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...benvenuti a Belville

venerdì 27 aprile 2012

1x07 "La Coscienza di Zeno"


Miguel se ne stava lì a fissare il corpo esanime di Henry sul pavimento.
Neil si era inginocchiato con la pistola in mano, fissava quella macchia di sangue che velocemente si allargava.
Tina pensò che finalmente si era liberata del marito, ma dannazione Miguel non doveva essere lì…
TINA: tesoro allontanati!
Disse avvicinandosi al fratello. Lo prese per un braccio e lo portò in cucina… lo fece sedere e gli diede da bere.
MIGUEL: oh mio Dio! Quell’uomo ha ucciso Henry!
Era in stato di shock.
TINA: sta tranquillo, vado di là
Gli diede un bacio sulla fronte.

Neil continuava a ripetersi di aver commesso la più grande delle stupidaggini.
TINA: Neil alzati!
Cercava di aiutarlo a mettersi in piedi. La fissava con lo sguardo disperato.
NEIL: è morto!?


TINA: suppongo di si
Lo aiutò a sedersi sul divano.
TINA: ma che ti è preso? Il mio piano stava procedendo bene!
Sussurrava in modo che Miguel non potesse udire.
NEIL: l’ho fatto per te, perché ti amo!
Urlava
TINA: shhhhhhhhhhh abbassa la voce!
Si guardò indietro temendo di vedere Miguel.
NEIL: adesso cosa facciamo?
Era spaventato.
TINA: ci penso io
In quel momento suonò il campanello della porta. Tina e Neil si guardarono…
NEIL: chi può essere?
TINA: stai qui… me ne occupo io
Si aggiustò i capelli e il vestito…con la mano tremante aprì la porta.
NOAH: signora Guerra?
TINA: detective! Che ci fa qui?
MIGUEL: l’ ho chiamato io
Miguel apparve dietro la sorella…Tina restò a bocca aperta.


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Alla centrale di Belville, Neil era stato messo dietro le sbarre accusato dell’omicidio di Henry Van Buke. La notizia aveva già fatto il giro della città.
NOAH: signora Guerra, il signor Potter aveva un motivo per uccidere suo marito?
Il detective stava interrogando Tina e Miguel.
TINA: io non so nulla, io e mio marito stavamo chiacchierando e quell’uomo…
Si mise a piangere. Noah le porse dei fazzoletti. Poi rivolse l’attenzione a Miguel.
NOAH: Miguel tu cosa puoi dirmi? Conoscevi il signor Potter?
MIGUEL: l’altra sera l’ho visto in un locale con Henry, giocavano a biliardo, sembrava un uomo tranquillo
NOAH: signora Guerra era la prima volta che vedeva il signor Potter?
TINA: purtroppo non conosco gli amici di mio marito
Rispose singhiozzando.
NOAH: Neil Potter è sempre stato un buon cittadino, un vigile del fuoco esemplare…tutto ciò è sconvolgente. Se vi viene in mente altro, contattatemi.
Si alzò in piedi poi si voltò verso Tina
NOAH: le mie più sentite condoglianze
Noah uscì ma aveva molti dubbi su questa storia…
Anche Miguel guardò la sorella in modo strano…
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Uscendo dalla porta della sala interrogatori, Miguel prese per un braccio la sorella.
MIGUEL: cosa mi nascondi?
TINA: di cosa parli?
Si finì di asciugare il viso.
MIGUEL: la sera dell’Independence Prom  tu e quell’uomo avete ballato insieme, mi è ritornato in mente poco fa
TINA: non ricordo con chi ho ballato, sinceramente
MIGUEL: Tina dimmi che succede
Lei mollò di colpo la presa
TINA: mio marito è stato appena ucciso e tu mi riempi di domande?! Un po’ di rispetto.
Lo lasciò lì e se ne andò. Miguel era convinto che sua sorella era coinvolta.
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Celeste sta sorseggiando il caffè… Tiffani scende di fretta le scale ed entra in cucina.


TIFFANI: ah pensavo non ci fosse nessuno
Disse affannando. Prese una tazza di caffè, sembrava andasse di fretta.
CELESTE: dove stai andando così di corsa?
TIFFANI: Henry Van Buke è stato assassinato, devo andare da Miguel
La sorella rimase a bocca aperta.
CELESTE: oh mio Dio! Chi è stato? Quando è successo?
TIFFANI: ieri sera, un amico dello stesso Henry a quanto sembra
CELESTE: è terribile
TIFFANI: già povero Miguel ! e tu? Cos’hai? Ti vedo strana
In effetti Celeste pensava e ripensava alla serata trascorsa con Jordan, alle sue parole.
CELESTE: sto bene davvero, vai da Miguel
TIFFANI: no…adesso tu mi dirai che ti succede
Si sedette accanto a lei azzannando un croissant alla crema.
TIFFANI: oddio alla crema! Disgustosi!
Lo posò immediatamente e si pulì la mano.
CELESTE: Jordan nasconde qualcosa su Tamara, secondo me l’amava
TIFFANI: ne sei sicura?
CELESTE: l’ho sentito con le mie orecchie! Quando si è svegliato dal coma, la chiamava…io credo che tra loro ci fosse qualcosa, o quanto meno lui era innamorato di lei
TIFFANI: non essere precipitosa…magari il loro era un affetto tra cognati, nulla di che
Si alzò e prese la borsa
TIFFANI: Celeste sta tranquilla, io non conoscevo questa Tamara ma credo fosse innamorata di suo marito e Jordan a quanto ho capito non si innamora!
Le diede un bacio e uscì.
Celeste si versò dell’altro caffè… era convinta della sua tesi.
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Tina insistette per parlare con l’assassino di suo marito. Neil era seduto sul freddo materazzo di quella glaciale cella.
TINA: grazie
Si rivolse al poliziotto che l’aveva accompagnata.
TINA: Voglio solo sapere il perché
Quando vide che il poliziotto si era allontanato abbastanza, cambiò i toni.
TINA: Neil sta tranquillo ti tirerò fuori di qui, mi raccomando io e te non ci siamo mai visti
NEIL: Tina io non so cosa mi sia preso
TINA: lo hai fatto per amore
Si guardava intorno
NEIL: fammi uscire da qui
TINA: lo farò presto…promesso
Se ne andò sorridendo, un sorriso diabolico… mentre Neil mise le braccia fuori dalle sbarre, abbassando lo sguardo.
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Jeremy, con un mucchio di documenti tra le mani, suonò al campanello del professor Ames.
JORDAN: si?
JEREMY: sto cercando il professor Ames…sono il suo assistente Jeremy Hill
Gli porse la mano.
JORDAN: io sono Jordan
Gli strinse la mano.
JORDAN: sono il fratello , Billy non è in casa al momento, ma puoi aspettare..credo che sia di ritorno
JEREMY: grazie! Se non ti dispiace aspetto, deve firmare tutti questi documenti e non posso rimandare.
Posò il mucchio sul tavolo e iniziò a guardarsi intorno.
JORDAN: è la prima volta che entri qui?
JEREMY: veramente si, sono il suo assistente solo dal semestre scorso, ci vedevamo all’università
JORDAN:  conoscevi sua moglie?
JEREMY: l’ho vista qualche volta, mi dispiace per ciò che è accaduto
JORDAN: si…terribile
Jeremy non sapeva cosa dire e Jordan cercò di spezzare quel momento
JORDAN: ti paga bene mio fratello?
Sorrise
JEREMY: riesco a pagare l’affitto…questo è l’importante
JORDAN: ahhhh allora ti sfrutta!
Rise e Jeremy arrossì.
JORDAN: guarda sfrutta anche me! Sono su questa sedia e lui insiste a farmi pulire il bagno!
Anche Jeremy rise.
JORDAN: mi sei simpatico! Ho un amico che gestisce un locale, penso tu lo conosca..il Cross Long Beach, potrei mettere una buona parola per farti assumere lì… potresti lavorare la sera dopo l’università.
Jeremy ascoltava, in fondo un secondo lavoro poteva permettergli di vivere più serenamente.
JEREMY: mi piacerebbe!
JORDAN: bene! Farò questa telefonata! Vedrai che ti piacerà!
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TIFFANI: Miguel! Mi dispiace
Lo abbracciò forte. Anche Jeremy ed Ashley erano lì. Volevano dargli conforto.
TIFFANI: come è successo?
MIGUEL: sono entrato in casa e… e lui lo aveva appena colpito con la pistola. Henry era in un mare di sangue
Tiffani lo abbracciò di nuovo. Ashley voleva essere al posto suo. Abbassò lo sguardo.
JEREMY: ma quest’uomo lo conosciamo? Neil Potter giusto? Mi pare sia nella polizia o no?
ASHLEY: è un pompiere, è stato al BelRose quando c’è stato l’incendio.
MIGUEL: si… è un pompiere. L’ho visto qualche sera fa in compagnia di Henry.
TIFFANI: mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto ciò…tua sorella come sta?
Voltarono lo sguardo verso Tina che parlava con altra gente.
MIGUEL: si riprenderà
JEREMY: ma il motivo?
ASHLEY: la gente è pazza!
MIGUEL: lo scopriremo, stento a crederci…Neil mi sembrava una persona tranquilla
Sospirò
TIFFANI: mai fidarsi delle acque quiete!
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NOAH: signor Potter, che legame aveva con il signor Van Buke?
NEIL: andavamo a giocare a golf e a biliardo
Sembrava assente
NOAH: perché ieri sera si trovava a casa di Tina Guerra?
Neil iniziò a pensare, doveva mentire per salvare il suo amore.
NEIL: cercavo Henry, sapevo che si trovava con sua moglie
NOAH: dove si è procurato l’arma da fuoco?
NEIL: nella periferia di Los Angeles, non è difficile averne a poco prezzo
NOAH: che ruolo ha Tina Guerra in questa vicenda?
Cercava di capirne di più.
Neil quando sentì quel nome, lo guardò, poi cercò di distogliere lo sguardo.
NEIL: non conosco la signora Guerra.
Era nervoso, e Noah lo percepì.
NOAH: ne è sicuro? Signor Potter lei rischia, anzi l’ergastolo è assicurato
Neil chiuse gli occhi e strinse i pugni.
NEIL: sono sicurissimo, io ho ucciso Henry!
NOAH: il motivo?
NEIL: volevo dei soldi e lui non era disposto a darmeli
NOAH: soldi? Per quale motivo?
NEIL: ho dei debiti da saldare, lui era ricco, molto ricco
NOAH: e lo hai ucciso perché non voleva accontentarti
NEIL: si
I loro occhi si incrociarono di nuovo, e Noah notò la tristezza, la disperazione.
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JEREMY: salve! Sto cercando Art Jessup
CAMERIERA: è lì
Gli indicò un uomo alto, robusto che fumava un sigaro.
JEREMY: grazie
Ringraziò l’avvenente cameriera e si avvicinò all’omone.
JEREMY: signor Jessup?
ART: seee!
JEREMY: mi manda Jordan Ames, sono Jeremy Hill
ART: seee Jordan è un mio amico! E gli amici suoi sono amici miei
Si alzò in piedi, sovrastava il povero Jeremy, e gli diede una pacca sulla spalla.
ART: inizi stasera…alle 22
Girò intorno a lui annuendo.
ART:seee seee sei carino! Jordan aveva ragione… allora a dopo Johnny
JEREMY: Jeremy…mi chiamo Jeremy
Ma Art era già lontano.
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Jennie e Owen erano diventati molto intimi. Erano in spiaggia e si stavano baciando. Tiffani e Ashley li stavano fissando da lontano.
TIFFANI: si rendono conto che stanno in pubblico?
ASHLEY: si stanno baciando, rilassati! Mi sembri gelosa amica mia
TIFFANI: gelosa io?! Ah ah! Non mi va che tutti vedano le loro effusioni
ASHLEY: o no ti va che lei stia baciando proprio lui
TIFFANI: a cosa alludi? Io sto con Miguel e odio Owen
ASHLEY: ti si legge in faccia Tiff
Tiffani voltò lo sguardo per evitare di vederli.
TIFFANI: ok ammetto che sono un pizzico gelosa, ma non voglio più avere a che fare con lui
ASHLEY: solo perché non vuoi ferire tua sorella
TIFFANI: sto con Miguel
Ashley sentì un nodo allo stomaco.
ASHLEY: secondo me Owen si è accorto che lo stavi fissando e adesso la sta baciando in modo molto ma molto sensuale!
Tiffani voleva voltarsi ma resistette.
TIFFANI: non mi importa!
Come le urtava! Come la infastidiva! Perché mai?!
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Samantha bussò all’ufficio di Noah.
NOAH: si? Avanti
Lei entrò e si chiuse la porta alle spalle, tolse gli occhiali da sole e gli sorrise.
NOAH: Sam!
SAMANTHA: non ho resistito e sono venuta qui. Spero non ti dispiaccia
Noah era seduto alla scrivania con aria preoccupata.
NOAH: tranquilla
Si alzò per abbassare le tende.
SAMANTHA: ti stai occupando dell’omicidio di Van Buke vero?
NOAH: si, brutta storia. Ma abbiamo già il colpevole
Gli si avvicinò e iniziò a baciarlo.
NOAH: Sam non è una buona idea, ho tanto da fare e potrebbero vederci
Ma la ragazza non intendeva mollare.
SAMANTHA: su Noah! Ti aiuterò a rilassarti e ad affrontare il caso nel migliore dei modi… mi ringrazierai
La fissò e sorrise.


SAMANTHA: mi sei mancato stanotte
Le diede un bacio e poi un altro, la prese tra le braccia e la mise sul divano, continuava a baciarla e iniziò a spogliarla.
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Celeste vide per puro caso Billy e ne approfittò per parlargli.
CELESTE: ciao Billy!

BILLY: Celeste! Se cerchi Jordan è in casa
Stava togliendo la spesa dall’auto.
CELESTE: lo lascio riposare. Senti Billy… tuo fratello era legato a Tamara?
BILLY: perché questa domanda?
Si mise ad ascoltarla attentamente
CELESTE: così. Semplice curiosità. Avevo notato un loro particolare attaccamento tempo fa
Non era vero ma sperava di ottenere qualche risposta.
BILLY: erano molto amici, si. Tamara era l’unica che riusciva a tenergli testa.
CELESTE: credi che adesso lui si fermerà qui?
BILLY: non lo so, non ho alcuna aspettativa su mio fratello. Mi dispiace per come si è comportato con te mesi fa
CELESTE: anche io non dovevo aspettarmi nulla da lui, ho imparato la lezione Billy.
BILLY: lui è fatto così…è fatto male, ma ci tiene a te. Credimi.
Celeste asserì ma rifiutava di credergli, aveva sofferto troppo. Eppure continuava a sospettare qualcosa tra Jordan e Tamara…
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Jeremy era andato al Cross Long Beach un paio di volte per giocare a biliardo.
JEREMY: Art?
L’omone stava chiacchierando con due prorompenti ragazze.
ART: eilà Johnny!
Gli diede una pacca sulla spalla.
JEREMY: io sono Jeremy
ART: seee è uguale
JEREMY: dove comincio?
Si guardò attorno
ART: vieni con me Jerry
Lo guidò nel retro, attraversarono una porta e c’era una parte del locale nascosta al pubblico. C’erano tre donne vestite in modo provocante che discutevano con degli uomini in modo sensuale. Jeremy capì che quelle non potevano essere delle cameriere…
ART: Jerry ecco… devi lavorare qui…passeggia, siediti, bevi
JEREMY: non devo fare il cameriere?
ART: naaaaaaaaaa …prova se non ti piace me lo vieni a dire!
Gli diede un’altra pacca sulla spalla e uscì. 

Jeremy non aveva ben capito cosa dovesse fare. Si sedette sullo sgabello di fronte il bar. Apparve una cameriera, ma era vestita in modo normale, troppo normale per quel posto.
CAMERIERA: tu devi essere Johnny?
JEREMY: Jeremy
CAMERIERA: ciao Jeremy, cosa ti offro?
JEREMY: acqua , un bicchier d’acqua
CAMERIERA: ok, cherry cream in arrivo!
Jeremy si rese conto che una donna sulla 50ina lo stave fissando.
JEREMY: quella donna chi è?
CAMERIERA: mmmm hai fatto colpo! Ottimo per la tua prima serata! E’ Marjorie McBrian, ricca dannatamente ricca
Gli diede lo cherry.
JEREMY: senti io ancora non ho capito quale sia il mio lavoro
La cameriera rise.
CAMERIERA: ah no?!
Marjorie si era avvicinata a lui.
MARJORIE: prendo quello che ha preso lui
Disse alla cameriera, poi rivolse lo sguardo a Jeremy, iniziando a sfiorargli la coscia.
MARJORIE: Art mi ha detto che c’era un nuovo ragazzo ma non mi aveva detto che era così sexy
Jeremy era a disagio.
JEREMY: grazie
MARJORIE: è anche cortese!
Sorrise
MARJORIE: questa è la chiave della mia stanza al Flower Hotel
Gli disse sussurrandogli all’orecchio.
JEREMY: signora lei è molto gentile ma…
Si alzò in piedi
MARJORIE:  5 mila dollari …possono bastare per una notte?! Pensaci
E se ne andò.
CAMERIERA: wow! 5 mila dollari! Johnny! Niente male!
Ma Jeremy non aveva nessuna intenzione di accettare. Si sedette di nuovo.
JEREMY: io devo…devo andare a letto con le donne? Questo sarebbe il mio lavoro?
CAMERIERA: si genio! Pensavi di sturare i lavandini?! 5 mila dollari sono il prezzo più alto che ho sentito proporre qui da quando lavoro! E pensa che ad Art va solo il 10%, ti consiglio di pensarci
Jeremy era deluso…ma 5 dollari potevano fargli comodo…molto comodo.
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TINA: prego detective Grant, si accomodi
Invitò Noah ad entrare in casa.
TINA: ci sono novità sul caso?
NOAH: Neil Potter è stato condannato a 30 anni per l’omicidio premeditato di suo marito
Tina sorrise ma cercò di contenersi assunse un’aria triste.
TINA: 30 anni mi sembrano pochi per l’uccisione di un magnate
Noah la osservava, era convinto che Neil era stato incastrato.
NOAH: Potter aveva la fedina penale pulita e tra l’altro era un qualificato vigile del fuoco.
TINA: ciò non toglie che ha ammazzato il mio povero Henry
NOAH: bene… tolgo il disturbo. Le auguro tanta fortuna signora Guerra.
TINA: la ringrazio arrivederci.
Noah uscì e Tina voleva esultare dalla gioia! Miguel arrivò dietro di lei.
MIGUEL: credo tu abbia fatto accusare ingiustamente un innocente
Tina si voltò verso di lui con aria decisa e fredda
TINA: ti ricordo…caro fratello… che sei stato tu a chiamare la polizia
Gli passò davanti e lo lasciò lì con i suoi dubbi, quasi certezze…aveva commesso un errore… sua sorella era peggiore di come credeva.
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Tiffani era sulla sua bici, ad un tratto una Land Rover frenò di colpò davanti a lei. Era assorta nei pensieri che non si rese conto di essere in mezzo la strada.
Cadde dalla bici, Owen uscì dalla sua auto e corse verso di lei.
OWEN: stai bene?
L’aiutò a rialzarsi.
TIFFANI: lasciami sto bene, ma chi ti ha dato la patente?!
Si risistemò i vestiti.
OWEN: veramente…
Poi preferì stare zitto
OWEN: fammi vedere
Aveva un graffio sul viso
TIFFANI: ho detto che sto bene
OWEN: smettila di fare la bambina!
La prese per la mano e la fece sedere in macchina, lui prese la cassetta del pronto soccorso. Iniziò a disinfettarla.
TIFFANI: aia!
E gli allontanò la mano.
OWEN:smettila! Hai del sangue, voglio vedere se la ferita è profonda o meno!
Gli permise di continuare, ma evitava di guardarlo. Lui invece la fissava e sorrideva.
TIFFANI: hai finito?!
OWEN: sei così bella!
TIFFANI: sbrigati! Ho fretta!


Owen notò che era arrossita.
OWEN: mi dispiace averti ferita, mi manchi ogni giorno di più
Tiffani incrociò il suo sguardo, lui smise di pulirla e le accarezzò la guancia.
TIFFANI: grazie
Ritornò in sé e si alzò.
OWEN: è solo un graffio, guarirà entro qualche giorno
Lei si rimise sulla bici e se ne andò, sospirò ed era tentata a voltarsi indietro ma si sforzò a guardare avanti… in ogni senso.
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Jeremy voleva dirgliene quattro a Jordan!
JORDAN: ei Jeremy! Qual buon vento!
Esclamò aprendo la porta di casa.
JORDAN: Billy è fuori con il bambino
JEREMY: veramente cercavo te! Ma che razza di lavoro mi hai procurato?! Il gigolò???
Era arrabbiato.
JORDAN: calma! Pensavo avessi capito a cosa mi riferivo
JEREMY: no! Evidentemente no!
JORDAN: sei un bel ragazzo,io direi che sarai milionario in poco tempo!
JEREMY: tu non mi conosci! Io non so come tu ti sia permesso…
JORDAN: non farne una tragedia adesso! Va da Art e digli che rifiuti, semplice no?!
Jeremy sbuffò e aprì la porta per andarsene.
JEREMY: certo che sei proprio un tipo strano!
Jeremy se ne andò ma ripensava a quella proposta…tolse dalla tasca la chiave di quella stanza…
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Miguel era deluso da Tina…voleva saperne di più. Andò in prigione per trovare Neil Potter.
MIGUEL: ciao Neil
Neil aveva un aspetto orribile, triste, disperato.
NEIL: Miguel…giusto? Il cognato di…di Henry
Miguel asserì con la testa.
NEIL: che ci fai qui? 30 sono pochi?
MIGUEL: perché lo hai fatto?
NEIL: ho già detto tutto
MIGUEL: la storia dei soldi
NEIL: già
Ma Neil era nervoso…
MIGUEL: perché hai mentito?
Si guardò intorno…Neil lo fissò stupito
NEIL: cosa intendi dire? Io non ho mentito!
MIGUEL: Neil tu e mia sorella vi conoscevate… vi ho visti insieme al ballo


NEIL: ti sbagli! Io non ho mai visto Tina.
Lo sguardo però lo tradiva.
MIGUEL: è come se tu volessi proteggerla o coprirla
NEIL: guardia! Abbiamo finito
Si alzò in piedi per andar via
NEIL: Miguel ho ucciso un uomo e devo pagare
MIGUEL: non so perché tu lo stia facendo, io voglio aiutarti… quando vorrai
Neil lo guardò prima di andarsene.

Noah , nel frattempo, assiste a tutta la conversazione tramite la telecamera della video sorveglianza.
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Noah era in macchina, aveva avuto una giornata lunga. Ma pensare a Sam rendeva tutto meno pesante. Prese il telefono e compose il suo numero.
NOAH: ei ciao, come stai?
SAMANTHA: sono felice che tu mi abbia chiamata! Io sto benissimo e tu?
NOAH: che ne diresti di una cenetta a casa mia?
SAMANTHA: tra 10 minuti mi trovi da te!
NOAH: perfetto! A dopo piccola
Chiuse la chiamata e sorrise. Samantha era quello di cui aveva bisogno adesso… lo faceva sentire vivo. Sbagliato o giusto che fosse era quello che voleva.
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Jeremy bussò alla stanza numero 305 del Flower Hotel, sapeva che la signora McBrian alloggiava lì per una settimana.


MARJORIE: allora ti sei deciso alla fine
Era contenta di vederlo lì ed era convinta che sarebbe venuto…
Lo fece entrare…
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Da una cabina telefonica, Tina stava facendo una telefonata… era preoccupata di essere vista e si era messa un mega paio di occhiali da sole, un impermeabile nero e i capelli ricci erano nascosti in un cappello.


NEIL: mamma?
TINA: sono io!
NEIL: Tina? Finalmente! Mi hanno dato 30 anni! 30! Fammi uscire di quiiiiiiiii
Sembrava furioso e impaziente!
TINA: 30 anni sono molti… vedrai passeranno in fretta
Disse sarcasticamente
NEIL: fammi uscire! Non sto scherzando!
TINA: neanche io… non mi servi più! Mi hai reso la donna più felice di questo pianeta…devi compiacertene
Neil iniziava ad essere assalito dall’amarezza, si rese conto che Tina lo aveva ingannato. Henry aveva ragione. Era stato manipolato da lei. Sentì il cuore rompersi in mille pezzi.
NEIL: mi hai ingannato!
Urlava!
NEIL: sei una puttana! Aveva ragione su di te! Sei una bastarda! Non la passerai liscia
Urlava e piangeva. Tina rimase fredda e impassibile.
NEIL: fammi uscire! Fammi uscire
Continuava a piangere… lasciò la cornetta del telefono e si inginocchiò a terra.
TINA: buona fortuna Neil Potter e grazie
Sorrise e chiuse la telefonata. Uscì dalla cabina e tolse il cappello, scuotendo i capelli al vento.
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Erano passati 30 minuti e di Samantha non c’era traccia. Noah guardava dalla finestra ogni minuto. Iniziava a preoccuparsi. Prese il telefono ma rispondeva la segreteria.

Una Cabriolet verde era andata contro un albero sulla Colton Avenue. Una ragazza all’interno dell’abitacolo era svenuta con un ampia ferita alla testa. Samantha era in fin di vita…

            Continua...
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Special Guest Star
Chris Evans as Neil Potter
John Barrowman as Owen Carter

il prossimo appuntamento con Love Affairs è il 4 maggio