti stai riferendo??? Tiffani ti ha detto qualcosa vero?
MIGUEL: mi ha parlato della serata tra te e Matt
ASHLEY: ahhh ok!
Ora capiva.
ASHLEY: non ho fatto sesso con Matt… l’ho lasciato
MIGUEL: hai lasciato Matt! Non hai fatto sesso???
ASHLEY: avevo organizzato ogni cosa… le candele…le rose… il vino… il completino intimo ma…
Sospirò
ASHLEY: non è la persona con cui voglio condividere uno dei momenti più belli della mia vita.
Miguel la fissava, Ashley era così giudiziosa.
MIGUEL: mi sento sollevato
Si misero a sedere sulla spiaggia. Ashley fissava il mare.
ASHLEY: la prima volta deve essere meravigliosa… con un uomo per cui ne vale davvero la pena, un uomo per cui mi batte il cuore solo a pronunciarne il nome, un uomo che mi strappa un sorriso solo a pensarlo…solo con lui voglio fare questo passo
E guardò Miguel teneramente.
MIGUEL: e Matt non rispecchia tutto ciò?
ASHLEY: Matt è dolcissimo, gentile, premuroso ma non è lui… e non potevo illuderlo, per questo ho chiuso la nostra storia.
MIGUEL: hai fatto la scelta giusta allora
Entrambi fissavano il mare…ma sentivano solo il rumore delle onde.
ASHLEY: percaso volevi fermarmi?
MIGUEL: ti conosco Ashley e si…ero venuto a fermarti
Ashley lo abbracciò.
ASHLEY: sei la più bella persona che io conosca
Miguel ricambiò quell’abbraccio.
Ashley chiuse gli occhi e sorrise. Era lui…
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Owen parcheggiò la sua Land Rover vicino casa di Jennie.
Lei si slacciò la cintura.
JENNIE: bene, ti ringrazio per la piacevole serata.
OWEN: quando vuoi
Le diede un bacio sulla guancia e cercò di avvicinarsi alla bocca. I loro sguardi si incrociarono.
JENNIE: ti andrebbe di bere qualcosa?
Owen sorrise. Non aspettava altro.
OWEN: con piacere.
Scesero dall’auto ed entrarono in casa… si prospettava una notte a dir poco tranquilla.
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Tina aprì la porta di casa e si trovò Neil di fronte.


TINA: che cosa ci fai qui !!!
Gli sussurrò guardandosi dietro.
NEIL: se rispondessi al cellulare sapresti che tuo marito mi ha invitato a cena, non ho potuto rifiutare.
TINA: che bastardo! Mi sta prendendo in giro!
Henry arrivò dal salotto.
HENRY: Neil è un piacere averti qui!
Gli sorrise
HENRY: tesoro scusami se non ti avvisata, questa sera avremo un ospite… il mio amico Neil
Si rivolse alla moglie, che cercava di mantenere la calma
TINA: i tuoi amici sono sempre i benvenuti. Piacere di conoscerti Neil
NEIL: il piacere è mio signora Van Buke
TINA: Guerra…signora Guerra. Non ho assunto il cognome di Henry
Lo disse per fare dispetto al marito.

Si misero a tavola. Tina sorrideva e lanciava delle occhiatacce ad Henry. Neil si trovava tra il martello e l’incudine. Squillò il cellulare di Henry, che si allontanò per rispondere.
TINA: ho sistemato ogni cosa, mi sono procurata un veleno
NEIL: vuoi avvelenarlo?!?!
Si rese conto di aver alzato la voce
TINA: non urlare!
Guardò Henry che continuava tranquillamente a discutere al telefono.
NEIL: questa storia va di male in peggio! Io non so se riuscirò
TINA: si che ce la farai! Versa il veleno in un cocktail e il gioco è fatto
Neil scosse la testa.
NEIL: inizio ad odiarti Tina!
Si alzò e uscì.


Henry rientrò nella sala da pranzo.
HENRY: ma dove è andato?
TINA: ha ricevuto una chiamata dalla centrale
Tina capì di non poter contare su Neil, doveva agire da sola! Pensò che quel pompiere fosse davvero debole.
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Jeremy si stava vestendo. Deb apparve da dietro la porta.
DEB: posso?
Jeremy era arrabbiato.
DEB: so che non vuoi parlarmi, hai tutte le ragioni. Ti chiedo perdono per ieri sera
JEREMY: voglio che te ne vada
DEB: so di non essere la madre perfetta
JEREMY: ti sbagli! Tu non sei una madre
La guardò e lei vide negli occhi del figlio una profonda rabbia
DEB: me ne vado
Gli lasciò sul letto i soldi che gli aveva rubato.
DEB: ti voglio bene Jeremy. Resterai sempre il mio bambino.
Chiuse la porta. Jeremy si mise a piangere…
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HENRY: tutto bene ? Te ne sei andato all’improvviso…Tina ti ha detto qualcosa di strano?
NEIL: Henry…io… tieniti i tuoi soldi… non voglio avere a che fare con questa storia, non voglio più avere a che fare né con te né con Tina
Henry si sedette sul divano nell’appartamento di Neil.
HENRY: cosa ti ha detto per farti reagire così???
NEIL: nulla… è solo che non riesco a mentire
Non poteva di certo rivelargli cosa aveva in mente Tina.
HENRY: mi dispiace… a parte il nostro patto io ho conosciuto una brava persona. Ti ringrazio per ciò che hai fatto per me. Ti darò 50 mila dollari
Stava prendendo il libretto degli assegni
NEIL: non voglio i tuoi soldi. E’ stato un piacere conoscerti signor Van Buke.
Si strinsero la mano e Henry stava per uscire.
NEIL: arrivederci Henry, buona fortuna.
Chiuse la porta. Stava così male, stava permettendo che quell’uomo morisse.
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Jeremy se ne stava seduto sulla spiaggia. Samantha gli si avvicinò.
SAMANTHA: sempre solo e desolato!
Jeremy non sollevò neanche lo sguardo.
SAMANTHA: ok mi siedo qui accanto a te
Si sedette vicino a lui.
SAMANTHA: si può sapere cosa stai fissando?
JEREMY: perché non te ne vai?
SAMANTHA: ahhhh allora non hai perso la voce!
JEREMY: senti non ho voglia di scherzare
SAMANTHA: Deb se n’è andata?
JEREMY: credo di si
SAMANTHA: ti direi che è simpatica ma poi mi uccideresti
Jeremy rise.
SAMANTHA: deve essere in incubo per te vivere con una madre così
Lei divenne seria.
JEREMY: così come vivere una vita con te!
SAMANTHA: ah ah
Rise in modo sarcastico.
Nel frattempo Noah stava facendo jogging e vide Sam…rallentò per riposare e non volendo ascoltava la conversazione.
SAMANTHA: mia madre era diventata una tossicodipendente negli ultimi anni, abusava di antidepressivi… tra Doug  e lei, la mia infanzia non è stata delle migliori
Jeremy non sapeva e rimase stupito.
SAMANTHA: si è suicidata davanti ai miei occhi…
Samantha divenne triste e Jeremy rimase a bocca aperta
JEREMY: oddio Sam! Io pensavo che…
SAMANTHA: si lo so che pensavi…tutti sapevano che era deceduta per un arresto cardiaco. E se ti azzardi a dirlo a qualcuno sei un uomo morto!
Ritornò la Samantha di sempre! Ma sapere ciò che aveva passato la faceva apparire diversamente agli occhi di Jeremy.
Noah, poco più in là, sentì tutto… gli era venuta una voglia improvvisa… abbracciarla… stringerla… proteggerla.
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CELESTE: li ho fatti io!
Mostrò a Jordan dei biscotti al cioccolato.
JORDAN: ti ringrazio! Non dovevi
Le sorrise
CELESTE: ok li riporto indietro se vuoi
JORDAN: no vabbè adesso che ci sei…dammene uno
Iniziò a morderlo
JORDAN: mmmmm è ottimo!
Era contenta che i dolci gli fossero piaciuti.
CELESTE: lo so!
JORDAN: ti va di farmi compagnia? Stavo per vedere un film
CELESTE: basta che non sia con Stallone !
Lui rise.
JORDAN: no tranquilla! Terminator 3
CELESTE: oddio!

Si misero a guardare il film… ridevano.
JORDAN: i pop corn! Li ho lasciati in cucina
CELESTE: li prendo io


Si alzò e andò in cucina. Jordan mise pausa al film e voltando lo sguardo incrociò il portaritratto di Tamara…lo prese
JORDAN: mi manchi Tammy… ti amerò sempre
Disse sussurrando…ma Celeste aveva ascoltato tutto e rimase immobile.
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Noah si avvicinò a Samantha dopo che Jeremy se ne andò. Lei se ne stava lì con aria triste…giocava con la sabbia. Noah la evitava da giorni ma il pensiero era fisso su di lei, su quella notte…
SAMANTHA: Noah!
Era sorpresa, felice e arrabbiata di vederlo lì.
NOAH: come stai?
SAMANTHA: così
Sollevò le spalle
NOAH: volevo dirti grazie, per aver ritirato le accuse
SAMANTHA: ho sbagliato


Noah la guardava, la osservava, la fissava…
SAMANTHA: sono felice che tu sia qui adesso
NOAH: Sam…
SAMANTHA: si lo so… voglio solo godermi questo momento
Prese il suo braccio e se lo mise attorno alle spalle…
SAMANTHA: ho solo bisogno di te…solo adesso…ti prego
Noah prese ad accarezzarle i capelli, avevano un buon profumo… sapeva che era sbagliato ma l’attrazione verso quella ragazza era magnetica.
Samantha sollevò lo sguardo verso di lui
SAMANTHA: perché non puoi amarmi?
Lui le accarezzò il viso, aveva gli occhi così tristi.
NOAH: perché sarebbe un errore
SAMANTHA: non è mai un errore amare
Noah passò il dito sulle labbra di Sam.
NOAH: non posso Sam…non posso
SAMANTHA: so di non essere una brava ragazza, so di non essere perfetta, so di essere una bambina…ma io voglio te e il tuo ignorarmi mi fa star male
NOAH: nonostante tutto sei una bella persona Sam
Continuava ad accarezzarle il viso
NOAH: sei bella con quell’aria da donna onnipotente che ostenti… sei bella
La baciò, ne sentiva l’esigenza…ma era la cosa che di più lo spaventava.
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Tina era decisa ad attuare il suo piano. Aveva preparato dei cocktail con vodka e succo di frutta… prese la boccettina di veleno e ne versò un po’ nel bicchiere, stava mescolando quando entrò Henry.


HENRY: cara sei silenziosa! Tutto bene?
TINA: tutto bene
Si voltò mostrando un sorriso di circostanza.
HENRY: stavo pensando di organizzare un altro matrimonio, cosa ne pensi?
TINA: un matrimonio?
HENRY: so che ti piacciono le feste e sposarti una seconda volta sarebbe stupendo
Henry cercava di metterla in difficoltà.
Tina prese i bicchieri facendo attenzione a porgere quello giusto al marito. Aveva avuto il veleno da una persona poco affidabile, un veleno in grado di arrestare il cuore simulando un infarto. Tina nella sua vita aveva commesso ogni genere di malefatte ma mai uccidere… per questo aveva convinto Neil. Aveva bisogno dei soldi di Henry. Assolutamente!
Henry posò il bicchiere sul tavolo e si mise a guardare la moglie.
HENRY: potremmo sposarci in Messico se vuoi
Tina iniziò a sorseggiare sperando che anche lui lo facesse.
TINA: credo sia un’ottima idea, mio padre sarà felice
HENRY: Miguel potrebbe portare quella ragazza bionda che vede di nascosto
Si riferiva a Tiffani. Li aveva visti spesso sgattaiolare fuori dalla villa.
TINA: quella gallina bionda non mi piace…
L’aveva vista anche lei, Tina era gelosa del fratello e nessuna ragazza sarebbe stata degna di lui.
Finalmente Henry prese il bicchiere…si alzò in piedi
HENRY: voglio brindare a noi… a questo amore riscoperto…alla nostra nuova vita insieme
Gli occhi di Tina fissavano il bicchiere.
Henry stava portandosi il bicchiere alla bocca quando si udì uno sparo… un colpo di pistola…
Henry si accasciò a terra, Tina rimase immobile.
Neil era dietro di Henry con una pistola in mano…


In quel momento anche Miguel entrò in casa e corse in salotto, aveva udito lo sparo. 
 continua...
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special guest star:
Stephen Collins as Henry Van Buke
Dave Annable as Matt Pryor
Chris Evans as Neil Potter
and
John Barrowman as Owen Carter

il prossimo appuntamento con Love Affairs è il 27 aprile alle 15:00













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