EMILY: mi
fai compagnia?
Si rivolse ad Ashley, mostrandole una vaschetta di
gelato alla crema.
Stavano mangiando il gelato in delle coppe. Emily
osservava Ashley compiaciuta.
EMILY: volevo
ringraziarti
La ragazza smise di mangiare, posò il cucchiaino
nella coppa.
ASHLEY: per
cosa? Se è per Sam lo faccio volentieri, lo adoro…
EMILY: no
no, o meglio si anche per lui ma…io mi riferisco a mio figlio. Dan è cambiato,
è migliore. Ora da retta a Sam e si preoccupa per lui. E’ tutto merito tuo ne
sono convinta
ASHLEY: no
io non ho fatto nulla
Sorrideva.
EMILY: non
essere così modesta! Sei dolcissima e hai aiutato Dan. Cerca di convincerti!
ASHLEY: Dan
sembra felice, pubblicherà il suo libro. Penso che adesso la sua vita stia
procedendo nel senso giusto
EMILY: bè
non solo nel lavoro
Sorrise maliziosamente. Ashley arrossì.
ASHLEY: non
capisco…
Credeva si stesse riferendo ad un coinvolgimento
sentimentale tra i due.
EMILY: stasera
ha un appuntamento con una certa Norah
Ashley non sapeva se sentirsi sollevata o
dispiaciuta.
ASHLEY: bene!
Sono felicissima per lui
Riprese a mangiare il gelato.
EMILY: veramente
io speravo che uscisse con qualcun’altra
ASHLEY: non
le piace questa Norah?
EMILY: sei
così ingenua!
Sorrise e le accarezzò il viso. Ashley non capiva.
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MIGUEL: fa
un po’ vedere
Gli prese il braccio e iniziò a osservare
attentamente l’orologio.
MIGUEL: ti
sarà costato una barca di soldi…ultimamente sfoggi un po’ di cosette piuttosto
costose
JEREMY: è
un regalo
MIGUEL: certo
certo! Mi togli una curiosità: dove trascorri le tue notti? Sono stato a casa
tua un paio di volte e non c’eri. Si tratta di una donna?
Jeremy sbuffò.
MIGUEL: allora
si tratta di una donna! Dai racconta
JEREMY: non
si tratta di una donna, o meglio si… anche
MIGUEL: cos’è
tutto questo mistero!
JEREMY: vado
a pagare
Si alzò e andò verso il bancone.
Uscirono dal locale.
MIGUEL: è
tutto ok?
Jeremy alzò lo sguardo e vide una berlina nera accostarsi
vicino una ragazza, era Theresa.
JEREMY: shhhhhh
Lo zittì e lo trascinò per nascondersi. Jeremy
continuava a guardare e vide Gant scendere dall’auto, baciarla e la invitò ad
accomodarsi nella berlina. Prima di sedersi i suoi occhi incrociarono quelli di
Jeremy. Voleva trattenerla ma lei lo guardava con tristezza e sparì nell’auto.
MIGUEL: sai
chi è quell’uomo! È Robert Gant, un pericoloso narcotrafficante. Non mi dire
che ti sei innamorato della sua donna?!
Uscirono dal nascondiglio e si diressero verso
l’auto di Miguel.
MIGUEL: Jeremy!
Jeremy si fermò e si voltò verso l’amico.
JEREMY: Cosa!
Cosa! Cosa vuoi sapere?! Non amo Theresa, ma quel maniaco l’ha violentata, la
perseguita e lei adesso sta con lui, e non mi parla e io sono così adirato! Ha
ucciso un uomo l’altra notte eppure per la polizia si tratta di overdose. Lo so
che è pericoloso, lo so che è potente…credimi lo so
Gli diede le spalle e continuò a camminare.
MIGUEL: parli
di quel ragazzo trovato sulla spiaggia?
JEREMY: si…
si chiamava Joe Lacey. Gant lo ha fatto fuori solo perché ha tentato di
difendere Theresa.
MIGUEL: stanne
fuori Jeremy, non vorrai fare la stessa fine

MIGUEL: sicuro
che non ne sei innamorato?
JEREMY: io
non lo so cosa provo per lei, ma so solo che si è messa in una situazione più
grande di lei e non riesco a sopportarlo
MIGUEL: questo
si chiama amore. Senti… ma dove l’hai conosciuta?
JEREMY: certo
che sei peggio delle donne! Ok a lavoro…
MIGUEL: è
un’assistente universitaria?
JEREMY: no.
Ho un altro lavoro
MIGUEL: ah
si? E da quando? Aspetta…aspetta… la notte non sei a casa quindi sei guardiano
del cimitero?
Jeremy rise.
MIGUEL: ci
sono! Panettiere! O camionista!
JEREMY: ehm
no.
Entrarono in macchina e Miguel fece manovra per
uscire dal parcheggio.
MIGUEL: però
non potresti permetterti un rolex
Stava pensando quando d’improvviso lo guardò con la
bocca aperta.
MIGUEL: non
mi dire! Non ci credo!
JEREMY: cosa!
MIGUEL: sei
una prostituta?!
Jeremy rimase in silenzio.
MIGUEL: o
mio dio! Non ci credo e ti pagano pure bene!
Sorrise.
JEREMY: non
mi giudicare
MIGUEL: assolutamente!
Ma se eri in rosso potevo farti un prestito
Jeremy fece una smorfia con la bocca.
MIGUEL: ok
dimmi sono sexy le donne con cui vai?
I due parlarono e Miguel la prese piuttosto bene.
Jeremy gli parlò di Theresa, Joe e Gant.
________________________________________________________________________________
MASON: quegli
occhiali ti donano
Lei fece finta di non sentire.
MASON: casomai
più tardi potremmo andare a mangiare qualcosa
Celeste continuava a sfogliare le carte.
MASON: prenoto
in quel ristorantino sul lungo mare
Lei distolse lo sguardo dai documenti, tolse gli
occhiali da vista e assunse un tono serio alquanto infastidito.

Rimise gli occhiali e ritornò al suo lavoro.
MASON: bè
potevi dirmelo che avevi i tuoi “problemi di donna”
Lo guardò storto.
MASON: quindi
volevi startene sola. Interessante. E Jordan?
CELESTE: vuoi
vedere che me ne vado e ti lascio qui a sbrigartela da solo?!
Mason rise. Celeste si adirò. Gettò a terra tutti i
documenti.
CELESTE: va
a quel paese Mason!
Uscì sbattendo la porta.
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SAMANTHA: pensavo
non ti accorgessi più di me!
Uscì dal bagagliaio, si sistemò i capelli. Noah era
incredulo…
NOAH: che cavolo ci
fai qui!?
SAMANTHA: non
ti avrei mai permesso di trovare tua figlia da solo
Noah prese il cellulare e compose un numero.
NOAH: qualcuno
affinchè venga a prenderti
Samantha gli tolse il cellulare dalle mani.
SAMANTHA: no!
Io verrò con te, sono stata chiusa lì dentro per 4 ore
Mostrò il bagagliaio.
SAMANTHA: prometto
che non ti darò fastidio, me ne starò buona. Ma permettimi di starti accanto. Ti
prego.
Noah scuoteva la testa.
NOAH: ok. Ma il minimo
problema e ti rispedisco a casa su un aereo
SAMANTHA: grazie!
Sorrise
________________________________________________________________________________
ASHLEY: hai
fatto una bella cosa
Dan la guardò dubbioso.
ASHLEY: portare
Sam qui! È felice e credo lo sia anche tu
DAN: si… è felice
Guardava il figlio che si era messo a giocare con il
suo cane.
ASHLEY: ma
lo sei anche tu! Vero? Il libro e ora anche il tuo appuntamento
DAN: vedo che hai
parlato con mia madre
Sbuffò.
DAN: va tutto bene.
Norah è una vecchia amica, è in città e andiamo a mangiare un boccone, tutto
qui
ASHLEY: non
vive qui?
DAN: vive a
Manhattan, lavora in un’agenzia di moda
Ashley pensò che doveva essere la solita montata
altezzosa.
ASHLEY: la
presenterai a Sam?
DAN: è solo un’amica
Ashley!
Rise.
ASHLEY: bè
potrebbe diventare qualcosa di più. Io vorrei il parere di mio figlio
Dan guardò nuovamente Sam. Pensò che avesse ragione.
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Tina stava sorseggiando, di nascosto, del vino
bianco. Si sentiva oppressa e frustrata. Sentì dei passi avvicinarsi alla porta
della sua stanza, cercò di nascondere la bottiglia ma Mason entrò
all’improvviso e lei fece cadere il bicchiere spaventandosi.
Esclamò annusando ciò che restava del bicchiere.
MASON: Tina
cosa credi di fare!
La strattonò.
TINA: lasciami in
pace!
MASON: senti
mammina non commettere stronzate o potrai pentirtene! Ti tengo in pugno Tina e
non prenderti gioco di me

TINA: ti odio! Questo
ti è ben chiaro?! Sta tranquillo che non mi libererò del bambino. Anche se non
aver tanto la certezza che sia di tuo padre
Mason rise.
MASON: mi
credi un idiota?! So benissimo che non è di Henry ma di quel vigile del fuoco
che ti scopavi. Quindi non giocare con il fuoco…
Prese la bottiglia di vino e uscì dalla stanza.
Tina si sedette sul letto, si sentiva in prigione.
Le uscirono delle lacrime…una rarità.
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Celeste parcheggiò e sbattè la portiera dell’auto.
Jordan era sotto il suo portico con le mani in tasca, la stava aspettando.
CELESTE: vattene!
Non voglio parlarti
JORDAN: invece
mi ascolterai
Si mise davanti la porta d’ingresso impedendole di
entrare.
CELESTE: ok
parla!
JORDAN: ecco,
io amavo Tamara.
Celeste lo guardò all’improvviso, sentì un nodo allo
stomaco.
JORDAN: è
stata la prima donna per la quale ho provato dei sentimenti fortissimi. Lei era
così dolce, così divertente. Era l’unica in grado di tenermi a bada. Come
potevo non innamorarmene. Ma era la moglie di mio fratello. Per questo ho
passato la mia vita nei posti più impensabili, con la speranza che starle
lontano potesse darmi sollievo. Ma sono sempre tornato da lei. Abbiamo avuto
una relazione di cui ovviamente Billy era all’oscuro. Ma è finita poco prima
che lei restasse incinta. Mi ha sempre detto che era di Billy e io le ho
creduto. Tu sei arrivata molto dopo, io amo te adesso. Giuro! L’unica colpa è
averti nascosto tutto, ma ci sei solo tu
Celeste era sconvolta e non riusciva a concepire il
fatto che Jordan era l’amante di Tamara.
CELESTE: non
so che dire. Voglio solo stare da sola, mi dispiace ma non ci riesco. Potresti
essere il padre di Joshua. Dovrebbe importartene.
JORDAN: certo
che mi importa! Io l’ho appena scoperto. Credimi… mi importa! Ma cosa vuoi che
faccia? Mio fratello ha appena perso sua moglie, dovrei dirgli questo adesso?
Sarebbe terribile
CELESTE: non
credo sia peggio che sapere che la sua adorata moglie andava a letto con suo
fratello
Jordan abbassò lo sguardo. Celeste sospirò.
CELESTE: o
lo dici tu a Billy o lo farò io
Entrò in casa. Jordan rimase lì, immobile.
________________________________________________________________________________
BILLY: ciao Jennie! Qual buon vento?
JENNIE: sono
solo passata per salutarvi, sto partendo
BILLY: vai
in vacanza?
JENNIE: no.
Ritorno nel Montana. Ho deciso che è tempo di far ritorno a casa
BILLY: mi
dispiace. Joshua è così legato a te
JENNIE: mi
mancherà. E’ stato un piacere conoscerti Billy Ames
Si strinsero la mano. Billy le sorrise.
BILLY: il
piacere è stato tutto mio signorina Jennie Price. Joshua vieni qui, c’è una
persona che vuole salutarti!
Urlava al figlio che guardava la tv.
Tiffani stava entrando nel vialetto degli Ames
quando vide Jennie andar via. Si salutarono freddamente. Poi lei continuò ad
avanzare.
BILLY: Tiffani
TIFFANI: ciao
Billy. Hei Joshi
Il piccolo corse verso la ragazza abbracciandola.
BILLY: Joshua
mi ha confessato di avere una cotta per te
Joshua scese dalle braccia di Tiffani e diede una
pacca sulla gamba del padre prima di sparire dentro casa.
TIFFANI: che
carino! Ma dovrà aspettare all’incirca 16 anni
BILLY: è
timido il ragazzino! Ti va del the freddo?
Entrarono in casa e si diressero in cucina. Billy
aprì il frigo e prese la brocca di the e due bicchieri dalla credenza.
TIFFANI: ho
bisogno del tuo aiuto
BILLY: è
successo qualcosa?
Versò il the.
TIFFANI: grazie.
No no. È tutto ok. Volevo solo informazioni riguardo i corsi universitari qui
alla Van Buke
BILLY: hai
deciso di fermarti qui?
TIFFANI: devo
pur stare vicina al mio baby fidanzatino
Alludeva a Joshua.
TIFFANI: scherzi
a parte, si mi piacerebbe stare qui. Ho ritrovato mia sorella e ho conosciuto
persone stupende come Ashley
BILLY: Belville
è il posto giusto per ricominciare a vivere credimi. Ti aiuterò. Ti piace il
giornalismo giusto?
TIFFANI: esatto
BILLY: mi
informerò al più presto. Potresti seguire anche i miei corsi
Squillò il telefono.
BILLY: scusami
un attimo. Pronto?
BILLY: si,
ho messo io l’annuncio per la baby sitter. Ecco mio figlio ha quasi 3 anni. Si
potremmo incontrarci più tardi se per lei va bene, la contatterò io. A più
tardi.
Riattaccò il telefono.
TIFFANI: cerchi
una baby sitter?

TIFFANI: e
perché non hai chiesto a me?!
BILLY: a
te? Bè non credevo ti occupassi di bambini e pensavo saresti ritornata a San
Francisco
TIFFANI: ho
intenzione di restare qui e come avrai notato io e tuo figlio abbiamo un certo
feeling
Sorrisero.
BILLY: ok
Tiffani. Inizi adesso. Devo andare all’università per dei documenti e mi
informo per te ok??
TIFFANI: oddio
si va benissimo! Grazie
Sorrise.
________________________________________________________________________________

SAMANTHA: perché
non mi avevi detto che eri ancora sposato?
NOAH: perché era un
capitolo chiuso del mio passato
SAMANTHA: ma
lei è tornata
NOAH: le riporterò Clare,
ritornerà a Londra e speriamo mi conceda il divorzio
SAMANTHA: quindi
tu non la ami?
NOAH. Ho smesso di
amarla molto tempo fa, ma è la madre di mia figlia
SAMANTHA: io
sono furiosa! Vederti con lei mi ha spezzato il cuore e mi hai allontanata, perché?
NOAH: Sam sei giovane
SAMANTHA: uffa!
Ancora con questa storia della ragazzina bla bla bla
NOAH: ecco adesso stai
facendo la bambina! Violet non è una perla di donna, tenerti alla larga da lei
è la miglior cosa.
SAMANTHA: perché
tutto questo mistero? Che avrà mai fatto!
NOAH: credimi è meglio
che tu non lo sappia
Samantha rimase in silenzio.
_________________________________________________________________________________
Bussavano insistentemente alla porta. Ashley scese
di corsa le scale.
Aprì. Dan la guardava con disperazione.
DAN: ho bisogno del
tuo aiuto!
ASHLEY: è
successo qualcosa a Sam?!
DAN: no ! Sta bene!
Devi… devi insegnarmi a ballare
Ashley rimase a bocca aperta
ASHLEY: proprio
io?
DAN: sei una
ballerina no?
ASHLEY: ehm
si… ma…
DAN: ti prego! Solo
qualche passo. Sono un tronco!
Ashley aveva vergogna…tanta vergogna.
ASHLEY: entra!
Gli fece cenno di entrare in casa.
Accese lo stereo.
ASHLEY: quindi
Norah ti porta a ballare! Deduco che il primo appuntamento è andato bene. E
dove ti porta?
DAN: in un club fuori
città. Si balla latino americano
ASHLEY: cosa?!
Non so ballare latino americano! Non so ancheggiare!
Le porse un cd di balli caraibici che Ashley fissò.
Il cuore le batteva all’impazzata.
La musica partì e Dan era impacciato. Ashley si
avvicinò a lui e gli prese le mani.
ASHLEY: dovresti
metterle qui
Le mise sui suoi fianchi. Dan era a disagio. Ashley
non era da meno. Sentì una vampata. Dan iniziò a sentire quei fianchi muoversi
sotto le sue mani… cercava di ascoltare le indicazioni di Ashley ma non poteva
fare a meno di assaporare la sensualità di quegli attimi.
Ashley cercava di non guardare gli occhi di Dan.
Erano maledettamente attraenti. Sentiva la sua schiena. Parlava ma non sapeva
cosa usciva dalla sua bocca. Teneva lo sguardo basso. Aveva caldo, tanto caldo…
ASHLEY: non
era poi così difficile, non trovi?
DAN: sei fantastica…
Ashley d’istinto alzò lo sguardo verso di lui.
DAN: come insegnante
Sorrise riprendendosi.
Dan la strinse a sé più forte… Ashley se ne accorse
ma non si dimenò. Le piaceva quel contatto.
Il cellulare di Ashley squillava ma c’era la
vibrazione…era Miguel…
________________________________________________________________________________

JORDAN: Tina?!
La donna si voltò e sorrise.
TINA: Jordan Ames
giusto?!
Lui si accorse che era ubriaca.
TINA: vieni, vieni qui
vicino a me, ti offro una birra!
Gli faceva segno di sedersi a terra con lei.
JORDAN: perché
te ne stai fuori?
TINA: ahhh non mi va
che mio fratello mi veda
JORDAN: che
ti veda ubriaca
Lei lo guardò con aria minacciosa.
TINA: non sono
ubriaca!
JORDAN: certo!
Assolutamente. Questa dalla a me
Le prese dalle mani la birra.
TINA: ma perché non te
ne vai? Ridammi la mia birra, devo bere, ho bisogno di quella dannata birra!
Lo fissava con la rabbia negli occhi
JORDAN: credo
sia stata una pessima giornata per entrambi. Vuoi parlarmene?
TINA: o mi dai la
birra o puoi anche lasciarmi sola
JORDAN: ok
allora inizio io… da dove comincio… si…ehm ho un figlio sai? L’ho scoperto da
poco e sono stato così stupido da non rendermene conto prima! E Celeste lo ha
scoperto, adesso mi odia e credo di averla persa per sempre
Tina si mise a ridere.

JORDAN: di
chi stai parlando ? Mason?
TINA: si Mason! Quell’abissale
testa di cazzo! Mi ha rovinato la vita, mi sta obbligando a tenere questo
marmocchio
Poi si mise a piangere.
TINA: non è di Henry,
è il figlio di quell’idiota di Neil, ma di certo lui già lo sapeva! Sa sempre
tutto. Mason è la punizione di Henry. Si è vendicato perché lo volevo morto e
adesso devo sottostare alle sue leggi!
Jordan non capiva ma la vedeva distrutta e
abbattuta.
JORDAN: è
un casino!
Si aprì una birra e iniziò a sorseggiarla, Tina
gliela prese dalle mani e la bevve.
JORDAN: se
continui a bere così credo che non ci sarà nessun bambino!
TINA: appunto!
Continuava a bere.
JORDAN: perché
non ti liberi di Mason?
TINA: è un virus un
batterio, un pidocchio! Non se ne andrà e non posso sfuggirgli, ho bisogno di
lui dannazione! I suoi soldi mi servono!
JORDAN: ti
servono?
TINA: si, sono anni
che ormai vivo con un segreto che mi sta divorando l’anima, oltre ad avermi
svuotato il conto in banca
Si mise a ridere a crepapelle.
JORDAN: di
che segreto parli?
TINA: signor Ames sono
ubriaca non stupida
Gli rideva in faccia.
_________________________________________________________________________________
Prese la busta con lo stipendio.
ART: hai fatto la
scelta più giusta ragazza mia
Lei finse un sorriso.
THERESA: allora
ciao
Si abbracciarono.
ART: tante belle cose
bambolina
Le baciò il palmo della mano. Poi lei si allontanò.
Jeremy l’aspettava fuori il locale.
Ma lei gli passò davanti non curante.
JEREMY: Theresa
aspetta!
THERESA: vado
di fretta
Indossò gli occhiali da sole.
JEREMY: devi
concedermi qualche minuto
La fermò per un braccio, lei si voltò
JEREMY: ti
prego
Lei si guardava intorno.
THERESA: ok,
solo due minuti
JEREMY: ah
certo ! adesso sei la donna del biondo nazista!
THERESA: piantala!
E’ una questione molto più complicata di quanto possa sembrare. Stanne fuori ti
prego Jeremy
JEREMY: merito
una spiegazione
Theresa scuoteva la testa
THERESA: stanne
fuori non te lo ripeto più
JEREMY: spero
che ne valga davvero la pena, sono seriamente preoccupato
Si udì una macchina arrivare, Theresa si spaventò.
THERESA: Jeremy
ti voglio bene ma adesso fatti da parte. Addio
Raggiunse l’auto ed entrò.
ROBERT: con
chi stavi parlando?
THERESA: con
nessuno di importante tesoro
Ma Robert fissò Jeremy.
_________________________________________________________________________________
Billy posò le cartelle che aveva tra le mani e diede
a Tiffani un foglio.
BILLY: aspetta
a dargli confidenza. Comunque ecco i corsi che fanno per te, domani portami
documento di riconoscimento, diploma…
TIFFANI: wow!
Letteratura americana, filosofia… wow… sarà una noia! Ehm ti ringrazio Billy,
avverto mia madre e mi farò mandare tutto l’occorrente. Sono emozionata!
Fece un finto salto di gioia.
BILLY: vedrai
che se il nuovo rettore Mason dei miei stivali non ci metterà ancora i bastoni
tra le ruote, ti troverai benissimo! E poi io e tua sorella ti aiuteremo
TIFFANI: a
mia madre verrà un colpo
BILLY: io
credo di no. Bè penso sia normale che all’inizio sia triste. Vedi il lato
positivo, Belville non è lontana da San Francisco.
TIFFANI: credimi
ne gioverà anche alla mia salute starle lontana!
BILLY: non
hai un bel rapporto con lei?
TIFFANI: abbiamo
un rapporto, questo è sufficiente. Siamo cosi diverse e ci azzanniamo come
animali. Ho invidiato Celeste per il passo che ha fatto. Cerca di rimediare ai
torti fatti a mia sorella. Mi opprime.
BILLY: io
ho paura per Joshua. Temo o di soffocarlo con troppe attenzioni o di
abbandonarlo per la mia assenza. Non so come comportarmi. Non ha l’amore di sua
madre e io dovrei compensare vero?

BILLY: sei
un tesoro Tiffani
TIFFANI. modestamente!
Risero.
TIFFANI: ok
è meglio che vada. Grazie di nuovo per i corsi.
BILLY: è
stato un piacere
TIFFANI: ciao!
Gli sorrise e uscì.
Billy guardò suo figlio giocare a terra con gli
animaletti di peluche. Si sdraiò accanto a lui e iniziò a giocare con il leoncino.
_______________________________________________________________________________
CELESTE: ah
sei tu!
MASON: aspettavi
qualcun altro? Ti ho portato la pizza e un po’ di tregua che ne dici?
Celeste lo fissava, poi sorrise.
CELESTE: entra
Gli spalancò la porta.
Mason posò sul tavolo in cucina la scatola della
pizza e la confezione da 6 birre.
MASON: sembra
la casetta di mia nonna, deliziosa
CELESTE: in
effetti è casa di nonna
Prese due piatti dalla credenza e aprì la scatola
della pizza… era ai formaggi con peperoni.
CELESTE: la
digerirò domani sera!
Ne prese un pezzo e lo mise nel piatto.
MASON: sempre
a lamentarti!
Iniziarono a mangiare.
MASON: ti
è passato il malumore?
Celeste lo fissò con occhi infastiditi.
MASON: ok!
Scusami! Ma ti si legge in faccia che hai avuto qualcosa con il tuo romeo
CELESTE: anche
se fosse non credo siano affari tuoi
Addentò la pizza.
CELESTE: il
tuo sarcasmo è commovente.
MASON: me
lo dicono in tanti!
Sorrise e anche lei d’istinto.
CELESTE: non
ti stanchi mai di ironizzare su tutto!
MASON: sono
un grande provocatore
CELESTE: enorme!
MASON: sono
tante cose Celeste. Se vorrai potrai conoscermi in tutte le mie sfaccettature,
anche quelle più…
CELESTE: ti
prego basta!
Lo zittì.
CELESTE: non
mi interessa conoscere nulla di te, mi basta solo lavorare al tuo fianco. E’
una croce che dovrò portare
MASON: ti
farò ricredere. Non avrai più pregiudizi nei miei riguardi
CELESTE: Mason
non cambierò idea, ma ti lascerò fare. Vedremo fino a dove ti spingerai
Assunse un tono ironico.
MASON: ne
sei sicura?
Si avvicinò all’improvviso al suo viso…lei si
spaventò ma le piaceva quel gioco. Le loro bocche erano così vicine…
MASON: sicura
di non essere insensibile al mio fascino
Fece un sorriso seducente. Celeste ingoiò…sperava
che lui la baciasse. Poi si allontanò.
MASON: questo
è solo l’iniziò mia cara
Si alzò e prese una birra.
CELESTE: sei
patetico!
MASON: a
domani ma cherie
Le diede un bacio in fronte e se ne andò.
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Liberal, Kansas
Noah e Samantha entrarono nella stanza 205 di un
piccolo motel. C’erano due letti singoli. Sam si guardava intorno disgustata.
NOAH: piantala Sam! E’
solo per una doccia e una bella dormita! Non dovrai trasferirti qui
SAMANTHA: questo
mi tranquillizza
NOAH: ok fai prima tu
la doccia?
SAMANTHA: ehm
no no! Vai prima tu, io prendo qualcosa da mangiare ai distributori qui fuori
NOAH: ok come
preferisci
Prese dei vestiti dal borsone e entrò in bagno.
Samantha era seduta sul letto, notò che faceva uno
strano rumore. Prese dalla borsetta un profumo e lo spruzzò per tutta la
stanza.
Guardò fuori dalla finestra, era buio. Aprì la
porta, mise la testa fuori e si rese conto che i distributori erano alquanto
lontani. All’improvviso un gatto mosse delle buste e lei si spaventò. Chiuse la
porta e rinunciò all’idea di mangiare degli snack.
Noah uscì dal bagno
con l’asciugamano intorno alla vita. Si fermò non appena vide Sam. Era
un deja-vu per entrambi.
NOAH: credevo fossi
andata a prendere qualcosa da mangiare
SAMANTHA: ehm…
sono vuoti!
Cercava di non fissarlo. Allora prese i suoi vestiti…
SAMANTHA: ora
tocca a me
Si chiuse in bagno e sospirò. Non capiva da dove le
fosse uscita quella botta di timidezza.
________________________________________________________________________________
JORDAN: attenta!
Stava aiutando la sbronza Tina a ritornare a casa.
Ma lei rideva e farneticava. Anche lui era leggermente ubriaco, ma più lucido
di lei sicuramente.
JORDAN: ti
riporto a casa se riesco a ricordarmi dove abiti
TINA: io non ricordo
dove vivo, portami a casa tua
E rideva.
JORDAN: non
credo sia una buona idea
Cercava di guidare i suoi passi, barcollava.
Arrivarono a villa Guerra.
TINA: shhhhhhhhhhhhh
svegliamo sua eccellenza!
Rise.
JORDAN: ok
ti lascio qui, io vado
TINA: noooo aspetta!
Lo tirò per un braccio.
TINA: fammi ancora un
po’ di compagnia
JORDAN: non
credo sia opportuno
TINA: ti prego
Lo guardava con il broncio. Era proprio ubriaca, si
comportava come una bambina.
JORDAN: che
ne dici di un buon caffè? Dimmi dov’è la cucina
TINA: avrei preferito
un buon rosso mmmmmmmm comunque la cucina è…
Si guardava intorno…
JORDAN: ok…la
troverò
Jordan aveva trovato la cucina e aveva trovato tutto
il necessario per preparare il caffè. D’altronde Tina non sapeva neanche
riempirsi un bicchiere d’acqua. Iniziò a ballare, ma senza musica. Si stava
slacciando la camicia. Jordan corse verso di lei.
JORDAN: ma
che fai?!
Cercava di riabbottonarla.
TINA: su dai balla con
me
Voleva coinvolgerlo ma lui preferì farsi da parte.
Lei continuava a muoversi senza senso. Lui la fissava, era molto sexy. Lei lo
guardava con occhi sensuali, quasi volesse sedurlo. Muovendosi sinuosamente gli
mise le braccia intorno al collo.
TINA:non è l’alcool
che parla adesso. Sei molto attraente Jordan Ames
JORDAN: grazie,
anche tu lo sei Tina Guerra ma sei anche molto ubriaca.
TINA: non vorresti
approfittare di una donna ubriaca alquanto incinta?
Si guardavano con occhi vogliosi.
JORDAN: non
credo sia giusto
TINA: ma chi vuoi che
lo venga a sapere! Il sesso scarica la tensione e credo che entrambi
necessitiamo di una cura
Si avvicinò alla sua bocca, l’assaporò. Jordan si
lasciò baciare, nella sua testa c’era solo Celeste. Trovò la scusa della
sbronza e la prese tra le braccia per metterla sul tavolo. Le tolse la
camicetta con forza, assaporando ogni angolo del suo corpo. Sapeva che era
sbagliato ma in quel momento Tina era così invitante.
_________________________________________________________________________________
SAMANTHA: dormi?
NOAH: no
SAMANTHA: cosa
vuoi fare?
NOAH: vediamo un po’…dormire?!
Samantha si mise seduta al centro del letto.
SAMANTHA: una
volta che ti liberi di Violet, tornerai da me?
NOAH: dormi Sam
SAMANTHA: rispondimi
Noah sospirò.
Non udendo risposta Samantha si alzò dal letto e si
coricò accanto a Noah.
NOAH: il tuo letto era
troppo piccolo?
SAMANTHA: posso
almeno dormire con te?
Noah sorrise ma non le dispiaceva averla così
vicino.
Gli guardava il petto muoversi durante la
respirazione. Mise una mano sul suo cuore, lo sentiva battere. Amava quell’uomo,
lo amava profondamente.
SAMANTHA: so
che forse non ci saranno più momenti del genere. Ma in cuor mio spero che tu
torni da me, non mi importa di quanto pericolosa sia tua moglie. Io sono una
persona migliore quando sto con te
NOAH: tu non ti rendi
conto delle qualità che hai. Vivi dietro una maschera Sam.
Voleva accarezzarle i capelli ma non lo fece
NOAH: adesso dormi Sam
Restarono in silenzio. Noah finalmente chiuse gli
occhi.
SAMANTHA: io
ti amo
Sussurrò. Noah riaprì gli occhi…
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ROSE: tesoro,
quell’uomo non è Dan Barlow?
Ashley guardò in fondo al locale, Dan e una bella
mora erano appena entrati.
ASHLEY: mi
pare di si. Potresti occupartene tu? Devo servire due tavoli
E si allontanò con un vassoio.
Da dietro il bancone, Ashley fissava Dan e Norah.
Ridevano e lui sembrava tranquillo e a suo agio. Norah era incantevole, alta,
slanciata… provò un po’ di invidia. Si accorse che Dan si stava avvicinando al
bancone, Norah era rimasta al tavolo. Non poteva sparire… sospirò e iniziò a
pulire dei bicchieri, fingendosi indaffarata.
DAN: ciao Ashley!
ASHLEY: ei Dan! Allora eri proprio tu!
DAN: si… a quanto
pare!
Sorrise voltandosi per vedere Norah.
ASHLEY: è
lei? È molto bella. Complimenti.
DAN: grazie
ASHLEY: la
serata latino americana come è andata?
ASHLEY: sono
contenta, sul serio.
Dan pagò il conto e se ne andò. Ashley lo guardò
allontanarsi. Rose le si avvicinò.
ROSE: perché quella
faccia?
Ashley distolse lo sguardo da Dan e ritornò a pulire
il bancone.
ASHLEY: mamma
il tavolo due deve essere sparecchiato!
Cercava di cambiare discorso.
ROSE: lo hai fissato
per tutto il tempo!
ASHLEY: ti
sbagli
ROSE: sei arrossita!
ASHLEY: ok
ho capito! Vado a pulire il tavolo
Le passò davanti mentre Rose sorrise.
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MIGUEL: Jeremy!?
Jeremy!?
Guardò in cucina, in salone, in bagno. Continuava a
chiamarlo. Poi entrò nella camera da letto e lo vide a terra. Si avvicinò a
lui.
MIGUEL: Jeremy!
Si lamentava. Per fortuna era vivo. Lo girò e aveva
dei lividi sul volto.
MIGUEL: che
caspita è successo?
Lo aiutò a sedersi.
Si toccava la testa dove aveva un bernoccolo.
MIGUEL: la
casa è sotto sopra. Saranno stati i ladri. Vuoi che ti porti in ospedale?
Chiamo la polizia
Stava prendendo il cellulare.
JEREMY: no!
Sto bene. Sono solo intontito. Adesso controllo se manca qualcosa in casa e nel
caso andiamo alla polizia
MIGUEL: credi
sia opera di Gant?
JEREMY: ne
sono certo! Oggi ho parlato con Theresa e lui ci avrà visti
MIGUEL: era
un avvertimento. Ti darò una mano a liberarti di lui
JEREMY: no.
Theresa potrebbe pagarne le conseguenze
MIGUEL: conosco
qualcuno che potrebbe aiutarci. Lascia fare a me
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NORAH: salve!
Emily si trovò davanti la bella mora con il sorriso
smagliante.
DAN: mamma lei è
Norah…Norah ti presento Emily, mia madre
Le due donne si strinsero la mano. Emily la
squadrava da capo a piedi.
EMILY: è
un piacere Norah
La donna si guardava intorno.
NORAH: ma
che casetta accogliente. Io vivo nell’attico dell’Hotel Astoria. C’è da
perdersi!
Si mise a ridere. Ma Emily non ci trovava nulla di
divertente.
EMILY: so
che lavori nella moda
NORAH: sono
il guru della moda di Manhattan! Ho scovato star come Penelope Gellar, Marta
James…
Emily scuoteva il capo, non conosceva questi nomi.
NORAH: bè
qui siamo un po’ dispersi dal mondo!
Emily guardava il figlio…cercava di capire cosa ci
trovasse di interessante in quella snob.
NORAH: le
dispiace indicarmi la toilette?
Le mostrò una macchia di cioccolato sul vestito.
EMILY: Sam,
si chiama Sam.
Guardò il nipotino facendogli l’occhiolino.
DAN: in cima alle
scale, seconda porta a destra
Lei si allontanò. Emily si mise le mani sui fianchi
osservando il figlio.
DAN: cosa c’è?
EMILY: è
una gallina! Anzi rettifico… un tacchino! Un pavone!
DAN: mamma!
EMILY: ohhh
vivo nell’attico dell’hotel “chi se ne frega” bla bla bla
DAN: mamma piantala!
Si mise a ridere
DAN: potrebbe
sentirti!
EMILY: Sam
cosa ne pensa?
SAM: è odiosa! Puzza
di alcool!
DAN: è profumo Sam
SAM: non sa le
tabelline
DAN: è così
importante?
SAM: Ashley sa le
tabelline
Uscì in giardino. Emily continuava a fissare il
figlio
EMILY: tesoro,
la scelta è tua. Ma personalmente trovo che ci sia di meglio
Sorrise e seguì il nipote.
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Celeste e Tiffani erano sedute al BelRose. Celeste sorseggiava
silenziosamente il suo bicchiere di aranciata con ghiaccio. Tiffani la
osservava da qualche minuto.
TIFFANI: ti
prego basta…parla più piano…non capisco nulla
CELESTE: non
scherzare
TIFFANI: che
ti prende? Sei troppo taciturna
Celeste giocherellava con la cannuccia nel
bicchiere.
CELESTE: qualcuno
non vuole che io sia felice evidentemente
TIFFANI: chi?
È successo qualcosa con Jordan?
CELESTE: sono
venuta a conoscenza di un segreto che mi sta torturando
TIFFANI: un
segreto?
Celeste si avvicinò a lei, si guardò intorno
sperando di non essere vista.
CELESTE: non
devi farne parola con nessuno, prometti
TIFFANI: certo.
Te lo prometto
CELESTE: Billy
ha trovato dei diari scritti da Tamara. Jordan ne ha nascosti alcuni. Io ne ho
trovato uno nel cassetto, ho letto qualche pagina e…
TIFFANI: e?
TIFFANI: è
figlio di Jordan! O mio dio!
CELESTE: probabilmente.
Jordan non vuole sapere
TIFFANI: povero
Billy
CELESTE: Jordan
sembra disinteressato, non vuole fare il test di paternità. E’ assurdo!
TIFFANI: non
è assurdo. Pensa a Billy, sapere che sua moglie se la faceva con il fratello e
sapere che forse suo figlio in realtà è suo nipote non mi sembra il massimo
pover’uomo!
CELESTE: ma
Jordan deve assumersi le sue responsabilità
TIFFANI: sorellina
non giudicare. E se poi si scoprisse che il bambino è di Jordan? Credi che lui
resti qui per accompagnarlo il primo giorno di scuola, casomai gli insegnerà ad
accendersi una sigaretta! Andiamo! Anche tu lo sai che lui è ancora immaturo
per certe responsabilità.
CELESTE: io
non riesco più a guardarlo negli occhi
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Tiffani le prese la mano.
TIFFANI: capisco
come ti senti. Ma la decisione spetta a lui, e se non vuole fare questo passo
cerca di rispettarlo. Billy avrebbe un altro duro colpo. Joshua è l’unica sua
gioia. E penso che per il piccolo sia meglio Billy come padre piuttosto che
Jordan.
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Miguel era all’ombra di un enorme albero con il suo
completo di lino bianco e gli occhiali da sole. Aspettava una persona, la
persona più conosciuta di tutto il Messico. Potente e pericoloso al pari se non
peggio del tedesco. Miguel non poteva permettere che Gant facesse ancora del
male al suo migliore amico.
La limousine nera accostò di fronte a lui. Un uomo
distinto con un vestito nero scese e gli sorrise.
Era Antonio Mendez…
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CELESTE: grazie
per essere venuto
JORDAN: non
ringraziarmi
CELESTE: ho
riflettuto parecchio e sono giunta alla conclusione che la scelta è tua. So che
pensi al bene di Joshua.
JORDAN: spero
davvero tu lo pensi. Io amo quel bambino e non potrei mai farlo soffrire. Mio
fratello è un padre eccezionale. Non conosco miglior persona
Celeste acconsentì con la testa.
CELESTE: ti
prometto che dalla mia bocca non uscirà nulla
JORDAN: grazie
CELESTE: non
ci riesco! Non riesco a far finta di nulla. Mi dispiace. Non sono pronta
Si alzò in piedi e lui la seguì.
CELESTE: mi
sento scossa. Ogni volta che ti guardo , immagino te e Tamara a letto insieme.
Non ce la faccio. Non posso. Scusami
JORDAN: è
tutto ok. Tranquilla Celeste. Ti aspetterò se vorrai, prenditi tutto il tempo
che vuoi
CELESTE: questo
è il punto. Non so se ci sia abbastanza tempo…
Si fissarono qualche secondo. Poi lei gli voltò le
spalle e se ne andò.
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Astrid stava preparando il pane e impastava. Tiffani
la osservava, avrebbe tanto voluto saper fare un quarto delle cose che era in
grado di fare sua nonna.
TIFFANI: le
passerà
ASTRID: è
tutta colpa di macho man
TIFFANI: macho
man??
ASTRID: ma
si hai capito! Quel Jordan
TIFFANI: ahhh.
Bè non so che dirti nonna. Gli uomini causano alti livelli di nervosismo
Cercava di fare la vaga.
ASTRID: mmmm
vabbè!
Era come se sapesse che la nipote sapeva…
ASTRID: hai
chiamato tua madre?
TIFFANI: ha
richiamato?
ASTRID: bè
sono 3 volte che chiama e tu non ci sei… è tutto ok tesoro?
TIFFANI: si
va tutto bene. La chiamo più tardi promesso, anche perché devo darle una
notizia
ASTRID: che
notizia?
TIFFANI: volevo
parlartene da tempo. Vorrei restare a Belville, che te ne pare?
ASTRID: tesoro
non so che dirti. La scelta è tua
TIFFANI: lo
so che già qui vive Celeste. Ma ho parlato con Billy e voglio frequentare
l’università. Lavorerò e pagherò l’affitto per stare qui fino a che non posso
permettermi un posto tutto mio
ASTRID: vedo
che hai già pensato a tutto!
TIFFANI: ti
prego nonna! Non voglio tornare a San Francisco
ASTRID: per
me puoi restare qui, lo sai che adoro avervi tra i piedi
Tiffani corse ad abbracciarla.
TIFFANI: grazie
nonna! Grazie!
La riempì di baci.
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SAM: se n’è andata?
Dan si sedette sul divano accanto al figlio che
guardava i cartoni animati.
DAN: si. È tornata a
New York
DAN: tu vuoi?
SAM: se ti piace si
DAN: a te piace?
Sam scosse la testa. Dan sorrise.
DAN: in confidenza…
non piace neanche a me! E puzza di bourbon
SAM: papà Ashley
profuma di primavera. Come il prato appena tagliato, le rose del giardino, le
ciliegie del parco…
Dan si rese conto che il figlio era molto legato
alla timida ragazza.
SAM: lei mi piace.
Si… lei sa che non mi piace il frappè al cioccolato
Risero.
DAN: non è stato
bello versare tutto quel frappè sul vestito di Norah!
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Entrarono e decine di ragazze mezze nude si
dimenavano tra uomini arrapati. Samantha era esterefatta. Noah guardava con la
speranza di intravedere Clare.
SAMANTHA: mio
dio! Questo posto è osceno!
Noah si avvicinò ad una cameriera.
NOAH: scusi!
CAMERIERA: dica?
NOAH: sto cercando
Clare Grant. Mi hanno detto che fa la cameriera qui
Urlava per sovrastare la forte musica.
Intanto Samantha guardava il palco… un uomo prese il
microfono e fece un annuncio.
PRESENTATORE: ed
ecco a voi la bella Clarissa
Uscì
lasciando entrare una bella ragazza in bikini rosso, che iniziò a
ballare intorno ad un palo.
NOAH: grazie
La cameriera si allontanò e Noah sospirò. Samantha
fissava la ragazza sul palco…
SAMANTHA: Noah!
NOAH: cosa?
SAMANTHA: guarda
Gli indicò la ragazza.
SAMANTHA: è
lei?
Noah rimase sconcertato nel vedere sua figlia mezza
nuda ballare in modo seducente.
Clare si avvicinò a loro due danzando… poi lo vide e
si fermò di scatto.
CLARE: papà!?
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Dan era in macchina, sospirava e stringeva il
manubrio. Si voltò verso la casa alla sua destra. Era la casa di Ashley. Si era
deciso a scendere quando la vide ridere con il ragazzo dai lineamenti latini,
Miguel. Sembrava felice, non voleva turbarla dichiarandole i suoi sentimenti.
Distolse lo sguardo e lo rivolse a quelle mani che stringevano sempre di più
quel manubrio.
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Si rivolse a Dan che se ne stava seduto a leggere un
libro.
DAN: si grazie
ASHLEY: tutto
ok con Norah?
DAN: si grazie
Ashley si sentiva a disagio. Gli sorrise e gli voltò
le spalle.
DAN: aspetta Ashley.
Ti devo parlare.
Si alzò in piedi. Ashley si sentiva morire!

ASHLEY: cosa
cerchi di dirmi? Non devo più dare ripetizioni a Sam? Perché vedi a me non
pesa, al locale ci lavoro di pomeriggio, mia…
Dan la interruppe.
DAN: ho deciso. Sei
stata fondamentale in questo periodo. Ma è meglio così
ASHLEY: è
meglio così?!
Dan sembrava essere ritornato il freddo cinico di un
tempo.
ASHLEY: ok,
saluterò Sam e Emily
Gli voltò le spalle. Poi si rigirò…
ASHLEY: ciao
Dan
Lui a malapena la guardò. Poi chiuse quel libro di
cui ignorava persino il titolo e sospirò convinto di aver fatto la scelta più
giusta…allontanarla dalla sua vita.
_________________________________________________________________________________
BILLY: cosa
vuoi Violet?
Continuò a sistemare i fiori nel vaso.
VIOLET: sempre
gentile
BILLY: costantemente
VIOLET: volevo
solo posare questa rosa sulla tomba di tua moglie, posso?
Billy si alzò in piedi.
BILLY: prego,
fai pure
Violet sistemò la rosa e guardò la foto di Tamara.
Poi spostò lo sguardo su Billy.
VIOLET: mi
dispiace tantissimo per ciò che ti è successo. Deve essere terribile
BILLY: risparmia
tutto questo buonismo. Sappiamo entrambi che per te esisti solo tu e sempre tu,
non ti importa di nessuno
VIOLET: ecco
qui ti sbagli, ma ti lascio nella tua convinzione. Adesso ti troverai ad
affrontare una vita solo con tuo figlio, proprio come me. Come vedi abbiamo
qualcosa in comune.
BILLY: in
comune abbiamo solo il pianeta su cui viviamo. Io ho perso mia moglie tu invece
hai volutamente allontanato Noah dalla vita di Clare. Come vedi sono cose
diverse
Ironizzava
Billy si stava allontanando.
VIOLET: mi
odierai in eterno?
Billy si fermò per ascoltare ma non si voltò.
VIOLET: che
tu mi creda o meno sappi che ti voglio bene, te ne ho sempre voluto. Anche
quando hai scelto lei e non me...
Billy sospirò e se ne andò…
__________________________________________________________________________Continua
Special Guest Star
Mark Pellegrino as Robert Gant
Nia Long as Violet Grant
David Boreanaz as Dan Barlow
Shannyn Sossamon as Theresa Fletcher
Eduardo Yanez as Antonio Mendez
Dana Davis as Clarissa "Clare" Grant
and
Billy Zane as Mason Van Buke
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