Neil si era inginocchiato con la pistola in mano,
fissava quella macchia di sangue che velocemente si allargava.
Tina pensò che finalmente si era liberata del
marito, ma dannazione Miguel non doveva essere lì…
TINA: tesoro
allontanati!
Disse avvicinandosi al fratello. Lo prese per un
braccio e lo portò in cucina… lo fece sedere e gli diede da bere.
MIGUEL: oh
mio Dio! Quell’uomo ha ucciso Henry!
Era in stato di shock.
TINA: sta tranquillo,
vado di là
Gli diede un bacio sulla fronte.
Neil continuava a ripetersi di aver commesso la più
grande delle stupidaggini.
TINA: Neil alzati!
Cercava di aiutarlo a mettersi in piedi. La fissava
con lo sguardo disperato.
NEIL: è morto!?
TINA: suppongo di si
Lo aiutò a sedersi sul divano.
TINA: ma che ti è
preso? Il mio piano stava procedendo bene!
Sussurrava in modo che Miguel non potesse udire.
NEIL: l’ho fatto per
te, perché ti amo!
Urlava
TINA: shhhhhhhhhhh
abbassa la voce!
Si guardò indietro temendo di vedere Miguel.
NEIL: adesso cosa
facciamo?
Era spaventato.
TINA: ci penso io
In quel momento suonò il campanello della porta.
Tina e Neil si guardarono…
NEIL: chi può essere?
TINA: stai qui… me ne
occupo io
Si aggiustò i capelli e il vestito…con la mano
tremante aprì la porta.
NOAH: signora Guerra?
TINA: detective! Che
ci fa qui?
MIGUEL: l’
ho chiamato io
Miguel apparve dietro la sorella…Tina restò a bocca
aperta.____________________________________________________________________________

NOAH: signora Guerra,
il signor Potter aveva un motivo per uccidere suo marito?
Il detective stava interrogando Tina e Miguel.
TINA: io non so nulla,
io e mio marito stavamo chiacchierando e quell’uomo…
Si mise a piangere. Noah le porse dei fazzoletti.
Poi rivolse l’attenzione a Miguel.
NOAH: Miguel tu cosa
puoi dirmi? Conoscevi il signor Potter?
MIGUEL: l’altra
sera l’ho visto in un locale con Henry, giocavano a biliardo, sembrava un uomo
tranquillo
NOAH: signora Guerra
era la prima volta che vedeva il signor Potter?
TINA: purtroppo non
conosco gli amici di mio marito
Rispose singhiozzando.
NOAH: Neil Potter è
sempre stato un buon cittadino, un vigile del fuoco esemplare…tutto ciò è
sconvolgente. Se vi viene in mente altro, contattatemi.
Si alzò in piedi poi si voltò verso Tina
NOAH: le mie più
sentite condoglianze
Noah uscì ma aveva molti dubbi su questa storia…
Anche Miguel guardò la sorella in modo strano…
______________________________________________________________________________
Uscendo dalla porta della sala interrogatori, Miguel
prese per un braccio la sorella.
TINA: di cosa parli?
Si finì di asciugare il viso.
MIGUEL: la
sera dell’Independence Prom tu e
quell’uomo avete ballato insieme, mi è ritornato in mente poco fa
TINA: non ricordo con
chi ho ballato, sinceramente
MIGUEL: Tina
dimmi che succede
Lei mollò di colpo la presa
TINA: mio marito è
stato appena ucciso e tu mi riempi di domande?! Un po’ di rispetto.
Lo lasciò lì e se ne andò. Miguel era convinto che sua
sorella era coinvolta.
________________________________________________________________________________
Celeste sta sorseggiando il caffè… Tiffani scende di
fretta le scale ed entra in cucina.
TIFFANI: ah
pensavo non ci fosse nessuno
Disse affannando. Prese una tazza di caffè, sembrava
andasse di fretta.
CELESTE: dove
stai andando così di corsa?
TIFFANI: Henry
Van Buke è stato assassinato, devo andare da Miguel
La sorella rimase a bocca aperta.
CELESTE: oh
mio Dio! Chi è stato? Quando è successo?
TIFFANI: ieri
sera, un amico dello stesso Henry a quanto sembra
CELESTE: è
terribile
TIFFANI: già
povero Miguel ! e tu? Cos’hai? Ti vedo strana
In effetti Celeste pensava e ripensava alla serata
trascorsa con Jordan, alle sue parole.
CELESTE: sto
bene davvero, vai da Miguel
TIFFANI: no…adesso
tu mi dirai che ti succede
Si sedette accanto a lei azzannando un croissant
alla crema.
TIFFANI: oddio
alla crema! Disgustosi!
Lo posò immediatamente e si pulì la mano.
CELESTE: Jordan
nasconde qualcosa su Tamara, secondo me l’amava
TIFFANI: ne
sei sicura?

TIFFANI: non
essere precipitosa…magari il loro era un affetto tra cognati, nulla di che
Si alzò e prese la borsa
TIFFANI: Celeste
sta tranquilla, io non conoscevo questa Tamara ma credo fosse innamorata di suo
marito e Jordan a quanto ho capito non si innamora!
Le diede un bacio e uscì.
Celeste si versò dell’altro caffè… era convinta
della sua tesi.
______________________________________________________________________________
Tina insistette per parlare con l’assassino di suo
marito. Neil era seduto sul freddo materazzo di quella glaciale cella.
Si rivolse al poliziotto che l’aveva accompagnata.
TINA: Voglio solo
sapere il perché
Quando vide che il poliziotto si era allontanato
abbastanza, cambiò i toni.
TINA: Neil sta
tranquillo ti tirerò fuori di qui, mi raccomando io e te non ci siamo mai visti
NEIL: Tina io non so
cosa mi sia preso
TINA: lo hai fatto per
amore
Si guardava intorno
NEIL: fammi uscire da
qui
TINA: lo farò
presto…promesso
Se ne andò sorridendo, un sorriso diabolico… mentre
Neil mise le braccia fuori dalle sbarre, abbassando lo sguardo.
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Jeremy, con un mucchio di documenti tra le mani,
suonò al campanello del professor Ames.
JORDAN: si?
JEREMY: sto
cercando il professor Ames…sono il suo assistente Jeremy Hill
Gli porse la mano.
Gli strinse la mano.
JORDAN: sono
il fratello , Billy non è in casa al momento, ma puoi aspettare..credo che sia
di ritorno
JEREMY: grazie!
Se non ti dispiace aspetto, deve firmare tutti questi documenti e non posso
rimandare.
Posò il mucchio sul tavolo e iniziò a guardarsi
intorno.
JORDAN: è
la prima volta che entri qui?
JEREMY: veramente
si, sono il suo assistente solo dal semestre scorso, ci vedevamo all’università
JORDAN:
conoscevi sua moglie?
JEREMY: l’ho
vista qualche volta, mi dispiace per ciò che è accaduto
JORDAN: si…terribile
Jeremy non sapeva cosa dire e Jordan cercò di
spezzare quel momento
JORDAN: ti
paga bene mio fratello?
Sorrise
JEREMY: riesco
a pagare l’affitto…questo è l’importante
JORDAN: ahhhh
allora ti sfrutta!
JORDAN: guarda
sfrutta anche me! Sono su questa sedia e lui insiste a farmi pulire il bagno!
Anche Jeremy rise.
JORDAN: mi
sei simpatico! Ho un amico che gestisce un locale, penso tu lo conosca..il
Cross Long Beach, potrei mettere una buona parola per farti assumere lì…
potresti lavorare la sera dopo l’università.
Jeremy ascoltava, in fondo un secondo lavoro poteva
permettergli di vivere più serenamente.
JEREMY: mi
piacerebbe!
JORDAN: bene!
Farò questa telefonata! Vedrai che ti piacerà!
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Lo abbracciò forte. Anche Jeremy ed Ashley erano lì.
Volevano dargli conforto.
TIFFANI: come
è successo?
MIGUEL: sono
entrato in casa e… e lui lo aveva appena colpito con la pistola. Henry era in
un mare di sangue
Tiffani lo abbracciò di nuovo. Ashley voleva essere
al posto suo. Abbassò lo sguardo.
JEREMY: ma
quest’uomo lo conosciamo? Neil Potter giusto? Mi pare sia nella polizia o no?
ASHLEY: è
un pompiere, è stato al BelRose quando c’è stato l’incendio.
TIFFANI: mi
dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto ciò…tua sorella come sta?
Voltarono lo sguardo verso Tina che parlava con
altra gente.
MIGUEL: si
riprenderà
JEREMY: ma
il motivo?
ASHLEY: la
gente è pazza!
MIGUEL: lo
scopriremo, stento a crederci…Neil mi sembrava una persona tranquilla
Sospirò
TIFFANI: mai
fidarsi delle acque quiete!
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NOAH: signor Potter,
che legame aveva con il signor Van Buke?
NEIL: andavamo a
giocare a golf e a biliardo
Sembrava assente
Neil iniziò a pensare, doveva mentire per salvare il
suo amore.
NEIL: cercavo Henry,
sapevo che si trovava con sua moglie
NOAH: dove si è
procurato l’arma da fuoco?
NEIL: nella periferia
di Los Angeles, non è difficile averne a poco prezzo
NOAH: che ruolo ha
Tina Guerra in questa vicenda?
Cercava di capirne di più.
Neil quando sentì quel nome, lo guardò, poi cercò di
distogliere lo sguardo.
NEIL: non conosco la
signora Guerra.
Era nervoso, e Noah lo percepì.
NOAH: ne è sicuro?
Signor Potter lei rischia, anzi l’ergastolo è assicurato
Neil chiuse gli occhi e strinse i pugni.
NEIL: sono
sicurissimo, io ho ucciso Henry!
NOAH: il motivo?
NEIL: volevo dei soldi
e lui non era disposto a darmeli
NOAH: soldi? Per quale
motivo?
NEIL: ho dei debiti da
saldare, lui era ricco, molto ricco
NOAH: e lo hai ucciso
perché non voleva accontentarti
NEIL: si
I loro occhi si incrociarono di nuovo, e Noah notò
la tristezza, la disperazione.
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JEREMY: salve!
Sto cercando Art Jessup
Gli indicò un uomo alto, robusto che fumava un
sigaro.
JEREMY: grazie
Ringraziò l’avvenente cameriera e si avvicinò
all’omone.
JEREMY: signor Jessup?
ART: seee!
JEREMY: mi manda Jordan Ames, sono Jeremy Hill
ART: seee Jordan è un
mio amico! E gli amici suoi sono amici miei
Si alzò in piedi, sovrastava il povero Jeremy, e gli
diede una pacca sulla spalla.
ART: inizi
stasera…alle 22
Girò intorno a lui annuendo.
ART:seee seee sei
carino! Jordan aveva ragione… allora a dopo Johnny
JEREMY: Jeremy…mi
chiamo Jeremy
Ma Art era già lontano.
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TIFFANI: si
rendono conto che stanno in pubblico?
ASHLEY: si
stanno baciando, rilassati! Mi sembri gelosa amica mia
TIFFANI: gelosa
io?! Ah ah! Non mi va che tutti vedano le loro effusioni
ASHLEY: o
no ti va che lei stia baciando proprio lui
TIFFANI: a
cosa alludi? Io sto con Miguel e odio Owen
ASHLEY: ti
si legge in faccia Tiff
Tiffani voltò lo sguardo per evitare di vederli.
ASHLEY: solo
perché non vuoi ferire tua sorella
TIFFANI: sto
con Miguel
Ashley sentì un nodo allo stomaco.
ASHLEY: secondo
me Owen si è accorto che lo stavi fissando e adesso la sta baciando in modo
molto ma molto sensuale!
Tiffani voleva voltarsi ma resistette.
TIFFANI: non
mi importa!
Come le urtava! Come la infastidiva! Perché mai?!
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NOAH: si? Avanti
Lei entrò e si chiuse la porta alle spalle, tolse
gli occhiali da sole e gli sorrise.
NOAH: Sam!
SAMANTHA: non
ho resistito e sono venuta qui. Spero non ti dispiaccia
Noah era seduto alla scrivania con aria preoccupata.
NOAH: tranquilla
Si alzò per abbassare le tende.
SAMANTHA: ti
stai occupando dell’omicidio di Van Buke vero?
NOAH: si, brutta
storia. Ma abbiamo già il colpevole
Gli si avvicinò e iniziò a baciarlo.
NOAH: Sam non è una
buona idea, ho tanto da fare e potrebbero vederci
Ma la ragazza non intendeva mollare.
SAMANTHA: su
Noah! Ti aiuterò a rilassarti e ad affrontare il caso nel migliore dei modi… mi
ringrazierai
La fissò e sorrise.
SAMANTHA: mi
sei mancato stanotte
Le diede un bacio e poi un altro, la prese tra le
braccia e la mise sul divano, continuava a baciarla e iniziò a spogliarla.
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Celeste vide per puro caso Billy e ne approfittò per
parlargli.
CELESTE: ciao
Billy!
BILLY: Celeste!
Se cerchi Jordan è in casa
Stava togliendo la spesa dall’auto.
CELESTE: lo
lascio riposare. Senti Billy… tuo fratello era legato a Tamara?
BILLY: perché
questa domanda?
Si mise ad ascoltarla attentamente
CELESTE: così.
Semplice curiosità. Avevo notato un loro particolare attaccamento tempo fa
Non era vero ma sperava di ottenere qualche
risposta.
CELESTE: credi
che adesso lui si fermerà qui?
BILLY: non
lo so, non ho alcuna aspettativa su mio fratello. Mi dispiace per come si è
comportato con te mesi fa
CELESTE: anche
io non dovevo aspettarmi nulla da lui, ho imparato la lezione Billy.
BILLY: lui
è fatto così…è fatto male, ma ci tiene a te. Credimi.
Celeste asserì ma rifiutava di credergli, aveva
sofferto troppo. Eppure continuava a sospettare qualcosa tra Jordan e Tamara…
________________________________________________________________________________
JEREMY: Art?
L’omone stava chiacchierando con due prorompenti
ragazze.
ART: eilà Johnny!
Gli diede una pacca sulla spalla.
JEREMY: io sono Jeremy
ART: seee è uguale
JEREMY: dove
comincio?
Si guardò attorno
ART: vieni con me
Jerry
Lo guidò nel retro, attraversarono una porta e c’era
una parte del locale nascosta al pubblico. C’erano tre donne vestite in modo
provocante che discutevano con degli uomini in modo sensuale. Jeremy capì che
quelle non potevano essere delle cameriere…
ART: Jerry ecco… devi
lavorare qui…passeggia, siediti, bevi
JEREMY: non
devo fare il cameriere?
ART: naaaaaaaaaa
…prova se non ti piace me lo vieni a dire!
Gli diede un’altra pacca sulla spalla e uscì.
Jeremy
non aveva ben capito cosa dovesse fare. Si sedette sullo sgabello di fronte il
bar. Apparve una cameriera, ma era vestita in modo normale, troppo normale per
quel posto.
CAMERIERA: tu
devi essere Johnny?
JEREMY: Jeremy
CAMERIERA: ciao
Jeremy, cosa ti offro?
JEREMY: acqua
, un bicchier d’acqua
CAMERIERA: ok, cherry cream in arrivo!
Jeremy si rese conto che una donna sulla 50ina lo
stave fissando.
JEREMY: quella
donna chi è?
CAMERIERA: mmmm
hai fatto colpo! Ottimo per la tua prima serata! E’ Marjorie McBrian, ricca
dannatamente ricca
Gli diede lo cherry.
JEREMY: senti
io ancora non ho capito quale sia il mio lavoro
La cameriera rise.
CAMERIERA: ah
no?!
Marjorie si era avvicinata a lui.
MARJORIE: prendo
quello che ha preso lui
Disse alla cameriera, poi rivolse lo sguardo a
Jeremy, iniziando a sfiorargli la coscia.
MARJORIE: Art
mi ha detto che c’era un nuovo ragazzo ma non mi aveva detto che era così sexy
Jeremy era a disagio.
JEREMY: grazie
MARJORIE: è
anche cortese!
Sorrise
MARJORIE: questa
è la chiave della mia stanza al Flower Hotel
Gli disse sussurrandogli all’orecchio.
JEREMY: signora
lei è molto gentile ma…
Si alzò in piedi
MARJORIE: 5 mila dollari …possono bastare per una
notte?! Pensaci
E se ne andò.
CAMERIERA: wow!
5 mila dollari! Johnny! Niente male!
Ma Jeremy non aveva nessuna intenzione di accettare.
Si sedette di nuovo.
JEREMY: io
devo…devo andare a letto con le donne? Questo sarebbe il mio lavoro?
CAMERIERA: si
genio! Pensavi di sturare i lavandini?! 5 mila dollari sono il prezzo più alto
che ho sentito proporre qui da quando lavoro! E pensa che ad Art va solo il
10%, ti consiglio di pensarci
Jeremy era deluso…ma 5 dollari potevano fargli
comodo…molto comodo.
____________________________________________________________________________
TINA: prego detective
Grant, si accomodi
Invitò Noah ad entrare in casa.
TINA: ci sono novità
sul caso?
NOAH: Neil Potter è
stato condannato a 30 anni per l’omicidio premeditato di suo marito
Tina sorrise ma cercò di contenersi assunse un’aria
triste.
TINA: 30 anni mi
sembrano pochi per l’uccisione di un magnate
Noah la osservava, era convinto che Neil era stato
incastrato.
NOAH: Potter aveva la
fedina penale pulita e tra l’altro era un qualificato vigile del fuoco.
TINA: ciò non toglie
che ha ammazzato il mio povero Henry
NOAH: bene… tolgo il
disturbo. Le auguro tanta fortuna signora Guerra.
TINA: la ringrazio
arrivederci.
Noah uscì e Tina voleva esultare dalla gioia! Miguel
arrivò dietro di lei.
MIGUEL: credo
tu abbia fatto accusare ingiustamente un innocente
Tina si voltò verso di lui con aria decisa e fredda
TINA: ti ricordo…caro
fratello… che sei stato tu a chiamare la polizia
Gli passò davanti e lo lasciò lì con i suoi dubbi,
quasi certezze…aveva commesso un errore… sua sorella era peggiore di come
credeva.
_______________________________________________________________________________

Cadde dalla bici, Owen uscì dalla sua auto e corse
verso di lei.
OWEN: stai bene?
L’aiutò a rialzarsi.
TIFFANI: lasciami
sto bene, ma chi ti ha dato la patente?!
Si risistemò i vestiti.
OWEN: veramente…
Poi preferì stare zitto
OWEN: fammi vedere
Aveva un graffio sul viso
TIFFANI: ho
detto che sto bene
OWEN: smettila di fare
la bambina!
La prese per la mano e la fece sedere in macchina,
lui prese la cassetta del pronto soccorso. Iniziò a disinfettarla.
TIFFANI: aia!
E gli allontanò la mano.
OWEN:smettila! Hai
del sangue, voglio vedere se la ferita è profonda o meno!
Gli permise di continuare, ma evitava di guardarlo.
Lui invece la fissava e sorrideva.
TIFFANI: hai
finito?!
OWEN: sei così bella!
TIFFANI: sbrigati!
Ho fretta!
Owen notò che era arrossita.
OWEN: mi dispiace
averti ferita, mi manchi ogni giorno di più
Tiffani incrociò il suo sguardo, lui smise di
pulirla e le accarezzò la guancia.
TIFFANI: grazie
Ritornò in sé e si alzò.
OWEN: è solo un
graffio, guarirà entro qualche giorno
Lei si rimise sulla bici e se ne andò, sospirò ed
era tentata a voltarsi indietro ma si sforzò a guardare avanti… in ogni senso.
______________________________________________________________________________
JORDAN: ei
Jeremy! Qual buon vento!
Esclamò aprendo la porta di casa.
JORDAN: Billy
è fuori con il bambino
JEREMY: veramente
cercavo te! Ma che razza di lavoro mi hai procurato?! Il gigolò???
Era arrabbiato.
JORDAN: calma!
Pensavo avessi capito a cosa mi riferivo
JEREMY: no!
Evidentemente no!
JEREMY: tu
non mi conosci! Io non so come tu ti sia permesso…
JORDAN: non
farne una tragedia adesso! Va da Art e digli che rifiuti, semplice no?!
Jeremy sbuffò e aprì la porta per andarsene.
JEREMY: certo
che sei proprio un tipo strano!
Jeremy se ne andò ma ripensava a quella
proposta…tolse dalla tasca la chiave di quella stanza…
_______________________________________________________________________________
MIGUEL: ciao
Neil
Neil aveva un aspetto orribile, triste, disperato.
NEIL: Miguel…giusto?
Il cognato di…di Henry
Miguel asserì con la testa.
NEIL: che ci fai qui?
30 sono pochi?
MIGUEL: perché
lo hai fatto?
NEIL: ho già detto
tutto
MIGUEL: la
storia dei soldi
NEIL: già
Ma Neil era nervoso…
MIGUEL: perché
hai mentito?
Si guardò intorno…Neil lo fissò stupito
NEIL: cosa intendi
dire? Io non ho mentito!
MIGUEL: Neil
tu e mia sorella vi conoscevate… vi ho visti insieme al ballo
NEIL: ti sbagli! Io
non ho mai visto Tina.
Lo sguardo però lo tradiva.
MIGUEL: è
come se tu volessi proteggerla o coprirla
NEIL: guardia! Abbiamo
finito
Si alzò in piedi per andar via
NEIL: Miguel ho ucciso
un uomo e devo pagare
MIGUEL: non
so perché tu lo stia facendo, io voglio aiutarti… quando vorrai
Neil lo guardò prima di andarsene.
Noah , nel frattempo, assiste a tutta la
conversazione tramite la telecamera della video sorveglianza.
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NOAH: ei ciao, come
stai?
SAMANTHA: sono
felice che tu mi abbia chiamata! Io sto benissimo e tu?
NOAH: che ne diresti
di una cenetta a casa mia?
SAMANTHA: tra
10 minuti mi trovi da te!
NOAH: perfetto! A dopo
piccola
Chiuse la chiamata e sorrise. Samantha era quello di
cui aveva bisogno adesso… lo faceva sentire vivo. Sbagliato o giusto che fosse
era quello che voleva.
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Jeremy bussò alla stanza numero 305 del Flower
Hotel, sapeva che la signora McBrian alloggiava lì per una settimana.
MARJORIE: allora
ti sei deciso alla fine
Era contenta di vederlo lì ed era convinta che
sarebbe venuto…
Lo fece entrare…
_______________________________________________________________________________
Da una cabina telefonica, Tina stava facendo una
telefonata… era preoccupata di essere vista e si era messa un mega paio di
occhiali da sole, un impermeabile nero e i capelli ricci erano nascosti in un
cappello.
NEIL: mamma?
TINA: sono io!
NEIL: Tina?
Finalmente! Mi hanno dato 30 anni! 30! Fammi uscire di quiiiiiiiii
Sembrava furioso e impaziente!
TINA: 30 anni sono
molti… vedrai passeranno in fretta
Disse sarcasticamente
NEIL: fammi uscire!
Non sto scherzando!
TINA: neanche io… non
mi servi più! Mi hai reso la donna più felice di questo pianeta…devi
compiacertene
Neil iniziava ad essere assalito dall’amarezza, si
rese conto che Tina lo aveva ingannato. Henry aveva ragione. Era stato
manipolato da lei. Sentì il cuore rompersi in mille pezzi.
NEIL: mi hai
ingannato!
Urlava!
NEIL: sei una puttana!
Aveva ragione su di te! Sei una bastarda! Non la passerai liscia
Urlava e piangeva. Tina rimase fredda e impassibile.
NEIL: fammi uscire!
Fammi uscire
Continuava a piangere… lasciò la cornetta del
telefono e si inginocchiò a terra.
TINA: buona fortuna
Neil Potter e grazie
Sorrise e chiuse la telefonata. Uscì dalla cabina e
tolse il cappello, scuotendo i capelli al vento.
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Erano passati 30 minuti e di Samantha non c’era
traccia. Noah guardava dalla finestra ogni minuto. Iniziava a preoccuparsi.
Prese il telefono ma rispondeva la segreteria.
Una Cabriolet verde era andata contro un albero
sulla Colton Avenue. Una ragazza all’interno dell’abitacolo era svenuta con un
ampia ferita alla testa. Samantha era in fin di vita…
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Special Guest Star
Chris Evans as Neil Potter
John Barrowman as Owen Carter
il prossimo appuntamento con Love Affairs è il 4 maggio