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...benvenuti a Belville

venerdì 25 maggio 2012

1x10 "L'insostenibile Leggerezza dell'Essere"


qst episodio lo dedico alla mia sorellina Jessica TVB...CRI


Tina fissa quel bastoncino da ormai 10 minuti… due striscette nere sono apparse... è positivo…
Sospira e si agita… aspetta un figlio dall’uomo che ha ingannato e incastrato. Ma il suo pensiero non va né al bambino né a Neil…il suo pensiero è sbarazzarsene al più presto.
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Theresa era seduta sul letto e guardava fuori dalla finestra con aria assente. Aveva ancora qualche livido sul viso ma non parlava.
JEREMY: l’ho preparato con le mie mani
Si sedette accanto a lei porgendole un pezzo di sandwich. Lei rifiutava di mangiarlo.
JEREMY: ti prego, non è così disgustoso
Questa volta aprì la bocca.
JOE: come sta?
Arrivò dall’ingresso.
JEREMY: cerco di farle mangiare qualcosa
JOE: dovremmo portarla in ospedale o avvertire un medico
Theresa strinse il braccio di Jeremy.
THERESA: no! Sto bene, devo solo riprendermi. Jeremy non voglio andare in ospedale
Lo guardava con aria triste.
JEREMY: va tutto bene
Le accarezzò il viso. Poi si alzò e andò in cucina con Joe.

JOE: potrebbe avere qualche danno e quasi sicuramente è stata violentata e sappiamo che è stato quel tedesco
JEREMY: shhhhh non voglio che senta
Si affacciò e la vide sdraiata sul letto.
JOE: io lo uccido con le mie mani! Giuro! Non doveva toccarla
JEREMY: Joe!
Ma lui uscì di fretta sbattendo la porta.
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Billy rovistava nel suo armadio, mise le mani nel ripiano più in alto quando caddero due libricini con la copertina marrone. Li prese e li sfogliò. Erano i diari di Tamara.Dietro gli scatoloni del ripiano più in alto c’erano altri 5 diari. Sorrise e si sedette sul letto.
Iniziò a leggere la prima pagina…

16 Aprile 1996,
Cara Moony,
il nuovo studente non è per niente male! Spero mi noti… oggi di proposito ho rovesciato il latte ….
Rise perché ricordava quel particolare,

23 Settembre 2003,
cara Moony,
sento di essere in crisi profonda. Billy è meraviglioso ma il suo amore è soffocante[…] fingere è terribile[…]

Billy era perplesso. Continuò a sfogliare ma arrivò il piccolo Joshua.
BILLY: si tesoro, andiamo. Prendi lo zainetto.
Lasciò i diari sul letto e seguì il figlio.
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Billy slacciò dal seggiolino Joshua…poi lo prese per mano e si avviarono verso l’asilo. Jennie se ne stava sulla porta accogliendo i bambini e mostrava un sorriso forzato. Billy si accorse della sua tristezza.
BILLY: buongiorno Jennie
JENNIE: buongiorno
Il piccolo fuggì con gli altri amichetti.
BILLY: che aria triste
JENNIE: ehm volevo informarti che l’asilo chiuderà per le vacanze estive dalla settimana prossima
Voleva evitare di intavolare un discorso.
BILLY: grazie Jennie. Ho saputo che Owen se n’è andato
JENNIE: si è tornato a Washington
BILLY: tra di voi come vanno le cose?
JENNIE: non vanno più ormai… ha deciso tutto lui, io non ho avuto voce in capitolo. Ma va bene così, d’altronde ci conoscevamo da così poco tempo.
BILLY: va bene così?! Sembri distrutta
Jennie sorrise.
JENNIE: Billy credimi mi sento ridicola!! Tu…tu stai affrontando una dolorosa perdita e stai qui ad ascoltare me e la mia cotta adolescenziale!
BILLY: sai cosa… dopo riporti Joshua a casa e ti offro da bere. Compro qualche dolce con quelle creme ipercaloriche.
JENNIE: davvero vuoi ascoltare una stupida ragazza?
BILLY: non ascolterò la stupida ragazza ma ascolterò te se vorrai
Le sorrise.
BILLY: a dopo Jennie
Si affacciò per salutare Joshua e se ne andò. Jennie lo osservava allontanarsi e sospirò.
Owen l’aveva allontanata di colpo, si rese conto che l’aveva usata… questo le faceva più male della sua partenza.
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Ashley e Tiffani erano di fronte il nuovo BelRose…ammiravano il lavoro fatto da Owen. Era stato davvero in gamba. E ora se ne era andato. Tiffani pensava spesso a lui, alla decisione che aveva preso. I sensi di colpa riaffioravano in lei costantemente. Miguel era andato in Messico e l’aveva lasciata senza una spiegazione. Spiegazione che le era stata data da Ashley. Ashley però non le aveva detto del bacio, e Miguel aveva lasciato anche lei nel dubbio.
TIFFANI: piangi se vuoi
Abbracciò l’amica.
ASHLEY: sembra che l’incendio sia stato solo un brutto incubo
TIFFANI: lo è stato!
ASHLEY: Owen è stato magnifico, mi dispiace che non possa essere qui questa sera
TIFFANI: già
Si rattristì.
ASHLEY: perché lo hai mandato via? Sei così triste
TIFFANI: sono triste perché Miguel ha frainteso e sono triste perché ho sbagliato tutto di nuovo
Ashley voleva tanto dirle del bacio ma si limitò a stringerle la mano.
TIFFANI: credi che Miguel venga alla festa?
ASHLEY: gli ho inviato un sms
Non aveva avuto il coraggio di telefonargli… aveva vergogna.
TIFFANI: non risponde né alle chiamate né ai messaggi, spero ritorni e non decida di restare in Messico
ASHLEY: tornerà
Anche lei temeva che Miguel potesse fare una scelta dettata dalla delusione…ma sapeva che quel bacio doveva significare qualcosa.
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MASON: 250mila dollari?!
La fissava stupito.
MASON: è una somma consistente
TINA: non tirarla per le lunghe Mason, ho bisogno di quei soldi
MASON: ne hai bisogno…interessante… devi pagare un cecchino per eliminarmi?
TINA: magari!
Ironizzava
TINA: ok dai, dimmi cosa vuoi in cambio!
Mason se ne stava seduto sulla poltrona, fumava un sigaro.
MASON: ecco, adesso va meglio
Le cinse la vita con un braccio e l’attirò a sé. Lei voleva divincolarsi, ma evitò.
TINA: cosa vuoi Mason
MASON: tranquilla, non voglio solo sesso, sarebbe troppo poco e semplice.
TINA: sei un maniaco!
Adesso si divincolò…sperava chiedesse sesso in cambio…
MASON: 250 mila dollari e in cambio voglio la tua casa, il tuo jet e il tuo corpo
TINA: cosa?
Non credeva alle sue orecchie… era troppo semplice…
TINA: non ti darò mai la mia villa, né tanto meno il mio corpo!
MASON: i soldi servono a te non a me
Si allontanò.
TINA: aspetta
Tina lo fissava, era sempre più convinta che quel Mason fosse un impostore e manipolatore…così simile a lei.
Mason sorrise.
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BILLY: ci rendiamo conto dell’assurdità?! Tagliare i nostri stipendi e diminuire il numero di insegnanti?! Ma da dove spunta questo uomo, perché non viene qui invece di delegare il suo avvocato!!!
AVVOCATO: signor Ames si calmi! Il signor Van Buke è stato chiaro e conciso, non sente ragioni
BILLY: non sente ragioni?! Fino ad ora dov’era? Su qualche yatch al largo delle Hawaii o a sciare ad Aspen! Che lasci fare il lavoro a chi merita!
Celeste li osservava ed era esterefatta.
BILLY: come presidente del corpo insegnanti mi rifiuto di accettare queste condizioni, e dica al signore di presentarsi qui perché devo parlargli.
AVVOCATO: comunicherò al signor Van Buke. Ma non ci speri troppo. Arrivederci.
Uscì.
Billy poggiò le mani sulla cattedra del suo studio e sospirò.
CELESTE: non lascerò che distrugga ciò che abbiamo creato in questi anni. Lasciami provare a parlargli, non abbiamo nulla da perdere.
BILLY: non ti mettere nei guai Celeste
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Joe entrò nel Cross Long Beach, lo vide al bancone e strinse i pugni avvicinandosi.
JOE: Robert Gant?!
L’uomo si voltò… stava sorseggiando del vino.
ROBERT: si
Joe sferrò un pugno sul volto pallido dell’uomo.
JOE: questo è per Theresa! Nazista del cazzo! Avvicinati di nuovo a lei e ti uccido!
Robert si risistemò la giacca e si toccava la guancia con la mano.
ROBERT: hai fatto male, molto male
Disse avvicinandosi a lui.
Joe sospirava ma non si lasciava intimidire.
JOE: tornatene in Germania a dettare le tue leggi
Robert sorrise. Nel frattempo arrivò Art.
ART: biondino ma che stai facendo?!
Rivolgendosi a Joe.
JOE: sai benissimo cosa ha fatto a Theresa!
ART: Joe… Joe…
Prese dalla tasca un rotolo di soldi… ne prese qualcuno e li diede a Joe.
ART: vattene da qui…sei licenziato
Joe rimase incredulo… mentre Robert, in silenzio, sorrideva.
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Celeste aspettava nell’ingresso di villa Guerra…si guardava intorno stupita da tanta ricchezza. Arrivò Tina con un pantalone nero e un corpetto rosso… i capelli erano sciolti… Celeste la trovava molto bella.
CELESTE: salve! Sono Celeste Armstrong, sto cercando il signor Mason Van Buke…mi hanno detto che vive qui adesso
TINA: si…vive qui
Non era per niente felice, ormai Mason la teneva in pugno… era stata obbligata ad accettare il fatto che lui si trasferisse in casa sua.
CELESTE: ha una casa meravigliosa
Sorrise
TINA: non male…
Guardava la ragazza dai capelli biondo scuro con la gonna stretta a quadri…la trovava ridicola
Celeste si sentiva osservata.

Per fortuna arrivò Mason con il suo solito sorriso.
MASON: qualcuno mi cercava?
CELESTE: si… sono Celeste Armstrong. Faccio la consulente alla VB University
La fissava insistentemente. Tina alzò gli occhi al cielo
TINA: se volete scusarmi vado di là
E si allontanò…
CELESTE: volevo parlare con lei dell’incresciosa situazione che si è creata dopo la morte di suo padre
Mason continuava a guardarle le stupende gambe… era poco interessato alle sue parole.
CELESTE: signor Van Buke?!
Cercava di attirare la sua attenzione.
MASON: Mason, chiamami Mason…io posso chiamarti Celeste?
Le sorrise. La coglieva alla sprovvista.
CELESTE: ehm…certo
MASON: Celeste perché non vieni a pranzo con me oggi
Celeste rimase sbalordita.
MASON: per discutere di lavoro ovviamente… puoi spiegarmi tutto nei dettagli
Celeste era spiazzata ma del resto doveva parlargli.
CELESTE: ok, va benissimo
Gli sorrise.

Tina da dietro la porta si godeva la patetica scena. Quando Celeste uscì…
MASON: puoi uscire
Rivolto a Tina.
MASON: so bene che stavi ad origliare mammina
TINA: piantala di chiamarmi mammina!
MASON: scusa…mammina!
Si divertiva a provocarla.
TINA: esci con miss scozia?!
MASON: non dirmi che sei gelosa? Se vuoi…
Le accarezzò la guancia.
TINA: attento Mason! Ti ho accettato in casa mia ma non approfittare della mia bontà
Mason rise.
MASON: bontà?! La tua è convenienza
Le passò davanti e salì le scale.
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Samantha si guardava intorno… i poliziotti la fissavano.
POLIZIOTTO: posso aiutarla?
SAMANTHA: sto cercando Noah Grant
POLIZIOTTO: mi spiace il detective Grant è fuori sede
Lei sospirò.
SAMANTHA: può dirmi dove è andato? Ho provato a chiamarlo ma il cellulare è irraggiungibile.
POLIZIOTTO: non posso darle questa informazione
SAMANTHA: la prego!
POLIZIOTTO: non insista
La stava invitando ad uscire.
SAMANTHA: non me ne vado da qui senza avere notizie di Noah, è qui vero? Non vuole vedermi! Noah!!!
Urlava.
POLIZIOTTO: la smetta!
La portò fuori con la forza.
SAMANTHA: lasciami!
POLIZIOTTO: vuole farsi arrestare?
SAMANTHA: è relegato nel suo ufficio vero?
Stava ritornando dentro ma il poliziotto la teneva per un braccio.
POLIZIOTTO: è a Londra!
Poi abbassò la voce.
POLIZIOTTO: è andato a trovare la figlia
SAMANTHA: e perché non risponde al cellulare?
POLIZIOTTO: lo avrà dimenticato
SAMANTHA: tornerà?
Il poliziotto sorrise.
POLIZIOTTO: sei la fidanzata?
La fissava con aria stupita.
SAMANTHA:credo che non siano affari suoi!
POLIZIOTTO: certo che tornerà
SAMANTHA: grazie! Ehm… sa dirmi quando?
POLIZIOTTO: oggi…arrivederci
Rientrò.
Samantha sorrise, il suo Noah stava tornando da lei.
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Celeste aveva indossato un pantalone nero e una camicetta bordeaux… non voleva sembrare sexy agli occhi di Mason… ma lui non smetteva comunque di fissarla.
CELESTE: Mason capisci che la situazione è critica, la morte di tuo padre ha sconvolto tutti e ha stravolto l’equilibrio universitario, tra meno di due mesi riprenderanno le lezioni e ammettiamolo, tu non hai nessuna esperienza a riguardo e tagliare gli stipendi non mi sembra una mossa sensata.
Mason sorseggiava lo chardonnay e ascoltava… in effetti Celeste non aveva tutti i torti.
MASON: e cosa dovrei fare…sentiamo
Si mise comodo…
CELESTE: bè… sarebbe più opportuno che lasciassi il posto a chi ne capisce
Rispose in modo spaventato.
MASON: lasciare? Perché invece non un aiuto. Magari tu potresti aiutarmi a rimediare ai miei errori e seguirmi in questo mio nuovo compito
CELESTE: non capisco…
MASON: è semplice Celeste. Sarai la mia ombra, la mia confidente, la mia migliore amica
CELESTE: ehm non credo
La interruppe.
MASON: mettiamola così, o si fa come dico io o non ne se ne fa nulla
Sorrise.
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JEREMY: Theresa, perché non vuoi fare nulla? Denuncialo… andiamo da un medico… ti ha violentata vero?
Lei fissava la tazza di cioccolata che aveva tra le mani, gli occhi le si riempirono di lacrime.
JEREMY: ci sono io, ti aiuterò
THERESA: ti prego
Gli prese la mano.
THERESA: stammi solo vicino, non lasciarmi
Lui l’abbracciò.

Arrivò Joe e vide i due abbracciarsi. Fece cenno a Jeremy di andare in salotto.
JEREMY: che succede?
JOE: Art mi ha licenziato!
JEREMY: perché?
JOE: ho dato un pugno al nazista!
JEREMY: cosa hai fatto?!
JOE: un pugno era troppo poco! Ma cavolo, ora sto meglio! Al diavolo il lavoro, quell’uomo deve pagare!
JEREMY: non mi piace Gant, Theresa lo teme molto… è spaventata. E stanne alla larga anche tu!
JOE: io la amo, non dovevo permettere che le accadesse qualcosa
Jeremy si voltò per guardarla, si rese conto che anche lui provava qualcosa per lei. Voleva proteggerla a tutti i costi e a quanto pare Joe era molto più coraggioso di lui.
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CELESTE: era l’unico modo, ho dovuto accettare
BILLY: quel Mason è una serpe!
Jordan li osservava con aria nervosa.
BILLY: non mi va che tu debba stare ai suoi ordini!
CELESTE: non abbiamo scelta Billy, è il nostro lavoro e cercherò di aiutarlo
BILLY: non posso credere che Henry abbia lasciato l’Università ad un incompetente
CELESTE: purtroppo dobbiamo accettare le sue condizioni
Gli mise una mano sulla spalla…poi guardò Jordan.
BILLY: chiamo un avvocato, vedo se esiste un’altra strada

Uscì dalla stanza. Celeste si avvicinò a Jordan, che era molto infastidito.
CELESTE: tutto bene?
JORDAN: direi di no, hai già i tuoi problemi
CELESTE: che vuoi dire?
Jordan prese le stampelle e si avviò verso il salone.
CELESTE: Jordan fermati! Di cosa stai parlando?
JORDAN: sei andata a pranzo con Van Buke e pensavi di dirmelo?
CELESTE: era una cena di lavoro
JORDAN: non m’importa, dovevo saperlo non credi?
CELESTE: mi dispiace, non ci ho pensato. Questa cosa andava risolta e scusami se…
Gli prese viso tra le mani
CELESTE: non è per niente bello! Sorride troppo e  puzza di acqua di colonia
Risero.
JORDAN: mi hai fatto arrabbiare lo stesso
CELESTE: shhhhhh
Si baciarono.
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Tina era in salone, andava avanti e indietro. Compose il numero di cellulare.
TINA: ho i tuoi soldi
ANTONIO: in anticipo!
TINA: alle 15:00 al solito posto
Chiuse la chiamata.
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JENNIE: si può?
La porta dell’ingresso era aperta. Joshua entrò in casa e andò dritto in cucina.
BILLY: entra pure
Stava sistemando i dolci nel vassoio. Prese il figlio in braccio e gli diede un bacio.
BILLY: campione!
JENNIE: sento odore di kili in più!
BILLY: ho preparato del succo d’arancia, accomodati
Si sedette mentre Billy versò il succo in due bicchieri…mise il vassoio sul tavolo.
JENNIE: grazie, è molto gentile da parte tua.
Guardava tutti quegli invitanti pasticcini ma non aveva molta fame.
BILLY: avanti! Uno che ti costa!
Lei sorrise e prese quello alla nocciola.
JENNIE: è buono
Aveva la bocca piena.
BILLY: che ti dicevo!
Sorseggiò il succo.
BILLY: allora Owen ti manca così tanto?
JENNIE: bè mentirei se dicessi il contrario ma… non è così tragica, sono solo delusa. Owen mi piaceva ed ero seriamente intenzionata ad innamorarmi.
BILLY: a me non piaceva
JENNIE: ho notato come lo fissavi il giorno del barbecue…e ho visto gli sguardi rivolti a Tiffani…giusto? Non sono stupida, ero un ripiego e ho fatto finta di non vedere e mi sono convinta di piacergli sul serio
BILLY: Jennie non ti meritava, assolutamente. Non sei la seconda scelta di nessuno.
Le prese la mano per consolarla.
JORDAN: ops ho interrotto qualcosa?!
Entrò in cucina. Jennie allontanò la mano.
JENNIE: assolutamente no. Stavo giusto andando via.
Si alzò in piedi.
JENNIE: grazie per i dolci e le chiacchiere.
BILLY: quando vuoi Jennie
JENNIE: arrivederci
Salutò con un cenno Jordan e Billy la accompagnò alla porta.

Jordan si sedette e prese un dolce al limone e lo addentò. Billy arrivò prese i bicchieri per disporli nella lavastoviglie.
JORDAN: è incantevole la maestra! La stai consolando?
BILLY: piantala! Era triste e ho cercato di tirarle su il morale
JORDAN: con questi pasticcini
Ne addentò un altro alla fragola.
BILLY: si! Con questi!
Tolse il vassoio da sotto le mani del fratello e lo mise in frigo.
JORDAN: comunque è molto carina
BILLY: lo è
JORDAN: potresti…
Non gli lasciò finire la frase.
BILLY: non continuare! Ti prego! È inopportuno
JORDAN: Tamara vorrebbe che ti rifacessi una vita
BILLY: non voglio parlarne Jordan… lei vive in ogni cosa, la sua presenza è così forte. Ho trovato i suoi diari
JORDAN: ah si?
BILLY: ho iniziato a leggerli anche se mi sento in colpa, è come se invadessi la sua privacy
Jordan cambiò espressione…divenne preoccupato.
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JEREMY: Art?
ART: Johnny!
JEREMY: ho saputo che hai licenziato Joe
ART: seeee! Il ragazzo creava problemi
Masticava la chewing-gum in modo rozzo.
JEREMY: era uno dei tuoi ragazzi migliori!
ART: ora sei tu il migliore!
Sorrise dandogli una pacca sulla spalla.
JEREMY: puoi dirmi qualcosa su Robert Gant?
Art divenne serio e si guardò intorno.
ART: è un cliente
JEREMY: solo un cliente?
ART: seeee
JEREMY: Theresa sta male a causa sua
ART: senti Johnny… fatti gli affari tuoi… lascia perdere il tedesco e la cameriera. E’ un consiglio, te lo dico come fossi figlio mio!
Gli diede un’altra pacca e si allontanò.
Quanti misteri attorno a Gant.
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Tina si guardò allo specchio, aveva un aspetto orribile. Si sentiva lo stomaco sotto sopra…doveva vomitare…andò in bagno. Miguel sentì. Si avvicinò alla porta della sua stanza.
MIGUEL: tutto bene?
TINA: si, si sto bene
Aprì il rubinetto e si pulì la bocca.
MIGUEL: non sembra
TINA: ho bevuto troppo
Uscì dalla stanza e gli passò davanti.
TINA: non ti preoccupare fratellino
Miguel la guardò…era vestita con un leggins e un maglione nero…senza trucco! Era evidente che sua sorella non stava bene per niente.
MIGUEL: dove credi di andare in questo stato!
TINA: ho una commissione da fare
MIGUEL: semmai ti accompagno io
TINA: sto bene! Non devi andare dalla tua fidanzatina
Barcollò e aveva conati di vomito, corse in bagno di nuovo.
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ANTONIO: sai benissimo quanto odi l’attesa
TINA: piantala! Ho avuto un piccolo problema
ANTONIO: questo ti costerà caro lo sai?!
TINA: senti Antonio avrai i tuoi maledetti soldi, te li farò avere entro domani, sta tranquillo, so dove trovarti.
Chiuse la chiamata e si toccò l’addome, doveva liberarsi di quel bambino.
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Samantha aveva indossato un bellissimo abito a fiori… voleva essere semplice e affascinante per il suo Noah. Era nervosa, erano settimane che non lo vedeva… o meglio lo aveva visto quando era in una semi amnesia ma non lo aveva visto con gli occhi dell’amore, in quei momenti era uno sconosciuto.
TIFFANI: dove hai lasciato Samantha?
La osservava, quei vestiti erano troppo semplici per lei.
SAMANTHA: barbie cosa vuoi?
TIFFANI: ah eccoti qui!
Sorrise.
SAMANTHA: non hai nulla di meglio da fare?!
TIFFANI: oddio quanto mi ami! Una tregua?
Le porse la birra che aveva tra le mani.
Samantha la prese e iniziò a sorseggiarla.
TIFFANI: come stai?
SAMANTHA: ti importa?
Tiffani la fissò con il broncio.
SAMANTHA: sto bene!
TIFFANI: potevi rimetterci le penne in quell’incidente
SAMANTHA: sto bene!!!
Si guardava continuamente dietro…cercando qualcuno. Ma in tutti quei volti non c’era il suo.
TIFFANI: chi cerchi?
SAMANTHA: una carrellata di affari tuoi?!
TIFFANI: ok…me ne vado! Però sei continui ad essere così acida non avrai mai un’amica!
SAMANTHA: bla bla bla
Tiffani stava andando verso il BelRose. Poi si accorse di aver esagerato.
SAMANTHA: barbie! Hai ragione, sono come uno yogurt andato a male!
Tiffani si voltò.
SAMANTHA: mi fai compagnia?
Si sedettero sulla sabbia.
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TIFFANI: quindi hai una storia con un detective più grande di te?!
SAMANTHA: dovrebbe essere arrivato ormai, vorrei andare a casa sua e dirgli quanto mi sia mancato!
TIFFANI: io non so se Miguel sia ritornato, ho il timore che non voglia più parlarmi.
SAMANTHA: secondo me devi solo dargli tempo, io conosco poco Miguel ma so che ama questo posto e adora la sua amica cameriera
TIFFANI: ho fatto scelte sbagliate nella mia vita, ma sai ho ritrovato mia sorella… ci siamo allontanate a causa di un uomo, lo stesso uomo che ha messo in crisi la mia relazione con Miguel. Sei la prima persona a cui lo dico ma vorrei rimanere qui a Belville, questo posto mi piace… voglio che diventi la mia casa.
SAMANTHA: se il destino vorrà tu e Miguel starete insieme. E se vuoi Belville sarebbe felice di adottarti…ma sappi che io ti darò del filo da torcere, questi attimi sono solo una parentesi. Mi stai antipatica!
TIFFANI: grazie! Questa è anche una forma d’amore!
Risero. Samantha si voltò e finalmente lo vide lì…nella folla… incrociò i suoi occhi. Il cuore le ricominciò a battere.
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ASHLEY: Miguel!
Riconobbe le mani che le avevano nascosto gli occhi.
MIGUEL: ciao cucciolo!
Si abbracciarono…Ashley era completamente felice in quel momento.
MIGUEL: bellissima festa
ASHLEY: grazie… è solo grazie a te se ho di nuovo il mio locale
MIGUEL: farei questo ed altro per te, lo sai bene.
L’abbracciò di nuovo.
Ashley chiuse gli occhi, stava così bene…poi la voce di lui la riportò alla realtà.
MIGUEL: senti Ashley…volevo chiederti scusa
ASHLEY: per cosa?
MIGUEL: sai bene per cosa… il bacio…dai
Era a disagio.
ASHLEY: ohh
MIGUEL: è stato un momento di debolezza, non dovevo…sei la mia sorellina
Ashley si sentì morire.
ASHLEY: va tutto bene Miguel
Lui si guardava attorno.
ASHLEY: è in spiaggia
MIGUEL: come?
ASHLEY: Tiffani. È in spiaggia. Scusami.
Si allontanò… dove nessuno potesse vederla….pianse. Era la sua sorellina, doveva immaginarlo.
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MIGUEL: te ne stai tutta sola?
TIFFANI: Miguel!
Era sorpresa e felice di trovarselo di fronte.
TIFFANI: pensavo che non saresti tornato
MIGUEL: ti sbagliavi
TIFFANI: per fortuna
Erano entrambi in imbarazzo.
TIFFANI: non hai risposto alle chiamate
MIGUEL: lo so
TIFFANI: mi dispiace
MIGUEL: dovresti
TIFFANI: Owen se n’è andato
MIGUEL: era ora… e tu come mai sei qui?
TIFFANI: cioè???
MIGUEL: non sei con lui
TIFFANI: il mio posto non è con lui… è con te
MIGUEL: Tiffani io…
TIFFANI: mi dispiace e non c’è nulla che possa dire! Owen se n’è andato e io voglio dedicarmi completamente a te, a noi… ho pensato di restare a Belville. Di farmi una vita qui.
Miguel era disinteressato.
MIGUEL: è tardi
TIFFANI: no! Miguel guardami
Gli prese il viso tra le mani, ma i suoi occhi erano spenti… in quel momento si sentì impotente. Lasciò scivolare le mani e distolse lo sguardo.
TIFFANI: ok… è giusto… è colpa mia. Sono incapace di mantenere qualsiasi rapporto.
Sorrise.
MIGUEL: non lasciare Belville, questo posto potrebbe regalarti molto…migliorarti.
TIFFANI: adesso non so più se valga la pena restare
Si allontanò.
Miguel la fissava con le mani nelle tasche… che fatica stava facendo a reprimere le sue emozioni. Ma era la scelta più giusta. Si stava innamorando di una ragazza che non era sicura di nulla, che aveva dubbi, che baciava un altro uomo.
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Tina è seduta di fronte il ginecologo… gioca con le dita sul tavolo…segno della sua agitazione. Il medico le sta facendo alcune domande prima di procedere con l’interruzione.
MEDICO: allora signorina Guerra lei ha avuto precedenti gravidanze?
TINA: non capisco il perché di questa domanda? Devo fare un aborto!
MEDICO: è un’importante informazione, mi risponda… prego
Lei sospirò
TINA: si
Il medico scriveva al pc con gli occhiali poggiati sul naso, che sembravano stessero per cadergli.
MEDICO: gravidanza portata a termine o interrotta?
TINA: portata a termine
Rispose titubante…
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Samantha e Noah si avvicinavano facendosi largo tra la folla. Samantha non vedeva l’ora di stringerlo. Gli si buttò al collo.
SAMANTHA: Noah! Amore mio!
Noah la strinse e chiuse gli occhi, sentendo il suo profumo.
Samantha si staccò e lo fissava negli occhi.
SAMANTHA: mi sono ricordata tutto di te, ogni cosa è raffiorata! Non mi facevano uscire dall’ospedale e tu non venivi più a trovarmi e non rispondevi al cellulare. Ho saputo che eri a Londra.
Gli accarezzava il viso.
NOAH: sono felice di sapere che stai bene
DONNA: tesoro!?
Una donna si avvicinò a loro.
DONNA: ti ho preso la birra. Salve!
Disse rivolgendosi a Samantha…che non capiva.
NOAH: Samantha ti presento Violet…mia moglie
Samantha sentì un forte dolore allo stomaco.
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Jordan era nella camera da letto di Billy. Vide i diari sul letto. Li prese e iniziò a sfogliarli. Cercava qualcosa.

20 Gennaio 2007
Cara Moony,
quello che provo per lui va oltre ogni forma di attrazione, va aldilà della passione[…]non esiste peccato più grave di amare il fratello di mio marito…

Jordan sospirò, strappò quella pagina e continuò a leggere e a strappare…
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All’alba Belville si stava svegliando… il mare era calmo…si udivano le onde e i gabbiani… sulla sabbia giaceva un corpo privo di vita…
Era Joe…
        continua...
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Special Guest Star

Chris Hemsworth as Joe Lacey
Shannyn Sossamon as Theresa Fletcher
Mark Pellegrino as Robert Gant
Nia Long as Violet Grant
and
Billy Zane as Mason Van Buke

il prossimo appuntamento è l' 1 Giugno alle 15:00....GRAZIE...Cri