qst episodio lo dedico alla mia sorellina Jessica TVB...CRI
Tina fissa quel bastoncino da ormai 10 minuti… due
striscette nere sono apparse... è positivo…
Sospira e si agita… aspetta un figlio dall’uomo che
ha ingannato e incastrato. Ma il suo pensiero non va né al bambino né a Neil…il
suo pensiero è sbarazzarsene al più presto.
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Theresa era seduta sul letto e guardava fuori dalla
finestra con aria assente. Aveva ancora qualche livido sul viso ma non parlava.
Si sedette accanto a lei porgendole un pezzo di
sandwich. Lei rifiutava di mangiarlo.
JEREMY: ti
prego, non è così disgustoso
Questa volta aprì la bocca.
JOE: come sta?
Arrivò dall’ingresso.
JEREMY: cerco
di farle mangiare qualcosa
Theresa strinse il braccio di Jeremy.
THERESA: no!
Sto bene, devo solo riprendermi. Jeremy non voglio andare in ospedale
Lo guardava con aria triste.
JEREMY: va
tutto bene
Le accarezzò il viso. Poi si alzò e andò in cucina
con Joe.
JOE: potrebbe avere
qualche danno e quasi sicuramente è stata violentata e sappiamo che è stato
quel tedesco
JEREMY: shhhhh
non voglio che senta
Si affacciò e la vide sdraiata sul letto.
JOE: io lo uccido con
le mie mani! Giuro! Non doveva toccarla
JEREMY: Joe!
Ma lui uscì di fretta sbattendo la porta.
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Iniziò a leggere la prima pagina…
16
Aprile 1996,
Cara
Moony,
il
nuovo studente non è per niente male! Spero mi noti… oggi di proposito ho
rovesciato il latte ….
Rise perché ricordava quel particolare,
23
Settembre 2003,
cara
Moony,
sento
di essere in crisi profonda. Billy è meraviglioso ma il suo amore è soffocante[…]
fingere è terribile[…]
Billy era perplesso. Continuò a sfogliare ma arrivò
il piccolo Joshua.
BILLY: si
tesoro, andiamo. Prendi lo zainetto.
Lasciò i diari sul letto e seguì il figlio.
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Billy slacciò dal seggiolino Joshua…poi lo prese per
mano e si avviarono verso l’asilo. Jennie se ne stava sulla porta accogliendo i
bambini e mostrava un sorriso forzato. Billy si accorse della sua tristezza.
JENNIE: buongiorno
Il piccolo fuggì con gli altri amichetti.
BILLY: che
aria triste
JENNIE: ehm
volevo informarti che l’asilo chiuderà per le vacanze estive dalla settimana
prossima
Voleva evitare di intavolare un discorso.
BILLY: grazie
Jennie. Ho saputo che Owen se n’è andato
JENNIE: si
è tornato a Washington
BILLY: tra
di voi come vanno le cose?
JENNIE: non
vanno più ormai… ha deciso tutto lui, io non ho avuto voce in capitolo. Ma va
bene così, d’altronde ci conoscevamo da così poco tempo.
BILLY: va
bene così?! Sembri distrutta
Jennie sorrise.
JENNIE: Billy
credimi mi sento ridicola!! Tu…tu stai affrontando una dolorosa perdita e stai
qui ad ascoltare me e la mia cotta adolescenziale!
BILLY: sai
cosa… dopo riporti Joshua a casa e ti offro da bere. Compro qualche dolce con
quelle creme ipercaloriche.
JENNIE: davvero
vuoi ascoltare una stupida ragazza?
BILLY: non
ascolterò la stupida ragazza ma ascolterò te se vorrai
Le sorrise.
BILLY: a
dopo Jennie
Si affacciò per salutare Joshua e se ne andò. Jennie
lo osservava allontanarsi e sospirò.
Owen l’aveva allontanata di colpo, si rese conto che
l’aveva usata… questo le faceva più male della sua partenza.
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TIFFANI: piangi
se vuoi
Abbracciò l’amica.
ASHLEY: sembra
che l’incendio sia stato solo un brutto incubo
TIFFANI: lo
è stato!
ASHLEY: Owen
è stato magnifico, mi dispiace che non possa essere qui questa sera
TIFFANI: già
Si rattristì.
ASHLEY: perché
lo hai mandato via? Sei così triste
Ashley voleva tanto dirle del bacio ma si limitò a
stringerle la mano.
TIFFANI: credi
che Miguel venga alla festa?
ASHLEY: gli
ho inviato un sms
Non aveva avuto il coraggio di telefonargli… aveva
vergogna.
TIFFANI: non
risponde né alle chiamate né ai messaggi, spero ritorni e non decida di restare
in Messico
ASHLEY: tornerà
Anche lei temeva che Miguel potesse fare una scelta
dettata dalla delusione…ma sapeva che quel bacio doveva significare qualcosa.
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MASON: 250mila
dollari?!
La fissava stupito.
TINA: non tirarla per
le lunghe Mason, ho bisogno di quei soldi
MASON: ne
hai bisogno…interessante… devi pagare un cecchino per eliminarmi?
TINA: magari!
Ironizzava
TINA: ok dai, dimmi
cosa vuoi in cambio!
Mason se ne stava seduto sulla poltrona, fumava un
sigaro.
MASON: ecco,
adesso va meglio
Le cinse la vita con un braccio e l’attirò a sé. Lei
voleva divincolarsi, ma evitò.
TINA: cosa vuoi Mason
MASON: tranquilla,
non voglio solo sesso, sarebbe troppo poco e semplice.
TINA: sei un maniaco!
MASON: 250
mila dollari e in cambio voglio la tua casa, il tuo jet e il tuo corpo
TINA: cosa?
Non credeva alle sue orecchie… era troppo semplice…
TINA: non ti darò mai
la mia villa, né tanto meno il mio corpo!
MASON: i
soldi servono a te non a me
Si allontanò.
TINA: aspetta
Tina lo fissava, era sempre più convinta che quel
Mason fosse un impostore e manipolatore…così simile a lei.
Mason sorrise.
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AVVOCATO: signor
Ames si calmi! Il signor Van Buke è stato chiaro e conciso, non sente ragioni
BILLY: non
sente ragioni?! Fino ad ora dov’era? Su qualche yatch al largo delle Hawaii o a
sciare ad Aspen! Che lasci fare il lavoro a chi merita!
Celeste li osservava ed era esterefatta.
BILLY: come
presidente del corpo insegnanti mi rifiuto di accettare queste condizioni, e
dica al signore di presentarsi qui perché devo parlargli.
AVVOCATO: comunicherò
al signor Van Buke. Ma non ci speri troppo. Arrivederci.
Uscì.
Billy poggiò le mani sulla cattedra del suo studio e
sospirò.
CELESTE: non
lascerò che distrugga ciò che abbiamo creato in questi anni. Lasciami provare a
parlargli, non abbiamo nulla da perdere.
BILLY: non
ti mettere nei guai Celeste
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JOE: Robert Gant?!
L’uomo si voltò… stava sorseggiando del vino.
ROBERT: si
Joe sferrò un pugno sul volto pallido dell’uomo.
JOE: questo è per
Theresa! Nazista del cazzo! Avvicinati di nuovo a lei e ti uccido!
Robert si risistemò la giacca e si toccava la
guancia con la mano.
ROBERT: hai
fatto male, molto male
Disse avvicinandosi a lui.
JOE: tornatene in
Germania a dettare le tue leggi
Robert sorrise. Nel frattempo arrivò Art.
ART: biondino ma che
stai facendo?!
Rivolgendosi a Joe.
JOE: sai benissimo
cosa ha fatto a Theresa!
ART: Joe… Joe…
Prese dalla tasca un rotolo di soldi… ne prese
qualcuno e li diede a Joe.
ART: vattene da
qui…sei licenziato
Joe rimase incredulo… mentre Robert, in silenzio,
sorrideva.
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CELESTE: salve!
Sono Celeste Armstrong, sto cercando il signor Mason Van Buke…mi hanno detto
che vive qui adesso
TINA: si…vive qui
Non era per niente felice, ormai Mason la teneva in
pugno… era stata obbligata ad accettare il fatto che lui si trasferisse in casa
sua.
CELESTE: ha
una casa meravigliosa
Sorrise
TINA: non male…
Guardava la ragazza dai capelli biondo scuro con la
gonna stretta a quadri…la trovava ridicola
Celeste si sentiva osservata.
Per fortuna arrivò Mason con il suo solito sorriso.
MASON: qualcuno
mi cercava?
CELESTE: si…
sono Celeste Armstrong. Faccio la consulente alla VB University
La fissava insistentemente. Tina alzò gli occhi al
cielo
TINA: se volete
scusarmi vado di là
CELESTE: volevo
parlare con lei dell’incresciosa situazione che si è creata dopo la morte di
suo padre
Mason continuava a guardarle le stupende gambe… era
poco interessato alle sue parole.
CELESTE: signor
Van Buke?!
Cercava di attirare la sua attenzione.
MASON: Mason,
chiamami Mason…io posso chiamarti Celeste?
Le sorrise. La coglieva alla sprovvista.
CELESTE: ehm…certo
MASON: Celeste
perché non vieni a pranzo con me oggi
Celeste rimase sbalordita.
MASON: per
discutere di lavoro ovviamente… puoi spiegarmi tutto nei dettagli
Celeste era spiazzata ma del resto doveva parlargli.
CELESTE: ok,
va benissimo
Gli sorrise.
MASON: puoi
uscire
Rivolto a Tina.
MASON: so
bene che stavi ad origliare mammina
TINA: piantala di
chiamarmi mammina!
MASON: scusa…mammina!
Si divertiva a provocarla.
TINA: esci con miss
scozia?!
MASON: non
dirmi che sei gelosa? Se vuoi…
Le accarezzò la guancia.
TINA: attento Mason! Ti
ho accettato in casa mia ma non approfittare della mia bontà
Mason rise.
MASON: bontà?!
La tua è convenienza
Le passò davanti e salì le scale.
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Samantha si guardava intorno… i poliziotti la
fissavano.
POLIZIOTTO: posso
aiutarla?
SAMANTHA: sto
cercando Noah Grant
POLIZIOTTO: mi
spiace il detective Grant è fuori sede
Lei sospirò.
SAMANTHA: può
dirmi dove è andato? Ho provato a chiamarlo ma il cellulare è irraggiungibile.
POLIZIOTTO: non
posso darle questa informazione
SAMANTHA: la
prego!
POLIZIOTTO: non
insista
La stava invitando ad uscire.
SAMANTHA: non
me ne vado da qui senza avere notizie di Noah, è qui vero? Non vuole vedermi!
Noah!!!
Urlava.
POLIZIOTTO: la
smetta!
La portò fuori con la forza.
SAMANTHA: lasciami!
POLIZIOTTO: vuole
farsi arrestare?
SAMANTHA: è
relegato nel suo ufficio vero?
Stava ritornando dentro ma il poliziotto la teneva
per un braccio.
POLIZIOTTO: è
a Londra!
Poi abbassò la voce.
POLIZIOTTO: è
andato a trovare la figlia
SAMANTHA: e
perché non risponde al cellulare?
POLIZIOTTO: lo
avrà dimenticato
SAMANTHA: tornerà?
Il poliziotto sorrise.
POLIZIOTTO: sei
la fidanzata?
La fissava con aria stupita.
SAMANTHA:credo
che non siano affari suoi!
POLIZIOTTO: certo
che tornerà
SAMANTHA: grazie!
Ehm… sa dirmi quando?
POLIZIOTTO: oggi…arrivederci
Rientrò.
Samantha sorrise, il suo Noah stava tornando da lei.
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CELESTE: Mason
capisci che la situazione è critica, la morte di tuo padre ha sconvolto tutti e
ha stravolto l’equilibrio universitario, tra meno di due mesi riprenderanno le
lezioni e ammettiamolo, tu non hai nessuna esperienza a riguardo e tagliare gli
stipendi non mi sembra una mossa sensata.
Mason sorseggiava lo chardonnay e ascoltava… in
effetti Celeste non aveva tutti i torti.
MASON: e
cosa dovrei fare…sentiamo
Si mise comodo…
CELESTE: bè…
sarebbe più opportuno che lasciassi il posto a chi ne capisce
MASON: lasciare?
Perché invece non un aiuto. Magari tu potresti aiutarmi a rimediare ai miei
errori e seguirmi in questo mio nuovo compito
CELESTE: non
capisco…
MASON: è
semplice Celeste. Sarai la mia ombra, la mia confidente, la mia migliore amica
CELESTE: ehm
non credo
La interruppe.
MASON: mettiamola
così, o si fa come dico io o non ne se ne fa nulla
Sorrise.
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Lei fissava la tazza di cioccolata che aveva tra le
mani, gli occhi le si riempirono di lacrime.
JEREMY: ci
sono io, ti aiuterò
THERESA: ti
prego
Gli prese la mano.
THERESA: stammi
solo vicino, non lasciarmi
Lui l’abbracciò.
Arrivò Joe e vide i due abbracciarsi. Fece cenno a
Jeremy di andare in salotto.
JEREMY: che
succede?
JEREMY: perché?
JOE: ho dato un pugno
al nazista!
JEREMY: cosa
hai fatto?!
JOE: un pugno era
troppo poco! Ma cavolo, ora sto meglio! Al diavolo il lavoro, quell’uomo deve
pagare!
JEREMY: non
mi piace Gant, Theresa lo teme molto… è spaventata. E stanne alla larga anche
tu!
JOE: io la amo, non
dovevo permettere che le accadesse qualcosa
Jeremy si voltò per guardarla, si rese conto che
anche lui provava qualcosa per lei. Voleva proteggerla a tutti i costi e a
quanto pare Joe era molto più coraggioso di lui.
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BILLY: quel
Mason è una serpe!
Jordan li osservava con aria nervosa.
BILLY: non
mi va che tu debba stare ai suoi ordini!
CELESTE: non
abbiamo scelta Billy, è il nostro lavoro e cercherò di aiutarlo
BILLY: non
posso credere che Henry abbia lasciato l’Università ad un incompetente
CELESTE: purtroppo
dobbiamo accettare le sue condizioni
Gli mise una mano sulla spalla…poi guardò Jordan.
Uscì dalla stanza. Celeste si avvicinò a Jordan, che
era molto infastidito.
CELESTE: tutto
bene?
JORDAN: direi
di no, hai già i tuoi problemi
CELESTE: che
vuoi dire?
Jordan prese le stampelle e si avviò verso il
salone.
CELESTE: Jordan
fermati! Di cosa stai parlando?
JORDAN: sei
andata a pranzo con Van Buke e pensavi di dirmelo?
JORDAN: non
m’importa, dovevo saperlo non credi?
CELESTE: mi
dispiace, non ci ho pensato. Questa cosa andava risolta e scusami se…
Gli prese viso tra le mani
CELESTE: non
è per niente bello! Sorride troppo e
puzza di acqua di colonia
Risero.
JORDAN: mi
hai fatto arrabbiare lo stesso
CELESTE: shhhhhh
Si baciarono.
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Tina era in salone, andava avanti e indietro.
Compose il numero di cellulare.
TINA: ho i tuoi soldi
ANTONIO: in
anticipo!
TINA: alle 15:00 al
solito posto
Chiuse la chiamata.
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JENNIE: si
può?
La porta dell’ingresso era aperta. Joshua entrò in
casa e andò dritto in cucina.
BILLY: entra
pure
BILLY: campione!
JENNIE: sento
odore di kili in più!
BILLY: ho
preparato del succo d’arancia, accomodati
Si sedette mentre Billy versò il succo in due
bicchieri…mise il vassoio sul tavolo.
JENNIE: grazie,
è molto gentile da parte tua.
Guardava tutti quegli invitanti pasticcini ma non
aveva molta fame.
BILLY: avanti!
Uno che ti costa!
Lei sorrise e prese quello alla nocciola.
JENNIE: è
buono
Aveva la bocca piena.
BILLY: che
ti dicevo!
Sorseggiò il succo.
JENNIE: bè
mentirei se dicessi il contrario ma… non è così tragica, sono solo delusa. Owen
mi piaceva ed ero seriamente intenzionata ad innamorarmi.
BILLY: a
me non piaceva
JENNIE: ho
notato come lo fissavi il giorno del barbecue…e ho visto gli sguardi rivolti a
Tiffani…giusto? Non sono stupida, ero un ripiego e ho fatto finta di non vedere
e mi sono convinta di piacergli sul serio
BILLY: Jennie
non ti meritava, assolutamente. Non sei la seconda scelta di nessuno.
Le prese la mano per consolarla.
JORDAN: ops
ho interrotto qualcosa?!
Entrò in cucina. Jennie allontanò la mano.
JENNIE: assolutamente
no. Stavo giusto andando via.
Si alzò in piedi.
JENNIE: grazie
per i dolci e le chiacchiere.
BILLY: quando
vuoi Jennie
JENNIE: arrivederci
Salutò con un cenno Jordan e Billy la accompagnò
alla porta.
Jordan si sedette e prese un dolce al limone e lo
addentò. Billy arrivò prese i bicchieri per disporli nella lavastoviglie.
JORDAN: è
incantevole la maestra! La stai consolando?
BILLY: piantala!
Era triste e ho cercato di tirarle su il morale
Ne addentò un altro alla fragola.
BILLY: si!
Con questi!
Tolse il vassoio da sotto le mani del fratello e lo
mise in frigo.
JORDAN: comunque
è molto carina
BILLY: lo
è
JORDAN: potresti…
Non gli lasciò finire la frase.
BILLY: non
continuare! Ti prego! È inopportuno
JORDAN: Tamara
vorrebbe che ti rifacessi una vita
BILLY: non
voglio parlarne Jordan… lei vive in ogni cosa, la sua presenza è così forte. Ho
trovato i suoi diari
JORDAN: ah
si?
BILLY: ho
iniziato a leggerli anche se mi sento in colpa, è come se invadessi la sua
privacy
Jordan cambiò espressione…divenne preoccupato.
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ART: Johnny!
JEREMY: ho
saputo che hai licenziato Joe
ART: seeee! Il
ragazzo creava problemi
Masticava la chewing-gum in modo rozzo.
JEREMY: era
uno dei tuoi ragazzi migliori!
ART: ora sei tu il
migliore!
Sorrise dandogli una pacca sulla spalla.
JEREMY: puoi
dirmi qualcosa su Robert Gant?
Art divenne serio e si guardò intorno.
ART: è un cliente
JEREMY: solo
un cliente?
ART: seeee
JEREMY: Theresa
sta male a causa sua
ART: senti Johnny…
fatti gli affari tuoi… lascia perdere il tedesco e la cameriera. E’ un
consiglio, te lo dico come fossi figlio mio!
Gli diede un’altra pacca e si allontanò.
Quanti misteri attorno a Gant.
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Tina si guardò allo specchio, aveva un aspetto
orribile. Si sentiva lo stomaco sotto sopra…doveva vomitare…andò in bagno.
Miguel sentì. Si avvicinò alla porta della sua stanza.
MIGUEL: tutto
bene?
TINA: si, si sto bene
MIGUEL: non
sembra
TINA: ho bevuto troppo
Uscì dalla stanza e gli passò davanti.
TINA: non ti
preoccupare fratellino
Miguel la guardò…era vestita con un leggins e un
maglione nero…senza trucco! Era evidente che sua sorella non stava bene per
niente.
MIGUEL: dove
credi di andare in questo stato!
TINA: ho una
commissione da fare
MIGUEL: semmai
ti accompagno io
TINA: sto bene! Non
devi andare dalla tua fidanzatina
Barcollò e aveva conati di vomito, corse in bagno di
nuovo.
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TINA: piantala! Ho
avuto un piccolo problema
ANTONIO: questo
ti costerà caro lo sai?!
TINA: senti Antonio
avrai i tuoi maledetti soldi, te li farò avere entro domani, sta tranquillo, so
dove trovarti.
Chiuse la chiamata e si toccò l’addome, doveva
liberarsi di quel bambino.
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TIFFANI: dove
hai lasciato Samantha?
La osservava, quei vestiti erano troppo semplici per
lei.
SAMANTHA: barbie
cosa vuoi?
TIFFANI: ah
eccoti qui!
Sorrise.
SAMANTHA: non
hai nulla di meglio da fare?!
TIFFANI: oddio
quanto mi ami! Una tregua?
Le porse la birra che aveva tra le mani.
Samantha la prese e iniziò a sorseggiarla.
TIFFANI: come
stai?
SAMANTHA: ti
importa?
SAMANTHA: sto
bene!
TIFFANI: potevi
rimetterci le penne in quell’incidente
SAMANTHA: sto
bene!!!
Si guardava continuamente dietro…cercando qualcuno.
Ma in tutti quei volti non c’era il suo.
TIFFANI: chi
cerchi?
SAMANTHA: una
carrellata di affari tuoi?!
TIFFANI: ok…me
ne vado! Però sei continui ad essere così acida non avrai mai un’amica!
SAMANTHA: bla
bla bla
Tiffani stava andando verso il BelRose. Poi si
accorse di aver esagerato.
SAMANTHA: barbie!
Hai ragione, sono come uno yogurt andato a male!
Tiffani si voltò.
SAMANTHA: mi
fai compagnia?
Si sedettero sulla sabbia.
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TIFFANI: quindi
hai una storia con un detective più grande di te?!
SAMANTHA: dovrebbe
essere arrivato ormai, vorrei andare a casa sua e dirgli quanto mi sia mancato!
TIFFANI: io
non so se Miguel sia ritornato, ho il timore che non voglia più parlarmi.
SAMANTHA: secondo
me devi solo dargli tempo, io conosco poco Miguel ma so che ama questo posto e
adora la sua amica cameriera
TIFFANI: ho
fatto scelte sbagliate nella mia vita, ma sai ho ritrovato mia sorella… ci
siamo allontanate a causa di un uomo, lo stesso uomo che ha messo in crisi la
mia relazione con Miguel. Sei la prima persona a cui lo dico ma vorrei rimanere
qui a Belville, questo posto mi piace… voglio che diventi la mia casa.
SAMANTHA: se
il destino vorrà tu e Miguel starete insieme. E se vuoi Belville sarebbe felice
di adottarti…ma sappi che io ti darò del filo da torcere, questi attimi sono
solo una parentesi. Mi stai antipatica!
TIFFANI: grazie!
Questa è anche una forma d’amore!
Risero. Samantha si voltò e finalmente lo vide
lì…nella folla… incrociò i suoi occhi. Il cuore le ricominciò a battere.
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Jordan era nella camera da letto di Billy. Vide i
diari sul letto. Li prese e iniziò a sfogliarli. Cercava qualcosa.
Riconobbe le mani che le avevano nascosto gli occhi.
MIGUEL: ciao
cucciolo!
Si abbracciarono…Ashley era completamente felice in
quel momento.
MIGUEL: bellissima
festa
ASHLEY: grazie…
è solo grazie a te se ho di nuovo il mio locale
MIGUEL: farei
questo ed altro per te, lo sai bene.
L’abbracciò di nuovo.
Ashley chiuse gli occhi, stava così bene…poi la voce
di lui la riportò alla realtà.
MIGUEL: senti
Ashley…volevo chiederti scusa
ASHLEY: per
cosa?
MIGUEL: sai
bene per cosa… il bacio…dai
ASHLEY: ohh
MIGUEL: è
stato un momento di debolezza, non dovevo…sei la mia sorellina
Ashley si sentì morire.
ASHLEY: va
tutto bene Miguel
Lui si guardava attorno.
ASHLEY: è
in spiaggia
MIGUEL: come?
ASHLEY: Tiffani.
È in spiaggia. Scusami.
Si allontanò… dove nessuno potesse vederla….pianse.
Era la sua sorellina, doveva immaginarlo.
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MIGUEL: te
ne stai tutta sola?
TIFFANI: Miguel!
Era sorpresa e felice di trovarselo di fronte.
TIFFANI: pensavo
che non saresti tornato
TIFFANI: per
fortuna
Erano entrambi in imbarazzo.
TIFFANI: non
hai risposto alle chiamate
MIGUEL: lo
so
TIFFANI: mi
dispiace
MIGUEL: dovresti
TIFFANI: Owen
se n’è andato
MIGUEL: era
ora… e tu come mai sei qui?
TIFFANI: cioè???
MIGUEL: non
sei con lui
TIFFANI: il
mio posto non è con lui… è con te
MIGUEL: Tiffani
io…
TIFFANI: mi
dispiace e non c’è nulla che possa dire! Owen se n’è andato e io voglio
dedicarmi completamente a te, a noi… ho pensato di restare a Belville. Di farmi
una vita qui.
Miguel era disinteressato.
MIGUEL: è
tardi
TIFFANI: no!
Miguel guardami
Gli prese il viso tra le mani, ma i suoi occhi erano
spenti… in quel momento si sentì impotente. Lasciò scivolare le mani e distolse
lo sguardo.
TIFFANI: ok…
è giusto… è colpa mia. Sono incapace di mantenere qualsiasi rapporto.
Sorrise.
MIGUEL: non
lasciare Belville, questo posto potrebbe regalarti molto…migliorarti.
TIFFANI: adesso
non so più se valga la pena restare
Si allontanò.
Miguel la fissava con le mani nelle tasche… che
fatica stava facendo a reprimere le sue emozioni. Ma era la scelta più giusta.
Si stava innamorando di una ragazza che non era sicura di nulla, che aveva
dubbi, che baciava un altro uomo.
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Tina è seduta di fronte il ginecologo… gioca con le
dita sul tavolo…segno della sua agitazione. Il medico le sta facendo alcune
domande prima di procedere con l’interruzione.
MEDICO: allora
signorina Guerra lei ha avuto precedenti gravidanze?
TINA: non capisco il
perché di questa domanda? Devo fare un aborto!
MEDICO: è
un’importante informazione, mi risponda… prego
Lei sospirò
TINA: si
Il medico scriveva al pc con gli occhiali poggiati
sul naso, che sembravano stessero per cadergli.
MEDICO: gravidanza
portata a termine o interrotta?
TINA: portata a
termine
Rispose titubante…
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Samantha e Noah si avvicinavano facendosi largo tra
la folla. Samantha non vedeva l’ora di stringerlo. Gli si buttò al collo.
SAMANTHA: Noah!
Amore mio!
Noah la strinse e chiuse gli occhi, sentendo il suo
profumo.
Samantha si staccò e lo fissava negli occhi.
SAMANTHA: mi
sono ricordata tutto di te, ogni cosa è raffiorata! Non mi facevano uscire
dall’ospedale e tu non venivi più a trovarmi e non rispondevi al cellulare. Ho
saputo che eri a Londra.
Gli accarezzava il viso.
NOAH: sono felice di
sapere che stai bene
DONNA: tesoro!?
Una donna si avvicinò a loro.
DONNA: ti
ho preso la birra. Salve!
Disse rivolgendosi a Samantha…che non capiva.
NOAH: Samantha ti
presento Violet…mia moglie
Samantha sentì un forte dolore allo stomaco.
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20
Gennaio 2007
Cara
Moony,
quello
che provo per lui va oltre ogni forma di attrazione, va aldilà della
passione[…]non esiste peccato più grave di amare il fratello di mio marito…
Jordan sospirò, strappò quella pagina e continuò a
leggere e a strappare…
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All’alba Belville si stava svegliando… il mare era
calmo…si udivano le onde e i gabbiani… sulla sabbia giaceva un corpo privo di
vita…
Era Joe…
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Special Guest Star
Chris Hemsworth as Joe Lacey
Shannyn Sossamon as Theresa Fletcher
Mark Pellegrino as Robert Gant
Nia Long as Violet Grant
and
Billy Zane as Mason Van Buke
il prossimo appuntamento è l' 1 Giugno alle 15:00....GRAZIE...Cri