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...benvenuti a Belville

mercoledì 20 giugno 2012

1x12 "La Lettera Scarlatta"


EMILY: mi fai compagnia?
Si rivolse ad Ashley, mostrandole una vaschetta di gelato alla crema.

Stavano mangiando il gelato in delle coppe. Emily osservava Ashley compiaciuta.
EMILY: volevo ringraziarti
La ragazza smise di mangiare, posò il cucchiaino nella coppa.
ASHLEY: per cosa? Se è per Sam lo faccio volentieri, lo adoro…
Emily la interruppe.
EMILY: no no, o meglio si anche per lui ma…io mi riferisco a mio figlio. Dan è cambiato, è migliore. Ora da retta a Sam e si preoccupa per lui. E’ tutto merito tuo ne sono convinta
ASHLEY: no io non ho fatto nulla
Sorrideva.
EMILY: non essere così modesta! Sei dolcissima e hai aiutato Dan. Cerca di convincerti!
ASHLEY: Dan sembra felice, pubblicherà il suo libro. Penso che adesso la sua vita stia procedendo nel senso giusto
EMILY: bè non solo nel lavoro
Sorrise maliziosamente. Ashley arrossì.
ASHLEY: non capisco…
Credeva si stesse riferendo ad un coinvolgimento sentimentale tra i due.
EMILY: stasera ha un appuntamento con una certa Norah
Ashley non sapeva se sentirsi sollevata o dispiaciuta.
ASHLEY: bene! Sono felicissima per lui
Riprese a mangiare il gelato.
EMILY: veramente io speravo che uscisse con qualcun’altra
ASHLEY: non le piace questa Norah?
EMILY: sei così ingenua!
Sorrise e le accarezzò il viso. Ashley non capiva.
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Jeremy e Miguel erano seduti al BelRose… sorseggiavano dei frappè al caffè. Miguel notò al polso dell’amico un rolex.
MIGUEL: fa un po’ vedere
Gli prese il braccio e iniziò a osservare attentamente l’orologio.
MIGUEL: ti sarà costato una barca di soldi…ultimamente sfoggi un po’ di cosette piuttosto costose
JEREMY: è un regalo
MIGUEL: certo certo! Mi togli una curiosità: dove trascorri le tue notti? Sono stato a casa tua un paio di volte e non c’eri. Si tratta di una donna?
Jeremy sbuffò.
MIGUEL: allora si tratta di una donna! Dai racconta
JEREMY: non si tratta di una donna, o meglio si… anche
MIGUEL: cos’è tutto questo mistero!
JEREMY: vado a pagare
Si alzò e andò verso il bancone.

Uscirono dal locale.
MIGUEL: è tutto ok?
Jeremy alzò lo sguardo e vide una berlina nera accostarsi vicino una ragazza, era Theresa.
JEREMY: shhhhhh
Lo zittì e lo trascinò per nascondersi. Jeremy continuava a guardare e vide Gant scendere dall’auto, baciarla e la invitò ad accomodarsi nella berlina. Prima di sedersi i suoi occhi incrociarono quelli di Jeremy. Voleva trattenerla ma lei lo guardava con tristezza e sparì nell’auto.
MIGUEL: sai chi è quell’uomo! È Robert Gant, un pericoloso narcotrafficante. Non mi dire che ti sei innamorato della sua donna?!
Uscirono dal nascondiglio e si diressero verso l’auto di Miguel.
MIGUEL: Jeremy!
Jeremy si fermò e si voltò verso l’amico.
JEREMY: Cosa! Cosa! Cosa vuoi sapere?! Non amo Theresa, ma quel maniaco l’ha violentata, la perseguita e lei adesso sta con lui, e non mi parla e io sono così adirato! Ha ucciso un uomo l’altra notte eppure per la polizia si tratta di overdose. Lo so che è pericoloso, lo so che è potente…credimi lo so
Gli diede le spalle e continuò a camminare.
MIGUEL: parli di quel ragazzo trovato sulla spiaggia?
JEREMY: si… si chiamava Joe Lacey. Gant lo ha fatto fuori solo perché ha tentato di difendere Theresa.
MIGUEL: stanne fuori Jeremy, non vorrai fare la stessa fine
JEREMY: io credo che Theresa voglia vendicarsi. E io non posso permetterglielo. Io devo proteggerla.
MIGUEL: sicuro che non ne sei innamorato?
JEREMY: io non lo so cosa provo per lei, ma so solo che si è messa in una situazione più grande di lei e non riesco a sopportarlo
MIGUEL: questo si chiama amore. Senti… ma dove l’hai conosciuta?
JEREMY: certo che sei peggio delle donne! Ok a lavoro…
MIGUEL: è un’assistente universitaria?
JEREMY: no. Ho un altro lavoro
MIGUEL: ah si? E da quando? Aspetta…aspetta… la notte non sei a casa quindi sei guardiano del cimitero?
Jeremy rise.
MIGUEL: ci sono! Panettiere! O camionista!
JEREMY: ehm no.
Entrarono in macchina e Miguel fece manovra per uscire dal parcheggio.
MIGUEL: però non potresti permetterti un rolex
Stava pensando quando d’improvviso lo guardò con la bocca aperta.
MIGUEL: non mi dire! Non ci credo!
JEREMY: cosa!
MIGUEL: sei una prostituta?!
Jeremy rimase in silenzio.
MIGUEL: o mio dio! Non ci credo e ti pagano pure bene!
Sorrise.
JEREMY: non mi giudicare
MIGUEL: assolutamente! Ma se eri in rosso potevo farti un prestito
Jeremy fece una smorfia con la bocca.
MIGUEL: ok dimmi sono sexy le donne con cui vai?
I due parlarono e Miguel la prese piuttosto bene. Jeremy gli parlò di Theresa, Joe e Gant.
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Celeste stava controllando una sfilza di documenti. Mason la fissava.
MASON: quegli occhiali ti donano
Lei fece finta di non sentire.
MASON: casomai più tardi potremmo andare a mangiare qualcosa
Celeste continuava a sfogliare le carte.
MASON: prenoto in quel ristorantino sul lungo mare
Lei distolse lo sguardo dai documenti, tolse gli occhiali da vista e assunse un tono serio alquanto infastidito.
CELESTE: ho caldo, sono stanca. Ti sto facendo un favore e vorrei starmene sola senza sentire nessuno. Sentire te è fastidioso, neanche immagini quanto lo sia! Eppure sto qui, quindi lasciami lavorare
Rimise gli occhiali e ritornò al suo lavoro.
MASON: bè potevi dirmelo che avevi i tuoi “problemi di donna”
Lo guardò storto.
MASON: quindi volevi startene sola. Interessante. E Jordan?
CELESTE: vuoi vedere che me ne vado e ti lascio qui a sbrigartela da solo?!
Mason rise. Celeste si adirò. Gettò a terra tutti i documenti.
CELESTE: va a quel paese Mason!
Uscì sbattendo la porta.
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Noah si era messo in viaggio verso il Kansas. Era in macchina da qualche ora quando udì strani rumori. Accostò l’auto e capì che i rumori provenivano dal bagagliaio, lo aprì cautamente e rimase sorpreso. Samantha era accovacciata al suo interno.
SAMANTHA: pensavo non ti accorgessi più di me!
Uscì dal bagagliaio, si sistemò i capelli. Noah era incredulo…
NOAH: che cavolo ci fai qui!?
SAMANTHA: non ti avrei mai permesso di trovare tua figlia da solo
Noah prese il cellulare e compose un numero.
SAMANTHA: a chi stai chiamando?
NOAH: qualcuno affinchè venga a prenderti
Samantha gli tolse il cellulare dalle mani.
SAMANTHA: no! Io verrò con te, sono stata chiusa lì dentro per 4 ore
Mostrò il bagagliaio.
SAMANTHA: prometto che non ti darò fastidio, me ne starò buona. Ma permettimi di starti accanto. Ti prego.
Noah scuoteva la testa.
NOAH: ok. Ma il minimo problema e ti rispedisco a casa su un aereo
SAMANTHA: grazie!
Sorrise
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Sam stava mangiando il suo hot dog seduto sull’altalena. Ashley e Dan lo fissavano.
ASHLEY: hai fatto una bella cosa
Dan la guardò dubbioso.
ASHLEY: portare Sam qui! È felice e credo lo sia anche tu
DAN: si… è felice
Guardava il figlio che si era messo a giocare con il suo cane.
ASHLEY: ma lo sei anche tu! Vero? Il libro e ora anche il tuo appuntamento
DAN: vedo che hai parlato con mia madre
Sbuffò.
ASHLEY: scusa… non volevo essere invadente
DAN: va tutto bene. Norah è una vecchia amica, è in città e andiamo a mangiare un boccone, tutto qui
ASHLEY: non vive qui?
DAN: vive a Manhattan, lavora in un’agenzia di moda
Ashley pensò che doveva essere la solita montata altezzosa.
ASHLEY: la presenterai a Sam?
DAN: è solo un’amica Ashley!
Rise.
ASHLEY: bè potrebbe diventare qualcosa di più. Io vorrei il parere di mio figlio
Dan guardò nuovamente Sam. Pensò che avesse ragione.
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Tina stava sorseggiando, di nascosto, del vino bianco. Si sentiva oppressa e frustrata. Sentì dei passi avvicinarsi alla porta della sua stanza, cercò di nascondere la bottiglia ma Mason entrò all’improvviso e lei fece cadere il bicchiere spaventandosi.
MASON: vino?
Esclamò annusando ciò che restava del bicchiere.
MASON: Tina cosa credi di fare!
La strattonò.
TINA: lasciami in pace!
MASON: senti mammina non commettere stronzate o potrai pentirtene! Ti tengo in pugno Tina e non prenderti gioco di me
Tina si sentiva soffocare… si era liberata del marito e ora Mason la minacciava, ma aveva bisogno di lui per mantenere il suo segreto.
TINA: ti odio! Questo ti è ben chiaro?! Sta tranquillo che non mi libererò del bambino. Anche se non aver tanto la certezza che sia di tuo padre
Mason rise.
MASON: mi credi un idiota?! So benissimo che non è di Henry ma di quel vigile del fuoco che ti scopavi. Quindi non giocare con il fuoco…
Prese la bottiglia di vino e uscì dalla stanza.
Tina si sedette sul letto, si sentiva in prigione. Le uscirono delle lacrime…una rarità.
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Celeste parcheggiò e sbattè la portiera dell’auto. Jordan era sotto il suo portico con le mani in tasca, la stava aspettando.
CELESTE: vattene! Non voglio parlarti
JORDAN: invece mi ascolterai
Si mise davanti la porta d’ingresso impedendole di entrare.
CELESTE: ok parla!
JORDAN: ecco, io amavo Tamara.
Celeste lo guardò all’improvviso, sentì un nodo allo stomaco.
JORDAN: è stata la prima donna per la quale ho provato dei sentimenti fortissimi. Lei era così dolce, così divertente. Era l’unica in grado di tenermi a bada. Come potevo non innamorarmene. Ma era la moglie di mio fratello. Per questo ho passato la mia vita nei posti più impensabili, con la speranza che starle lontano potesse darmi sollievo. Ma sono sempre tornato da lei. Abbiamo avuto una relazione di cui ovviamente Billy era all’oscuro. Ma è finita poco prima che lei restasse incinta. Mi ha sempre detto che era di Billy e io le ho creduto. Tu sei arrivata molto dopo, io amo te adesso. Giuro! L’unica colpa è averti nascosto tutto, ma ci sei solo tu
Celeste era sconvolta e non riusciva a concepire il fatto che Jordan era l’amante di Tamara.
CELESTE: non so che dire. Voglio solo stare da sola, mi dispiace ma non ci riesco. Potresti essere il padre di Joshua. Dovrebbe importartene.
JORDAN: certo che mi importa! Io l’ho appena scoperto. Credimi… mi importa! Ma cosa vuoi che faccia? Mio fratello ha appena perso sua moglie, dovrei dirgli questo adesso? Sarebbe terribile
CELESTE: non credo sia peggio che sapere che la sua adorata moglie andava a letto con suo fratello
Jordan abbassò lo sguardo. Celeste sospirò.
CELESTE: o lo dici tu a Billy o lo farò io
Entrò in casa. Jordan rimase lì, immobile.
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BILLY: ciao Jennie! Qual buon vento?
JENNIE: sono solo passata per salutarvi, sto partendo
BILLY: vai in vacanza?
JENNIE: no. Ritorno nel Montana. Ho deciso che è tempo di far ritorno a casa
BILLY: mi dispiace. Joshua è così legato a te
JENNIE: mi mancherà. E’ stato un piacere conoscerti Billy Ames
Si strinsero la mano. Billy le sorrise.
BILLY: il piacere è stato tutto mio signorina Jennie Price. Joshua vieni qui, c’è una persona che vuole salutarti!
Urlava al figlio che guardava la tv.
Tiffani stava entrando nel vialetto degli Ames quando vide Jennie andar via. Si salutarono freddamente. Poi lei continuò ad avanzare.
BILLY: Tiffani
TIFFANI: ciao Billy. Hei Joshi
Il piccolo corse verso la ragazza abbracciandola.
BILLY: Joshua mi ha confessato di avere una cotta per te
Joshua scese dalle braccia di Tiffani e diede una pacca sulla gamba del padre prima di sparire dentro casa.
TIFFANI: che carino! Ma dovrà aspettare all’incirca 16 anni
BILLY: è timido il ragazzino! Ti va del the freddo?
TIFFANI: volentieri
Entrarono in casa e si diressero in cucina. Billy aprì il frigo e prese la brocca di the e due bicchieri dalla credenza.
TIFFANI: ho bisogno del tuo aiuto
BILLY: è successo qualcosa?
Versò il the.
TIFFANI: grazie. No no. È tutto ok. Volevo solo informazioni riguardo i corsi universitari qui alla Van Buke
BILLY: hai deciso di fermarti qui?
TIFFANI: devo pur stare vicina al mio baby fidanzatino
Alludeva a Joshua.
TIFFANI: scherzi a parte, si mi piacerebbe stare qui. Ho ritrovato mia sorella e ho conosciuto persone stupende come Ashley
BILLY: Belville è il posto giusto per ricominciare a vivere credimi. Ti aiuterò. Ti piace il giornalismo giusto?
TIFFANI: esatto
BILLY: mi informerò al più presto. Potresti seguire anche i miei corsi
Squillò il telefono.
BILLY: scusami un attimo. Pronto?
BILLY: si, ho messo io l’annuncio per la baby sitter. Ecco mio figlio ha quasi 3 anni. Si potremmo incontrarci più tardi se per lei va bene, la contatterò io. A più tardi.
Riattaccò il telefono.
TIFFANI: cerchi una baby sitter?
BILLY: si. L’asilo è chiuso per le vacanze estive e Jordan necessita lui di un controllo costante. Io devo riorganizzare i corsi all’università
TIFFANI: e perché non hai chiesto a me?!
BILLY: a te? Bè non credevo ti occupassi di bambini e pensavo saresti ritornata a San Francisco
TIFFANI: ho intenzione di restare qui e come avrai notato io e tuo figlio abbiamo un certo feeling
Sorrisero.
BILLY: ok Tiffani. Inizi adesso. Devo andare all’università per dei documenti e mi informo per te ok??
TIFFANI: oddio si va benissimo! Grazie
Sorrise.
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Samantha sorseggiava la coca cola presa ad un autogrill, guardava fuori dal finestrino. Noah guidava silenziosamente.
SAMANTHA: perché non mi avevi detto che eri ancora sposato?
NOAH: perché era un capitolo chiuso del mio passato
SAMANTHA: ma lei è tornata
NOAH: le riporterò Clare, ritornerà a Londra e speriamo mi conceda il divorzio
SAMANTHA: quindi tu non la ami?
NOAH. Ho smesso di amarla molto tempo fa, ma è la madre di mia figlia
SAMANTHA: io sono furiosa! Vederti con lei mi ha spezzato il cuore e mi hai allontanata, perché?
NOAH: Sam sei giovane
SAMANTHA: uffa! Ancora con questa storia della ragazzina bla bla bla
NOAH: ecco adesso stai facendo la bambina! Violet non è una perla di donna, tenerti alla larga da lei è la miglior cosa.
SAMANTHA: perché tutto questo mistero? Che avrà mai fatto!
NOAH: credimi è meglio che tu non lo sappia
Samantha rimase in silenzio.
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Bussavano insistentemente alla porta. Ashley scese di corsa le scale.
ASHLEY: arrivoooooooooo
Aprì. Dan la guardava con disperazione.
DAN: ho bisogno del tuo aiuto!
ASHLEY: è successo qualcosa a Sam?!
DAN: no ! Sta bene! Devi… devi insegnarmi a ballare
Ashley rimase a bocca aperta
ASHLEY: proprio io?
DAN: sei una ballerina no?
ASHLEY: ehm si… ma…
DAN: ti prego! Solo qualche passo. Sono un tronco!
Ashley aveva vergogna…tanta vergogna.
ASHLEY: entra!
Gli fece cenno di entrare in casa.
Accese lo stereo.
ASHLEY: quindi Norah ti porta a ballare! Deduco che il primo appuntamento è andato bene. E dove ti porta?
DAN: in un club fuori città. Si balla latino americano
ASHLEY: cosa?! Non so ballare latino americano! Non so ancheggiare!
DAN: metti questo cd
Le porse un cd di balli caraibici che Ashley fissò. Il cuore le batteva all’impazzata.
La musica partì e Dan era impacciato. Ashley si avvicinò a lui e gli prese le mani.
ASHLEY: dovresti metterle qui
Le mise sui suoi fianchi. Dan era a disagio. Ashley non era da meno. Sentì una vampata. Dan iniziò a sentire quei fianchi muoversi sotto le sue mani… cercava di ascoltare le indicazioni di Ashley ma non poteva fare a meno di assaporare la sensualità di quegli attimi.
Ashley cercava di non guardare gli occhi di Dan. Erano maledettamente attraenti. Sentiva la sua schiena. Parlava ma non sapeva cosa usciva dalla sua bocca. Teneva lo sguardo basso. Aveva caldo, tanto caldo…
ASHLEY: non era poi così difficile, non trovi?
DAN: sei fantastica…
Ashley d’istinto alzò lo sguardo verso di lui.
DAN: come insegnante
Sorrise riprendendosi.
Dan la strinse a sé più forte… Ashley se ne accorse ma non si dimenò. Le piaceva quel contatto.
Il cellulare di Ashley squillava ma c’era la vibrazione…era Miguel…
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Jordan stava entrando nel BelRose per bere qualcosa quando udì un rumore dal retro del locale. Andò a dare un’occhiata titubante. Una donna stava buttando delle bottiglie di birra vuote cercando di centrare il cassonetto dell’immondizia. Si accorse che era Tina, seduta a terra. Aveva l’aria trasandata.
JORDAN: Tina?!
La donna si voltò e sorrise.
TINA: Jordan Ames giusto?!
Lui si accorse che era ubriaca.
TINA: vieni, vieni qui vicino a me, ti offro una birra!
Gli faceva segno di sedersi a terra con lei.
JORDAN: perché te ne stai fuori?
TINA: ahhh non mi va che mio fratello mi veda
JORDAN: che ti veda ubriaca
Lei lo guardò con aria minacciosa.
TINA: non sono ubriaca!
JORDAN: certo! Assolutamente. Questa dalla a me
Le prese dalle mani la birra.
TINA: ma perché non te ne vai? Ridammi la mia birra, devo bere, ho bisogno di quella dannata birra!
Lo fissava con la rabbia negli occhi
JORDAN: credo sia stata una pessima giornata per entrambi. Vuoi parlarmene?
TINA: o mi dai la birra o puoi anche lasciarmi sola
JORDAN: ok allora inizio io… da dove comincio… si…ehm ho un figlio sai? L’ho scoperto da poco e sono stato così stupido da non rendermene conto prima! E Celeste lo ha scoperto, adesso mi odia e credo di averla persa per sempre
Tina si mise a ridere.
TINA: senti degli affari tuoi non mi interessa, anche perché non riesco a seguirti ma la tua fidanzatina presto finirà tra le braccia di quello psicopatico, maniaco, pervertito…
JORDAN: di chi stai parlando ? Mason?
TINA: si Mason! Quell’abissale testa di cazzo! Mi ha rovinato la vita, mi sta obbligando a tenere questo marmocchio
Poi si mise a piangere.
TINA: non è di Henry, è il figlio di quell’idiota di Neil, ma di certo lui già lo sapeva! Sa sempre tutto. Mason è la punizione di Henry. Si è vendicato perché lo volevo morto e adesso devo sottostare alle sue leggi!
Jordan non capiva ma la vedeva distrutta e abbattuta.
JORDAN: è un casino!
Si aprì una birra e iniziò a sorseggiarla, Tina gliela prese dalle mani e la bevve.
JORDAN: se continui a bere così credo che non ci sarà nessun bambino!
TINA: appunto!
Continuava a bere.
JORDAN: perché non ti liberi di Mason?
TINA: è un virus un batterio, un pidocchio! Non se ne andrà e non posso sfuggirgli, ho bisogno di lui dannazione! I suoi soldi mi servono!
JORDAN: ti servono?
TINA: si, sono anni che ormai vivo con un segreto che mi sta divorando l’anima, oltre ad avermi svuotato il conto in banca
Si mise a ridere a crepapelle.
JORDAN: di che segreto parli?
TINA: signor Ames sono ubriaca non stupida
Gli rideva in faccia.
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THERESA: grazie Art
Prese la busta con lo stipendio.
ART: hai fatto la scelta più giusta ragazza mia
Lei finse un sorriso.
THERESA: allora ciao
Si abbracciarono.
ART: tante belle cose bambolina
Le baciò il palmo della mano. Poi lei si allontanò. Jeremy l’aspettava fuori il locale.
JEREMY: Theresa!
Ma lei gli passò davanti non curante.
JEREMY: Theresa aspetta!
THERESA: vado di fretta
Indossò gli occhiali da sole.
JEREMY: devi concedermi qualche minuto
La fermò per un braccio, lei si voltò
JEREMY: ti prego
Lei si guardava intorno.
THERESA: ok, solo due minuti
JEREMY: ah certo ! adesso sei la donna del biondo nazista!
THERESA: piantala! E’ una questione molto più complicata di quanto possa sembrare. Stanne fuori ti prego Jeremy
JEREMY: merito una spiegazione
Theresa scuoteva la testa
THERESA: stanne fuori non te lo ripeto più
JEREMY: spero che ne valga davvero la pena, sono seriamente preoccupato
Si udì una macchina arrivare, Theresa si spaventò.
THERESA: Jeremy ti voglio bene ma adesso fatti da parte. Addio
Raggiunse l’auto ed entrò.
ROBERT: con chi stavi parlando?
THERESA: con nessuno di importante tesoro
Ma Robert fissò Jeremy.
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TIFFANI: è stato un angioletto!
Billy posò le cartelle che aveva tra le mani e diede a Tiffani un foglio.
BILLY: aspetta a dargli confidenza. Comunque ecco i corsi che fanno per te, domani portami documento di riconoscimento, diploma…
TIFFANI: wow! Letteratura americana, filosofia… wow… sarà una noia! Ehm ti ringrazio Billy, avverto mia madre e mi farò mandare tutto l’occorrente. Sono emozionata!
Fece un finto salto di gioia.
BILLY: vedrai che se il nuovo rettore Mason dei miei stivali non ci metterà ancora i bastoni tra le ruote, ti troverai benissimo! E poi io e tua sorella ti aiuteremo
TIFFANI: a mia madre verrà un colpo
BILLY: io credo di no. Bè penso sia normale che all’inizio sia triste. Vedi il lato positivo, Belville non è lontana da San Francisco.
TIFFANI: credimi ne gioverà anche alla mia salute starle lontana!
BILLY: non hai un bel rapporto con lei?
TIFFANI: abbiamo un rapporto, questo è sufficiente. Siamo cosi diverse e ci azzanniamo come animali. Ho invidiato Celeste per il passo che ha fatto. Cerca di rimediare ai torti fatti a mia sorella. Mi opprime.
BILLY: io ho paura per Joshua. Temo o di soffocarlo con troppe attenzioni o di abbandonarlo per la mia assenza. Non so come comportarmi. Non ha l’amore di sua madre e io dovrei compensare vero?
TIFFANI: non farti così tanti problemi. Continua ad essere cosi come sei. Non stare lì a preoccuparti delle troppe o poche attenzioni. L’importante è che sappia che tu ci sei sempre… adesso che vuole spiegati i versi degli animali e domani quando inizierà la scuola o quando darà il primo bacio ad una ragazza. In questi momenti avrei voluto mia madre e questi sono alcuni dei momenti in cui tuo figlio avrà bisogno di te
BILLY: sei un tesoro Tiffani
TIFFANI. modestamente!
Risero.
TIFFANI: ok è meglio che vada. Grazie di nuovo per i corsi.
BILLY: è stato un piacere
TIFFANI: ciao!
Gli sorrise e uscì.
Billy guardò suo figlio giocare a terra con gli animaletti di peluche. Si sdraiò accanto a lui e iniziò a giocare con il leoncino.
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Celeste aprì la porta e si vide davanti il sorriso fastidioso di Mason.
CELESTE: ah sei tu!
MASON: aspettavi qualcun altro? Ti ho portato la pizza e un po’ di tregua che ne dici?
Celeste lo fissava, poi sorrise.
CELESTE: entra
Gli spalancò la porta.
Mason posò sul tavolo in cucina la scatola della pizza e la confezione da 6 birre.
MASON: sembra la casetta di mia nonna, deliziosa
CELESTE: in effetti è casa di nonna
Prese due piatti dalla credenza e aprì la scatola della pizza… era ai formaggi con peperoni.
CELESTE: la digerirò domani sera!
Ne prese un pezzo e lo mise nel piatto.
MASON: sempre a lamentarti!
Iniziarono a mangiare.
MASON: ti è passato il malumore?
Celeste lo fissò con occhi infastiditi.
MASON: ok! Scusami! Ma ti si legge in faccia che hai avuto qualcosa con il tuo romeo
CELESTE: anche se fosse non credo siano affari tuoi
MASON: giusto, sei una ragazza molto intelligente
Addentò la pizza.
CELESTE: il tuo sarcasmo è commovente.
MASON: me lo dicono in tanti!
Sorrise e anche lei d’istinto.
CELESTE: non ti stanchi mai di ironizzare su tutto!
MASON: sono un grande provocatore
CELESTE: enorme!
MASON: sono tante cose Celeste. Se vorrai potrai conoscermi in tutte le mie sfaccettature, anche quelle più…
CELESTE: ti prego basta!
Lo zittì.
CELESTE: non mi interessa conoscere nulla di te, mi basta solo lavorare al tuo fianco. E’ una croce che dovrò portare
MASON: ti farò ricredere. Non avrai più pregiudizi nei miei riguardi
CELESTE: Mason non cambierò idea, ma ti lascerò fare. Vedremo fino a dove ti spingerai
Assunse un tono ironico.
MASON: ne sei sicura?
Si avvicinò all’improvviso al suo viso…lei si spaventò ma le piaceva quel gioco. Le loro bocche erano così vicine…
MASON: sicura di non essere insensibile al mio fascino
Fece un sorriso seducente. Celeste ingoiò…sperava che lui la baciasse. Poi si allontanò.
MASON: questo è solo l’iniziò mia cara
Si alzò e prese una birra.
CELESTE: sei patetico!
MASON: a domani ma cherie
Le diede un bacio in fronte e se ne andò.
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Liberal, Kansas
Noah e Samantha entrarono nella stanza 205 di un piccolo motel. C’erano due letti singoli. Sam si guardava intorno disgustata.
NOAH: piantala Sam! E’ solo per una doccia e una bella dormita! Non dovrai trasferirti qui
SAMANTHA: questo mi tranquillizza
Ironizzò.
NOAH: ok fai prima tu la doccia?
SAMANTHA: ehm no no! Vai prima tu, io prendo qualcosa da mangiare ai distributori qui fuori
NOAH: ok come preferisci
Prese dei vestiti dal borsone e entrò in bagno.
Samantha era seduta sul letto, notò che faceva uno strano rumore. Prese dalla borsetta un profumo e lo spruzzò per tutta la stanza.
Guardò fuori dalla finestra, era buio. Aprì la porta, mise la testa fuori e si rese conto che i distributori erano alquanto lontani. All’improvviso un gatto mosse delle buste e lei si spaventò. Chiuse la porta e rinunciò all’idea di mangiare degli snack.
Noah uscì dal bagno  con l’asciugamano intorno alla vita. Si fermò non appena vide Sam. Era un deja-vu per entrambi.
NOAH: credevo fossi andata a prendere qualcosa da mangiare
SAMANTHA: ehm… sono vuoti!
Cercava di non fissarlo. Allora prese i suoi vestiti…
SAMANTHA: ora tocca a me
Si chiuse in bagno e sospirò. Non capiva da dove le fosse uscita quella botta di timidezza.
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JORDAN: attenta!
Stava aiutando la sbronza Tina a ritornare a casa. Ma lei rideva e farneticava. Anche lui era leggermente ubriaco, ma più lucido di lei sicuramente.
JORDAN: ti riporto a casa se riesco a ricordarmi dove abiti
TINA: io non ricordo dove vivo, portami a casa tua
E rideva.
JORDAN: non credo sia una buona idea
Cercava di guidare i suoi passi, barcollava.

Arrivarono a villa Guerra.
TINA: shhhhhhhhhhhhh svegliamo sua eccellenza!
Rise.
JORDAN: ok ti lascio qui, io vado
TINA: noooo aspetta!
Lo tirò per un braccio.
TINA: fammi ancora un po’ di compagnia
JORDAN: non credo sia opportuno
TINA: ti prego
Lo guardava con il broncio. Era proprio ubriaca, si comportava come una bambina.
JORDAN: che ne dici di un buon caffè? Dimmi dov’è la cucina
TINA: avrei preferito un buon rosso mmmmmmmm comunque la cucina è…
Si guardava intorno…
JORDAN: ok…la troverò

Jordan aveva trovato la cucina e aveva trovato tutto il necessario per preparare il caffè. D’altronde Tina non sapeva neanche riempirsi un bicchiere d’acqua. Iniziò a ballare, ma senza musica. Si stava slacciando la camicia. Jordan corse verso di lei.
JORDAN: ma che fai?!
Cercava di riabbottonarla.
TINA: su dai balla con me
Voleva coinvolgerlo ma lui preferì farsi da parte. Lei continuava a muoversi senza senso. Lui la fissava, era molto sexy. Lei lo guardava con occhi sensuali, quasi volesse sedurlo. Muovendosi sinuosamente gli mise le braccia intorno al collo.
TINA:non è l’alcool che parla adesso. Sei molto attraente Jordan Ames
JORDAN: grazie, anche tu lo sei Tina Guerra ma sei anche molto ubriaca.
TINA: non vorresti approfittare di una donna ubriaca alquanto incinta?
Si guardavano con occhi vogliosi.
JORDAN: non credo sia giusto
TINA: ma chi vuoi che lo venga a sapere! Il sesso scarica la tensione e credo che entrambi necessitiamo di una cura
Si avvicinò alla sua bocca, l’assaporò. Jordan si lasciò baciare, nella sua testa c’era solo Celeste. Trovò la scusa della sbronza e la prese tra le braccia per metterla sul tavolo. Le tolse la camicetta con forza, assaporando ogni angolo del suo corpo. Sapeva che era sbagliato ma in quel momento Tina era così invitante.
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Sam e Noah erano stesi sui loro letti. Dovevano riposare ma non riuscivano a chiudere occhio.
SAMANTHA: dormi?
NOAH: no
SAMANTHA: cosa vuoi fare?
NOAH: vediamo un po’…dormire?!
Samantha si mise seduta al centro del letto.
SAMANTHA: una volta che ti liberi di Violet, tornerai da me?
NOAH: dormi Sam
SAMANTHA: rispondimi
Noah sospirò.
Non udendo risposta Samantha si alzò dal letto e si coricò accanto a Noah.
NOAH: il tuo letto era troppo piccolo?
SAMANTHA: posso almeno dormire con te?
Noah sorrise ma non le dispiaceva averla così vicino.
SAMANTHA: adoro stare qui, tra le tue braccia
Gli guardava il petto muoversi durante la respirazione. Mise una mano sul suo cuore, lo sentiva battere. Amava quell’uomo, lo amava profondamente.
SAMANTHA: so che forse non ci saranno più momenti del genere. Ma in cuor mio spero che tu torni da me, non mi importa di quanto pericolosa sia tua moglie. Io sono una persona migliore quando sto con te
NOAH: tu non ti rendi conto delle qualità che hai. Vivi dietro una maschera Sam.
Voleva accarezzarle i capelli ma non lo fece
NOAH: adesso dormi Sam
Restarono in silenzio. Noah finalmente chiuse gli occhi.
SAMANTHA: io ti amo
Sussurrò. Noah riaprì gli occhi…
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ROSE: tesoro, quell’uomo non è Dan Barlow?
Ashley guardò in fondo al locale, Dan e una bella mora erano appena entrati.
ASHLEY: mi pare di si. Potresti occupartene tu? Devo servire due tavoli
E si allontanò con un vassoio.

Da dietro il bancone, Ashley fissava Dan e Norah. Ridevano e lui sembrava tranquillo e a suo agio. Norah era incantevole, alta, slanciata… provò un po’ di invidia. Si accorse che Dan si stava avvicinando al bancone, Norah era rimasta al tavolo. Non poteva sparire… sospirò e iniziò a pulire dei bicchieri, fingendosi indaffarata.
DAN: ciao Ashley!
ASHLEY: ei Dan! Allora eri proprio tu!
DAN: si… a quanto pare!
Sorrise voltandosi per vedere Norah.
ASHLEY: è lei? È molto bella. Complimenti.
DAN: grazie
ASHLEY: la serata latino americana come è andata?
DAN: le ho pestato i piedi un paio di volte ma tutto sommato niente male
ASHLEY: sono contenta, sul serio.
Dan pagò il conto e se ne andò. Ashley lo guardò allontanarsi. Rose le si avvicinò.
ROSE: perché quella faccia?
Ashley distolse lo sguardo da Dan e ritornò a pulire il bancone.
ASHLEY: mamma il tavolo due deve essere sparecchiato!
Cercava di cambiare discorso.
ROSE: lo hai fissato per tutto il tempo!
ASHLEY: ti sbagli
ROSE: sei arrossita!
ASHLEY: ok ho capito! Vado a pulire il tavolo
Le passò davanti mentre Rose sorrise.
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La porta d’ingresso era socchiusa. Miguel entrò guardandosi intorno. Era tutto sottosopra.
MIGUEL: Jeremy!? Jeremy!?
Guardò in cucina, in salone, in bagno. Continuava a chiamarlo. Poi entrò nella camera da letto e lo vide a terra. Si avvicinò a lui.
MIGUEL: Jeremy!
Si lamentava. Per fortuna era vivo. Lo girò e aveva dei lividi sul volto.
MIGUEL: che caspita è successo?
Lo aiutò a sedersi.
JEREMY: non lo so. Ero in doccia e sono entrato in camera e qualcuno mi ha colpito. Sono svenuto
Si toccava la testa dove aveva un bernoccolo.
MIGUEL: la casa è sotto sopra. Saranno stati i ladri. Vuoi che ti porti in ospedale? Chiamo la polizia
Stava prendendo il cellulare.
JEREMY: no! Sto bene. Sono solo intontito. Adesso controllo se manca qualcosa in casa e nel caso andiamo alla polizia
MIGUEL: credi sia opera di Gant?
JEREMY: ne sono certo! Oggi ho parlato con Theresa e lui ci avrà visti
MIGUEL: era un avvertimento. Ti darò una mano a liberarti di lui
JEREMY: no. Theresa potrebbe pagarne le conseguenze
MIGUEL: conosco qualcuno che potrebbe aiutarci. Lascia fare a me
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NORAH: salve!
Emily si trovò davanti la bella mora con il sorriso smagliante.
DAN: mamma lei è Norah…Norah ti presento Emily, mia madre
Le due donne si strinsero la mano. Emily la squadrava da capo a piedi.
EMILY: è un piacere Norah
La donna si guardava intorno.
NORAH: ma che casetta accogliente. Io vivo nell’attico dell’Hotel Astoria. C’è da perdersi!
Si mise a ridere. Ma Emily non ci trovava nulla di divertente.
EMILY: so che lavori nella moda
NORAH: sono il guru della moda di Manhattan! Ho scovato star come Penelope Gellar, Marta James…
Emily scuoteva il capo, non conosceva questi nomi.
NORAH: bè qui siamo un po’ dispersi dal mondo!
Emily guardava il figlio…cercava di capire cosa ci trovasse di interessante in quella snob.
NORAH: le dispiace indicarmi la toilette?
Le mostrò una macchia di cioccolato sul vestito.
NORAH: Ken mi ha versato del frappè
EMILY: Sam, si chiama Sam.
Guardò il nipotino facendogli l’occhiolino.
DAN: in cima alle scale, seconda porta a destra
Lei si allontanò. Emily si mise le mani sui fianchi osservando il figlio.
DAN: cosa c’è?
EMILY: è una gallina! Anzi rettifico… un tacchino! Un pavone!
DAN: mamma!
EMILY: ohhh vivo nell’attico dell’hotel “chi se ne frega” bla bla bla
DAN: mamma piantala!
Si mise a ridere
DAN: potrebbe sentirti!
EMILY: Sam cosa ne pensa?
SAM: è odiosa! Puzza di alcool!
DAN: è profumo Sam
SAM: non sa le tabelline
DAN: è così importante?
SAM: Ashley sa le tabelline
Uscì in giardino. Emily continuava a fissare il figlio
EMILY: tesoro, la scelta è tua. Ma personalmente trovo che ci sia di meglio
Sorrise e seguì il nipote.
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Celeste e Tiffani erano sedute al BelRose. Celeste sorseggiava silenziosamente il suo bicchiere di aranciata con ghiaccio. Tiffani la osservava da qualche minuto.
TIFFANI: ti prego basta…parla più piano…non capisco nulla
CELESTE: non scherzare
TIFFANI: che ti prende? Sei troppo taciturna
Celeste giocherellava con la cannuccia nel bicchiere.
CELESTE: qualcuno non vuole che io sia felice evidentemente
TIFFANI: chi? È successo qualcosa con Jordan?
CELESTE: sono venuta a conoscenza di un segreto che mi sta torturando
TIFFANI: un segreto?
Celeste si avvicinò a lei, si guardò intorno sperando di non essere vista.
CELESTE: non devi farne parola con nessuno, prometti
TIFFANI: certo. Te lo prometto
CELESTE: Billy ha trovato dei diari scritti da Tamara. Jordan ne ha nascosti alcuni. Io ne ho trovato uno nel cassetto, ho letto qualche pagina e…
TIFFANI: e?
CELESTE: Jordan e Tamara hanno avuto una storia e Joshua…
TIFFANI: è figlio di Jordan! O mio dio!
CELESTE: probabilmente. Jordan non vuole sapere
TIFFANI: povero Billy
CELESTE: Jordan sembra disinteressato, non vuole fare il test di paternità. E’ assurdo!
TIFFANI: non è assurdo. Pensa a Billy, sapere che sua moglie se la faceva con il fratello e sapere che forse suo figlio in realtà è suo nipote non mi sembra il massimo pover’uomo!
CELESTE: ma Jordan deve assumersi le sue responsabilità
TIFFANI: sorellina non giudicare. E se poi si scoprisse che il bambino è di Jordan? Credi che lui resti qui per accompagnarlo il primo giorno di scuola, casomai gli insegnerà ad accendersi una sigaretta! Andiamo! Anche tu lo sai che lui è ancora immaturo per certe responsabilità.
CELESTE: io non riesco più a guardarlo negli occhi
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Tiffani le prese la mano.
TIFFANI: capisco come ti senti. Ma la decisione spetta a lui, e se non vuole fare questo passo cerca di rispettarlo. Billy avrebbe un altro duro colpo. Joshua è l’unica sua gioia. E penso che per il piccolo sia meglio Billy come padre piuttosto che Jordan.
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Città del Messico, ore 15:30, temperatura 36 °

Miguel era all’ombra di un enorme albero con il suo completo di lino bianco e gli occhiali da sole. Aspettava una persona, la persona più conosciuta di tutto il Messico. Potente e pericoloso al pari se non peggio del tedesco. Miguel non poteva permettere che Gant facesse ancora del male al suo migliore amico.
La limousine nera accostò di fronte a lui. Un uomo distinto con un vestito nero scese e gli sorrise.

Era Antonio Mendez…
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Jordan era seduto in spiaggia. Guardava il mare. Celeste arrivò e si sedette accanto a lui.
CELESTE: grazie per essere venuto
JORDAN: non ringraziarmi
CELESTE: ho riflettuto parecchio e sono giunta alla conclusione che la scelta è tua. So che pensi al bene di Joshua.
JORDAN: spero davvero tu lo pensi. Io amo quel bambino e non potrei mai farlo soffrire. Mio fratello è un padre eccezionale. Non conosco miglior persona
Celeste acconsentì con la testa.
CELESTE: ti prometto che dalla mia bocca non uscirà nulla
JORDAN: grazie
Sorrise e le prese la mano. Celeste guardò la mano di lui e allontanò la sua.
CELESTE: non ci riesco! Non riesco a far finta di nulla. Mi dispiace. Non sono pronta
Si alzò in piedi e lui la seguì.
CELESTE: mi sento scossa. Ogni volta che ti guardo , immagino te e Tamara a letto insieme. Non ce la faccio. Non posso. Scusami
JORDAN: è tutto ok. Tranquilla Celeste. Ti aspetterò se vorrai, prenditi tutto il tempo che vuoi
CELESTE: questo è il punto. Non so se ci sia abbastanza tempo…
Si fissarono qualche secondo. Poi lei gli voltò le spalle e se ne andò.
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Astrid stava preparando il pane e impastava. Tiffani la osservava, avrebbe tanto voluto saper fare un quarto delle cose che era in grado di fare sua nonna.


ASTRID: tua sorella è nervosetta ultimamente hai notato?
TIFFANI: le passerà
ASTRID: è tutta colpa di macho man
TIFFANI: macho man??
ASTRID: ma si hai capito! Quel Jordan
TIFFANI: ahhh. Bè non so che dirti nonna. Gli uomini causano alti livelli di nervosismo
Cercava di fare la vaga.
ASTRID: mmmm vabbè!
Era come se sapesse che la nipote sapeva…
ASTRID: hai chiamato tua madre?
TIFFANI: ha richiamato?
ASTRID: bè sono 3 volte che chiama e tu non ci sei… è tutto ok tesoro?
TIFFANI: si va tutto bene. La chiamo più tardi promesso, anche perché devo darle una notizia
ASTRID: che notizia?
TIFFANI: volevo parlartene da tempo. Vorrei restare a Belville, che te ne pare?
ASTRID: tesoro non so che dirti. La scelta è tua
TIFFANI: lo so che già qui vive Celeste. Ma ho parlato con Billy e voglio frequentare l’università. Lavorerò e pagherò l’affitto per stare qui fino a che non posso permettermi un posto tutto mio
ASTRID: vedo che hai già pensato a tutto!
TIFFANI: ti prego nonna! Non voglio tornare a San Francisco
ASTRID: per me puoi restare qui, lo sai che adoro avervi tra i piedi
Tiffani corse ad abbracciarla.
TIFFANI: grazie nonna! Grazie!
La riempì di baci.
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SAM: se n’è andata?
Dan si sedette sul divano accanto al figlio che guardava i cartoni animati.
DAN: si. È tornata a New York
SAM: la rivedrai?
DAN: tu vuoi?
SAM: se ti piace si
DAN: a te piace?
Sam scosse la testa. Dan sorrise.
DAN: in confidenza… non piace neanche a me! E puzza di bourbon
SAM: papà Ashley profuma di primavera. Come il prato appena tagliato, le rose del giardino, le ciliegie del parco…
Dan si rese conto che il figlio era molto legato alla timida ragazza.
SAM: lei mi piace. Si… lei sa che non mi piace il frappè al cioccolato
Risero.
DAN: non è stato bello versare tutto quel frappè sul vestito di Norah!
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Noah e Sam giunsero al Caterpillar, un locale hot aperto 24 ore su 24. Sapevano che lavorava lì come cameriera.
Entrarono e decine di ragazze mezze nude si dimenavano tra uomini arrapati. Samantha era esterefatta. Noah guardava con la speranza di intravedere Clare.
SAMANTHA: mio dio! Questo posto è osceno!
Noah si avvicinò ad una cameriera.
NOAH: scusi!
CAMERIERA: dica?
NOAH: sto cercando Clare Grant. Mi hanno detto che fa la cameriera qui
Urlava per sovrastare la forte musica.
CAMERIERA: mi dispiace non conosco nessuna Clare
Intanto Samantha guardava il palco… un uomo prese il microfono e fece un annuncio.
PRESENTATORE: ed ecco a voi la bella Clarissa
Uscì  lasciando entrare una bella ragazza in bikini rosso, che iniziò a ballare intorno ad un palo.
NOAH: grazie
La cameriera si allontanò e Noah sospirò. Samantha fissava la ragazza sul palco…
SAMANTHA: Noah!
NOAH: cosa?
SAMANTHA: guarda
Gli indicò la ragazza.
SAMANTHA: è lei?
Noah rimase sconcertato nel vedere sua figlia mezza nuda ballare in modo seducente.
Clare si avvicinò a loro due danzando… poi lo vide e si fermò di scatto.
CLARE: papà!?
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Dan era in macchina, sospirava e stringeva il manubrio. Si voltò verso la casa alla sua destra. Era la casa di Ashley. Si era deciso a scendere quando la vide ridere con il ragazzo dai lineamenti latini, Miguel. Sembrava felice, non voleva turbarla dichiarandole i suoi sentimenti. Distolse lo sguardo e lo rivolse a quelle mani che stringevano sempre di più quel manubrio.
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ASHLEY: tutto bene?
Si rivolse a Dan che se ne stava seduto a leggere un libro.
DAN: si grazie
ASHLEY: tutto ok con Norah?
DAN: si grazie
Ashley si sentiva a disagio. Gli sorrise e gli voltò le spalle.
DAN: aspetta Ashley. Ti devo parlare.
Si alzò in piedi. Ashley si sentiva morire!
DAN: Sam è diventato un genio della matematica grazie a te. Ora che il BelRose è tornato in attività dovresti dedicarti esclusivamente al locale
ASHLEY: cosa cerchi di dirmi? Non devo più dare ripetizioni a Sam? Perché vedi a me non pesa, al locale ci lavoro di pomeriggio, mia…
Dan la interruppe.
DAN: ho deciso. Sei stata fondamentale in questo periodo. Ma è meglio così
ASHLEY: è meglio così?!
Dan sembrava essere ritornato il freddo cinico di un tempo.
ASHLEY: ok, saluterò Sam e Emily
Gli voltò le spalle. Poi si rigirò…
ASHLEY: ciao Dan
Lui a malapena la guardò. Poi chiuse quel libro di cui ignorava persino il titolo e sospirò convinto di aver fatto la scelta più giusta…allontanarla dalla sua vita.
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Billy era al cimitero per portare dei fiori a Tamara.Si trovò davanti Violet.
BILLY: cosa vuoi Violet?
Continuò a sistemare i fiori nel vaso.
VIOLET: sempre gentile
BILLY: costantemente
VIOLET: volevo solo posare questa rosa sulla tomba di tua moglie, posso?
Billy si alzò in piedi.
BILLY: prego, fai pure
Violet sistemò la rosa e guardò la foto di Tamara. Poi spostò lo sguardo su Billy.
VIOLET: mi dispiace tantissimo per ciò che ti è successo. Deve essere terribile
BILLY: risparmia tutto questo buonismo. Sappiamo entrambi che per te esisti solo tu e sempre tu, non ti importa di nessuno
Violet sbuffò.
VIOLET: ecco qui ti sbagli, ma ti lascio nella tua convinzione. Adesso ti troverai ad affrontare una vita solo con tuo figlio, proprio come me. Come vedi abbiamo qualcosa in comune.
BILLY: in comune abbiamo solo il pianeta su cui viviamo. Io ho perso mia moglie tu invece hai volutamente allontanato Noah dalla vita di Clare. Come vedi sono cose diverse
Ironizzava
Billy si stava allontanando.
VIOLET: mi odierai in eterno?
Billy si fermò per ascoltare ma non si voltò.
VIOLET: che tu mi creda o meno sappi che ti voglio bene, te ne ho sempre voluto. Anche quando hai scelto lei e non me...
Billy sospirò e se ne andò…
__________________________________________________________________________Continua

Special Guest Star


Mark Pellegrino as Robert Gant
Nia Long as Violet Grant
David Boreanaz as Dan Barlow
Shannyn Sossamon as Theresa Fletcher
Eduardo Yanez as Antonio Mendez
Dana Davis as Clarissa "Clare" Grant
and
Billy Zane as Mason Van Buke